Elezioni Europee, il PD replica a Piergiovanni: «Chi sta salendo sul carro dei vincitori è proprio lui»
La nota: «L'effetto Decaro a Molfetta non è sicuramente dipeso dal supporto delle liste civiche locali»
martedì 11 giugno 2024
11.49
La sezione molfettese del Partito Democratico ha voluto replicare alle parole rilasciate stamattina, alla nostra testata, da Nicola Piergiovanni:
«Comprendiamo il livore che il vice sindaco di Molfetta, Nicola Piergiovanni, nutre nei confronti del Partito Democratico di Molfetta dal momento che, come noto, non ha mai digerito il provvedimento con cui la Commissione di Garanzia del PD provinciale lo ha espulso nel 2021, cancellandolo dall'anagrafe degli iscritti, ma deve farsene una ragione: può continuare a portare acqua con le orecchie ai vari candidati del PD nelle diverse competizioni elettorali, come è abituato a fare, ma continuerà a restare fuori dal nostro partito».
«Per quanto riguarda il merito della questione, i numeri sono lì a dimostrare che l'effetto Decaro c'è stato ovunque e ha trascinato l'intera lista del Partito Democratico in tutto il Sud Italia, consentendoci di superare anche Fratelli d'Italia e di attestarci come primo partito. Lo stesso effetto c'è stato, ovviamente, anche a Molfetta e non certo grazie al sostegno di Piergiovanni, dal momento che l'exploit di Decaro è lo stesso ottenuto in tutti i Comuni della Provincia di Bari (e non solo), ed è frutto di un consenso personale che deriva dalla stima che i cittadini di qualunque orientamento politico nutrono nei suoi confronti, al di là di tutto».
«Chi sta ora salendo sul carro dei vincitori è proprio lui; noi siamo il Partito Democratico di Molfetta e siamo sempre stati dalla parte di Antonio Decaro che del PD è da anni esponente di primo piano e dirigente. Le analisi di queste ore di chi con questo partito non ha nulla a che fare e che siede in Giunta con esponenti della Lega ci fanno sorridere, perché la verità è che il contributo che ha potuto dare Piergiovanni al risultato di Decaro é stato infinitesimale rispetto alle tantissime preferenze che ha ottenuto».
«Un'ultima annotazione ci sia concessa: questa concezione padronale e personale del consenso di questi personaggi che, in nome di un non meglio precisato "civismo", pensano di poter spostare voti da una parte all'altra a seconda della convenienza del momento, è esattamente il sistema che intendiamo contrastare perché rappresenta la negazione della politica».
«Comprendiamo il livore che il vice sindaco di Molfetta, Nicola Piergiovanni, nutre nei confronti del Partito Democratico di Molfetta dal momento che, come noto, non ha mai digerito il provvedimento con cui la Commissione di Garanzia del PD provinciale lo ha espulso nel 2021, cancellandolo dall'anagrafe degli iscritti, ma deve farsene una ragione: può continuare a portare acqua con le orecchie ai vari candidati del PD nelle diverse competizioni elettorali, come è abituato a fare, ma continuerà a restare fuori dal nostro partito».
«Per quanto riguarda il merito della questione, i numeri sono lì a dimostrare che l'effetto Decaro c'è stato ovunque e ha trascinato l'intera lista del Partito Democratico in tutto il Sud Italia, consentendoci di superare anche Fratelli d'Italia e di attestarci come primo partito. Lo stesso effetto c'è stato, ovviamente, anche a Molfetta e non certo grazie al sostegno di Piergiovanni, dal momento che l'exploit di Decaro è lo stesso ottenuto in tutti i Comuni della Provincia di Bari (e non solo), ed è frutto di un consenso personale che deriva dalla stima che i cittadini di qualunque orientamento politico nutrono nei suoi confronti, al di là di tutto».
«Chi sta ora salendo sul carro dei vincitori è proprio lui; noi siamo il Partito Democratico di Molfetta e siamo sempre stati dalla parte di Antonio Decaro che del PD è da anni esponente di primo piano e dirigente. Le analisi di queste ore di chi con questo partito non ha nulla a che fare e che siede in Giunta con esponenti della Lega ci fanno sorridere, perché la verità è che il contributo che ha potuto dare Piergiovanni al risultato di Decaro é stato infinitesimale rispetto alle tantissime preferenze che ha ottenuto».
«Un'ultima annotazione ci sia concessa: questa concezione padronale e personale del consenso di questi personaggi che, in nome di un non meglio precisato "civismo", pensano di poter spostare voti da una parte all'altra a seconda della convenienza del momento, è esattamente il sistema che intendiamo contrastare perché rappresenta la negazione della politica».