Emergenza sanitaria a Molfetta causa Covid, il sindaco: «Richieste misure più restrittive»

Dall'ASL alla Prefettura: «Aumento severo dei casi»

sabato 14 novembre 2020
"Le comunicazioni ricevute dalla Prefettura di Bari evidenziano un rilevante incremento quotidiano del tasso di contagio da Covid-I9, e che i dati trasmessi dalla competente ASL confermano un aumento severo dei casi di contagio che configura un elevato tasso di incidenza in relazione alla popolazione residente".

E' questa la situazione attuale a Molfetta: la città conta 236 casi (che sarebbero destinati ad aumentare) e da circa una settimana vede il pronto soccorso chiuso per la presenza di pazienti positivi al Covid che non trovano posto altrove e che, dunque, rendono impossibile provvedere alla sanificazione necessaria per consentire la riapertura al pubblico.

E' quanto si legge nella nuova ordinanza a firma di Tommaso Minervini che, anche per queste ragioni, ha deciso di vietare gli stanziamenti dalle ore 18.00 alle ore 22.00 nel cuore della città (https://www.molfettaviva.it/notizie/dalle-18-alle-22-molfetta-chiude-il-centro-citta/).

La situazione locale sarebbe ormai attenzionata al massimo dalle istituzioni. Infatti, nello stesso provvedimento del primo cittadino si dà anche "atto che nell'ambito della Regione Puglia classificata tra le zone aranconi di rischio, il Comune di Molfetta, quale città popolosa della Città Metropolitana di Bari, richiede, in ragione dell'evolversi esponenziale del numero di contagi tra la popolazione residente, misure più restrittive per arginare la grave situazione che compromette severamente il funzionamento delle strutture sanitarie locali": da qui la richiesta del primo cittadino a Prefettura di Bari e Regione Puglia di un incontro urgente, con la Prefettura che ha già preso contatti con l'amministrazione molfettese tanto da supportarla nella decisione di "chiudere" la zona del centro.

Ma a far suonare il campanello d'allarme anche le forze dell'ordine attivamente impegnate quotidianamente sul territorio per il controllo.
A partire dalla Polizia Locale. Il comando, retto da Cosimo Aloia, infatti ha scritto nella giornata di ieri agli uffici di Lama Scotella rimarcando "I'esigenza di emettere apposita ordinanza sindacale di divieto stazionamento e impedire assembramenti evidenziando la concomitante impossibilità con I'organico in servizio di contenere i continui e costanti assembramenti specialmente a ridosso degli esercizi commerciali, rilevati dalla Polizia Locale in violazione misure dettate dal DPCM det 3 novembre 2020 e di altre zone abituali di ritrovo".

Un circolo per anziani chiuso, almeno 4 attività commerciali sanzionate come 17 minori trovati in un locale privato senza mascherina oltre alle multe inflitte a molti "beccati" senza il dispositivo di protezione sul volto sono abbastanza per far propendere verso una soluzione drastica. Come quella presa. Soprattutto in una città che conta persone positive al Covid lontanissime dai numeri del lockdown e che deve fare scudo attorno alle proprie realtà sanitarie.