Emiliano ai candidati Pd: «Fare squadra per dire no alla segmentazione politica»
Sull'ospedale: «Non chiuderà» e ne riconosce i pregi
sabato 17 febbraio 2018
11.01
E' stato un concetto espresso più volte, intorno al quale si ha l'impressione di voler costruire una tipologia di politica fatta di partecipazione piuttosto che di individualismi. Una partecipazione vista senza dubbio da chi ha affollato in ogni ordine di posto, nella serata di ieri, l'Auditorium "Regina Pacis", che, ancora una volta, ha ospitato il Governatore della Regione Puglia Michele Emiliano.
Dire no a tutto ciò che divide e costruire una squadra in grado di creare alternative nelle stanze del potere: questo quanto ribadito dal Segretario Regionale del Partito Democratico giunto a Molfetta per sostenere la campagna elettorale di Loredana Lezoche, candidata al Senato nel collegio uninominale, Francesco Spina, candidato alla Camera per l'uninominale e Nicola Piegiovanni, candidato a Montecitorio per il plurinominale. Tutti intorno al Partito Democratico nel nome di quanto iniziato nel 2015 e proseguito sino al 2017, anno in cui Tommaso Minervini è tornato alla guida della Città grazie ad una colazione, fatta di molteplici anime politiche, cucite insieme da un sarto d'eccellenza, Saverio Tammacco, presente anch'egli alla convention di ieri sera e vero artefice di un'unità insperata sino a qualche anno fa. E' proprio sull'unione che il primo cittadino ha basato il suo discorso iniziale, parlando di sviluppo attuato soltanto attraverso le diverse sinergie.
«Dopo esserci ricongiunti come Città al Governo di questa Regione – ha commentato Minervini – vogliamo trovare un contatto con il Governo di questo Paese, grazie a candidati capaci di esprimere il loro forte legame con questo territorio».
Quella in atto è una campagna elettorale strana, dove le promesse (che in molti ritengono da mercanti) ancora una volta rappresentano l'aspetto dominante. Mancano idee nuove e concrete, mancano i programmi politici. La pensa diversamente Nicola Piergiovanni, l'unico ad immergersi in quello che il Partito Democratico ha attuato ed intende attuare per il rilancio dell'Italia. La sua, ormai navigata, esperienza politica ed amministrativa fanno di lui un candidato concreto, capace di parlare alla gente con la lingua che vuole ascoltare la gente.
«Il Porto lo completeremo – ha affermato – e lo vedremo prima noi e poi i nostri figli, dando spinta a quello turistico e rilanciando il lungomare, che tanto vorrei assomigliasse a quello di Bisceglie».
Nel suo intervento il Presidente del Consiglio Comunale ha provato a scaldare i motori di Michele Emiliano parlando di Ospedale, che qualcuno lo considera giù chiuso, «ma perfettamente operante e funzionante», ha ribadito Piergiovanni.
Due candidati molfettesi e un rappresentante della comunità biscegliese, realtà a noi molto vicina e nell'ultimo periodo perfettamente in linea con tematiche atte allo sviluppo di entrambi i territori.
«Molfetta e Bisceglie continuano ad essere due città sorelle – ha affermato Spina – che possono divenire promotrici di progetti capaci di legare anche altri territori di questo collegio, lottando contro populismo e demagogia, dietro i quali si nascono veri e propri atteggiamenti fascisti».
Chi, se non lei, poteva puntare sul concetto di squadra, facendone filosofia di vita e di crescita sociale. E' Loredana Lezoche, vera outsider di questa campagna elettorale e della politica in generale, ma con una voglia di riscatto che parte dal basso per puntare davvero in alto.
«Sento nei vostri sguardi una grande responsabilità – ha commentato – la stessa che sento con i miei figli e con i vostri figli, poiché saremo determinanti nel condizionare il loro futuro attraverso quello che faremo prima e dopo il 4 marzo».
L'auditorium "Regina Pacis" che ha ospitato l'incontro di ieri aspettava senza dubbio l'intervento del Governatore pugliese, che Molfetta conosce ancor prima da magistrato.
Le operazioni "Reset" e "Primavera" portano anche la sua firma ed hanno rappresentato per questa comunità un punto di svolta durante gli anni '90, quando la politica era diversa, ma non priva di screzi e frammentazioni.
«Un condominio litigioso difficilmente farà dei progressi - ha esordito Emiliano - seppure i litigi sono il momento in cui emerge il confronto. Nel grande "condominio" di questa Regione, quel sistema fatto dall'aggregazione di movimenti civici hanno dapprima determinato la mia vittoria nel 2015 e successivamente hanno portato Tommaso Minervini al governo di questa Città. Questo è il motivo per il quale il concetto di squadra deve rappresentare l'unico modo per contrastare quella segmentazione, portatrice di insuccessi».
E' stato ancora una volta il tema Ospedale a scaldare gli animi di una serata fredda, ma partecipata, con la voglia di ascoltare con le proprie orecchie il destino del simbolo della sanità cittadina.
«L'Ospedale di Molfetta non chiuderà – ha ribadito Emiliano – sebbene qualcuno continua a dire falsamente il contrario. E' scritto nel Piano di Riordino Ospedaliero, che prevede invece la chiusura di quello di Terlizzi e la funzionalità del nosocomio di Corato. Non abbiamo abbandonato l'idea di costruire un nuovo e moderno ospedale, ma quei 150 milioni di euro necessari per farlo, al momento non ci sono. Ed è per questo – ha proseguito - che i presidi ospedalieri di Molfetta e Corato continueranno ad essere perfettamente operativi, nonostante l'idea di un ospedale unico di secondo livello da individuare tra i due. E' questa una scelta che non può spettare solo a me, ma alla comunità, rappresentata innanzitutto di sindaci di Molfetta, Terlizzi e Corato».
Campanilismo e opportunismo da campagna elettorale, oppure una decisione già presa? E' questa una domanda che un po' tutti, dopo ieri sera, hanno iniziato a porsi, in seguito ad una delle dichiarazioni fatte dal Presidente della Regione Puglia in grado di riscuotere applausi: «L'Ospedale di Molfetta, da un punto di vista strutturale, forse è il più idoneo ad ospitare un presidio unico di secondo livello».
Sarà così? Ancora una volta tutto è rimandato al dopo 4 marzo.
Dire no a tutto ciò che divide e costruire una squadra in grado di creare alternative nelle stanze del potere: questo quanto ribadito dal Segretario Regionale del Partito Democratico giunto a Molfetta per sostenere la campagna elettorale di Loredana Lezoche, candidata al Senato nel collegio uninominale, Francesco Spina, candidato alla Camera per l'uninominale e Nicola Piegiovanni, candidato a Montecitorio per il plurinominale. Tutti intorno al Partito Democratico nel nome di quanto iniziato nel 2015 e proseguito sino al 2017, anno in cui Tommaso Minervini è tornato alla guida della Città grazie ad una colazione, fatta di molteplici anime politiche, cucite insieme da un sarto d'eccellenza, Saverio Tammacco, presente anch'egli alla convention di ieri sera e vero artefice di un'unità insperata sino a qualche anno fa. E' proprio sull'unione che il primo cittadino ha basato il suo discorso iniziale, parlando di sviluppo attuato soltanto attraverso le diverse sinergie.
«Dopo esserci ricongiunti come Città al Governo di questa Regione – ha commentato Minervini – vogliamo trovare un contatto con il Governo di questo Paese, grazie a candidati capaci di esprimere il loro forte legame con questo territorio».
Quella in atto è una campagna elettorale strana, dove le promesse (che in molti ritengono da mercanti) ancora una volta rappresentano l'aspetto dominante. Mancano idee nuove e concrete, mancano i programmi politici. La pensa diversamente Nicola Piergiovanni, l'unico ad immergersi in quello che il Partito Democratico ha attuato ed intende attuare per il rilancio dell'Italia. La sua, ormai navigata, esperienza politica ed amministrativa fanno di lui un candidato concreto, capace di parlare alla gente con la lingua che vuole ascoltare la gente.
«Il Porto lo completeremo – ha affermato – e lo vedremo prima noi e poi i nostri figli, dando spinta a quello turistico e rilanciando il lungomare, che tanto vorrei assomigliasse a quello di Bisceglie».
Nel suo intervento il Presidente del Consiglio Comunale ha provato a scaldare i motori di Michele Emiliano parlando di Ospedale, che qualcuno lo considera giù chiuso, «ma perfettamente operante e funzionante», ha ribadito Piergiovanni.
Due candidati molfettesi e un rappresentante della comunità biscegliese, realtà a noi molto vicina e nell'ultimo periodo perfettamente in linea con tematiche atte allo sviluppo di entrambi i territori.
«Molfetta e Bisceglie continuano ad essere due città sorelle – ha affermato Spina – che possono divenire promotrici di progetti capaci di legare anche altri territori di questo collegio, lottando contro populismo e demagogia, dietro i quali si nascono veri e propri atteggiamenti fascisti».
Chi, se non lei, poteva puntare sul concetto di squadra, facendone filosofia di vita e di crescita sociale. E' Loredana Lezoche, vera outsider di questa campagna elettorale e della politica in generale, ma con una voglia di riscatto che parte dal basso per puntare davvero in alto.
«Sento nei vostri sguardi una grande responsabilità – ha commentato – la stessa che sento con i miei figli e con i vostri figli, poiché saremo determinanti nel condizionare il loro futuro attraverso quello che faremo prima e dopo il 4 marzo».
L'auditorium "Regina Pacis" che ha ospitato l'incontro di ieri aspettava senza dubbio l'intervento del Governatore pugliese, che Molfetta conosce ancor prima da magistrato.
Le operazioni "Reset" e "Primavera" portano anche la sua firma ed hanno rappresentato per questa comunità un punto di svolta durante gli anni '90, quando la politica era diversa, ma non priva di screzi e frammentazioni.
«Un condominio litigioso difficilmente farà dei progressi - ha esordito Emiliano - seppure i litigi sono il momento in cui emerge il confronto. Nel grande "condominio" di questa Regione, quel sistema fatto dall'aggregazione di movimenti civici hanno dapprima determinato la mia vittoria nel 2015 e successivamente hanno portato Tommaso Minervini al governo di questa Città. Questo è il motivo per il quale il concetto di squadra deve rappresentare l'unico modo per contrastare quella segmentazione, portatrice di insuccessi».
E' stato ancora una volta il tema Ospedale a scaldare gli animi di una serata fredda, ma partecipata, con la voglia di ascoltare con le proprie orecchie il destino del simbolo della sanità cittadina.
«L'Ospedale di Molfetta non chiuderà – ha ribadito Emiliano – sebbene qualcuno continua a dire falsamente il contrario. E' scritto nel Piano di Riordino Ospedaliero, che prevede invece la chiusura di quello di Terlizzi e la funzionalità del nosocomio di Corato. Non abbiamo abbandonato l'idea di costruire un nuovo e moderno ospedale, ma quei 150 milioni di euro necessari per farlo, al momento non ci sono. Ed è per questo – ha proseguito - che i presidi ospedalieri di Molfetta e Corato continueranno ad essere perfettamente operativi, nonostante l'idea di un ospedale unico di secondo livello da individuare tra i due. E' questa una scelta che non può spettare solo a me, ma alla comunità, rappresentata innanzitutto di sindaci di Molfetta, Terlizzi e Corato».
Campanilismo e opportunismo da campagna elettorale, oppure una decisione già presa? E' questa una domanda che un po' tutti, dopo ieri sera, hanno iniziato a porsi, in seguito ad una delle dichiarazioni fatte dal Presidente della Regione Puglia in grado di riscuotere applausi: «L'Ospedale di Molfetta, da un punto di vista strutturale, forse è il più idoneo ad ospitare un presidio unico di secondo livello».
Sarà così? Ancora una volta tutto è rimandato al dopo 4 marzo.