Elezioni, il trionfo di Pino Amato e il guanto di sfida per il ballottaggio
Il leader Udc ritorna il "più Amato" con percentuali oltre le previsioni
mercoledì 14 giugno 2017
Stravince Pino Amato. Nel mezzo c'è un risultato straordinario, senza traumi, contestazioni, o quasi, senza polemiche e senza sorprese. Quella di oggi è una giornata di normalità, con un risultato molto importante per il leader dello Scudo crociato in cerca di rivincita dopo la sconfitta del 2013 tornato travolgente come in altri momenti, in cui una base elettorale di militanti e elettori sceglie il suo leader. Lui, Pino Amato. Ancora tu (ma non dovevamo vederci più?).
«Ringrazio tutti i miei sostenitori e collaboratori per il tempo che mi hanno dedicato», ha scritto il leader a seggi appena chiusi su Facebook. Di nuovo. Again, già. Con il suo partito, l'Udc, che si conferma come forza di centro più radicata nel territorio con il suo 7,2% e soprattutto se stesso.
«Ancora una volta la città mi ha premiato con circa 1.200 voti di preferenze. Grazie, grazie, grazie», ha esultato il più suffragato alle urne, trascinato dai voti del suo elettorato sempre fedelissimo e dei quartieri che (erano) e sono le roccaforti del suo risultato. Le elezioni comunali di quattro anni fa erano state un voto destabilizzante contro la stabilità dell'Udc molfettese nonostante i 1.928 voti ottenuti da candidato sindaco e il 5,27% percentuale del primo turno.
L'elezione di Paola Natalicchio e il mancato accordo con il centrodestra al ballottaggio divennero nel 2013 un uragano venuto a scompigliare la politica Scudo crociata, dopo una campagna lunga mesi. In quattro anni, si è passati dalla sconfitta al trionfo personale, in mezzo la non permanenza di Paola Natalicchio a Palazzo Città, i franchi tiratori contro la candidatura di Isa de Bari, le larghe intese con Antonio Azzollini.
Quello di domenica 11 giugno è un voto di rilancio. È un voto di argine verso quello che potrebbe arrivare, che un pezzo di città teme, la vittoria del centrodestra al ballottaggio del prossimo 25 giugno, l'affidarsi ad Amato come una diga, una barriera verso un "nuovo" che non piace. Pino Amato quattro anni fa era il nuovo, oggi è il di nuovo: il rieccolo, la replica, il remake. Ieri era la conquista, oggi la conferma, come dimostra il podietto montato nella graduatoria dei più suffragati.
Oggi, invece, Amato è il leader assoluto dell'Unione di centro. Il centrodestra, oggi più che mai, è interamente "amatizzato". Ma la sua nuova partita comincia ora. Quella dell'11 giugno è stata una serata di festeggiamenti tra leader di centrodestra di nuovo e di vecchio conio. Adesso servirà sprintare per arrivare al traguardo il prossimo 25 giugno.
«Ringrazio tutti i miei sostenitori e collaboratori per il tempo che mi hanno dedicato», ha scritto il leader a seggi appena chiusi su Facebook. Di nuovo. Again, già. Con il suo partito, l'Udc, che si conferma come forza di centro più radicata nel territorio con il suo 7,2% e soprattutto se stesso.
«Ancora una volta la città mi ha premiato con circa 1.200 voti di preferenze. Grazie, grazie, grazie», ha esultato il più suffragato alle urne, trascinato dai voti del suo elettorato sempre fedelissimo e dei quartieri che (erano) e sono le roccaforti del suo risultato. Le elezioni comunali di quattro anni fa erano state un voto destabilizzante contro la stabilità dell'Udc molfettese nonostante i 1.928 voti ottenuti da candidato sindaco e il 5,27% percentuale del primo turno.
L'elezione di Paola Natalicchio e il mancato accordo con il centrodestra al ballottaggio divennero nel 2013 un uragano venuto a scompigliare la politica Scudo crociata, dopo una campagna lunga mesi. In quattro anni, si è passati dalla sconfitta al trionfo personale, in mezzo la non permanenza di Paola Natalicchio a Palazzo Città, i franchi tiratori contro la candidatura di Isa de Bari, le larghe intese con Antonio Azzollini.
Quello di domenica 11 giugno è un voto di rilancio. È un voto di argine verso quello che potrebbe arrivare, che un pezzo di città teme, la vittoria del centrodestra al ballottaggio del prossimo 25 giugno, l'affidarsi ad Amato come una diga, una barriera verso un "nuovo" che non piace. Pino Amato quattro anni fa era il nuovo, oggi è il di nuovo: il rieccolo, la replica, il remake. Ieri era la conquista, oggi la conferma, come dimostra il podietto montato nella graduatoria dei più suffragati.
Oggi, invece, Amato è il leader assoluto dell'Unione di centro. Il centrodestra, oggi più che mai, è interamente "amatizzato". Ma la sua nuova partita comincia ora. Quella dell'11 giugno è stata una serata di festeggiamenti tra leader di centrodestra di nuovo e di vecchio conio. Adesso servirà sprintare per arrivare al traguardo il prossimo 25 giugno.