Elezioni comunali 2022 a Molfetta: nomi, candidati e coalizioni
Due i principali scenari possibili. Ago della bilancia Saverio Tammacco
venerdì 25 febbraio 2022
12.57
Le elezioni comunali 2022 a Molfetta sono già entrate nel vivo da settimane. Incontri, riunioni, discussioni per determinare candidati, liste, coalizioni.
Innanzitutto il primo punto interrogativo è rappresentato dalla data: potrebbe essere già prima dell'estate, verso maggio/giugno, ma sembra più accreditata l'ipotesi di voto a settembre, anche in base a una sollecitazione giunta dall'ANCI, per consentire così ai sindaci uscenti di presentare i progetti legati al PNRR il prossimo 30 giugno, in modo tale da non far ricadere questa importante scadenza sui nuovi sindaci (o ancora peggio, in caso di ballottaggi, superare questa data senza l'insediamento delle nuove amministrazioni).
Per quanto riguarda Molfetta, nello specifico, siamo in grado di anticiparvi che due sarebbero gli scenari: ovviamente uno escluderebbe l'altro e tutto dipenderebbe dal posizionamento di Saverio Tammacco nel Consiglio della Regione Puglia.
Perchè? Perchè Tammacco, eletto nel 2020 con "La Puglia domani" a sostegno di Raffaele Fitto, passato poi nel gruppo "misto", sarebbe pronto a tornare tra le braccia di Michele Emiliano, con un gruppo in via di costituzione.
Questo, però, minerebbe i rapporti finora esistenti con Tommaso Minervini su cui l'attuale presidente della Regione non vorrebbe più puntare, soprattutto a seguito dalla campagna elettorale condotta dall'attuale sindaco di Molfetta quasi pro-Fitto alle passate elezioni regionali.
Ma entriamo nel vivo.
Il primo scenario davanti prevede almeno cinque progetti amministrativi.
Il centrodestra con Pietro Mastropasqua candidato sindaco è ormai certezza seppure non ancora battezzata con l'ufficialità dovuta.
Mastropasqua conterebbe almeno su quattro liste civiche (portate avanti da de Candia, Binetti, Balestra e Tridente), Forza Italia con l'ex senatore Antonio Azzollini e Isa de Bari oltre e Fratelli d'Italia che sancirebbe il ritorno del già consigliere comunale Adele Claudio.
Il centrosinistra sarebbe, invece, spaccato: Rifondazione Comunista sarebbe pronta a presentarsi agli elettori in solitaria mentre per Linea Diritta e Sinistra Italiana sono ore di riflessioni.
Al centro due possibilità.
La prima è quella con una coalizione che sarebbe composta da Partito Democratico, Officine Molfetta, movimento "Rinascere", Movimento 5 stelle e un possibile gruppo facente riferimento a Lillino di Gioia e Annalisa Altomare: come candidato sindaco le ipotesi sarebbero l'ex magistrato Pasquale Drago oppure un'altra figura tecnica, non politica.
La seconda, invece, vede in Tommaso Minervini ancora il candidato sindaco appoggiato da una sua lista, oltre a quella dei "Popolari per Molfetta" (con Pino Amato ed Enzo Spadavecchia), una lista avente in Giacomo Rossiello e Ninnì Camporeale i propri riferimenti, oltre a una composta da Nicola Piergiovanni, attuale presidente del Consiglio Comunale, un'altra con promotori l''attuale vicesindaco Antonio Ancona, Titti Lioce e l'ex assessore Ottavio Balducci, un'altra ancora disposta da Leonardo Siragusa oltre a un eventuale coinvolgimento di Paparella e Visaggio e dell'ex senatrice Carmela Minuto.
Il secondo scenario si prospetterebbe in caso di ufficialità dell'ingresso di Saverio Tammacco nella maggioranza di governo in Regione.
La situazione nel centrosinistra muterebbe come anche nel centrodestra: i cambiamenti arriverebbero principalmente da parte della coalizione a sostegno dell'ennesima candidatura di Minervini.
In una prima ipotesi una buona parte delle liste passerebbero alle coalizioni di centrodestra da una parte, e a quella legata al PD dall'altra; nella seconda ipotesi, la coalizione di Minervini si sgretolerebbe del tutto spargendo le sue liste nelle altre due coalizioni opposte.
Innanzitutto il primo punto interrogativo è rappresentato dalla data: potrebbe essere già prima dell'estate, verso maggio/giugno, ma sembra più accreditata l'ipotesi di voto a settembre, anche in base a una sollecitazione giunta dall'ANCI, per consentire così ai sindaci uscenti di presentare i progetti legati al PNRR il prossimo 30 giugno, in modo tale da non far ricadere questa importante scadenza sui nuovi sindaci (o ancora peggio, in caso di ballottaggi, superare questa data senza l'insediamento delle nuove amministrazioni).
Per quanto riguarda Molfetta, nello specifico, siamo in grado di anticiparvi che due sarebbero gli scenari: ovviamente uno escluderebbe l'altro e tutto dipenderebbe dal posizionamento di Saverio Tammacco nel Consiglio della Regione Puglia.
Perchè? Perchè Tammacco, eletto nel 2020 con "La Puglia domani" a sostegno di Raffaele Fitto, passato poi nel gruppo "misto", sarebbe pronto a tornare tra le braccia di Michele Emiliano, con un gruppo in via di costituzione.
Questo, però, minerebbe i rapporti finora esistenti con Tommaso Minervini su cui l'attuale presidente della Regione non vorrebbe più puntare, soprattutto a seguito dalla campagna elettorale condotta dall'attuale sindaco di Molfetta quasi pro-Fitto alle passate elezioni regionali.
Ma entriamo nel vivo.
Il primo scenario davanti prevede almeno cinque progetti amministrativi.
Il centrodestra con Pietro Mastropasqua candidato sindaco è ormai certezza seppure non ancora battezzata con l'ufficialità dovuta.
Mastropasqua conterebbe almeno su quattro liste civiche (portate avanti da de Candia, Binetti, Balestra e Tridente), Forza Italia con l'ex senatore Antonio Azzollini e Isa de Bari oltre e Fratelli d'Italia che sancirebbe il ritorno del già consigliere comunale Adele Claudio.
Il centrosinistra sarebbe, invece, spaccato: Rifondazione Comunista sarebbe pronta a presentarsi agli elettori in solitaria mentre per Linea Diritta e Sinistra Italiana sono ore di riflessioni.
Al centro due possibilità.
La prima è quella con una coalizione che sarebbe composta da Partito Democratico, Officine Molfetta, movimento "Rinascere", Movimento 5 stelle e un possibile gruppo facente riferimento a Lillino di Gioia e Annalisa Altomare: come candidato sindaco le ipotesi sarebbero l'ex magistrato Pasquale Drago oppure un'altra figura tecnica, non politica.
La seconda, invece, vede in Tommaso Minervini ancora il candidato sindaco appoggiato da una sua lista, oltre a quella dei "Popolari per Molfetta" (con Pino Amato ed Enzo Spadavecchia), una lista avente in Giacomo Rossiello e Ninnì Camporeale i propri riferimenti, oltre a una composta da Nicola Piergiovanni, attuale presidente del Consiglio Comunale, un'altra con promotori l''attuale vicesindaco Antonio Ancona, Titti Lioce e l'ex assessore Ottavio Balducci, un'altra ancora disposta da Leonardo Siragusa oltre a un eventuale coinvolgimento di Paparella e Visaggio e dell'ex senatrice Carmela Minuto.
Il secondo scenario si prospetterebbe in caso di ufficialità dell'ingresso di Saverio Tammacco nella maggioranza di governo in Regione.
La situazione nel centrosinistra muterebbe come anche nel centrodestra: i cambiamenti arriverebbero principalmente da parte della coalizione a sostegno dell'ennesima candidatura di Minervini.
In una prima ipotesi una buona parte delle liste passerebbero alle coalizioni di centrodestra da una parte, e a quella legata al PD dall'altra; nella seconda ipotesi, la coalizione di Minervini si sgretolerebbe del tutto spargendo le sue liste nelle altre due coalizioni opposte.