Elezioni americane, vince Trump: ma per chi ha votato la comunità molfettese?
Lo abbiamo chiesto ad alcuni nostri concittadini d'oltreoceano
giovedì 10 novembre 2016
Sbaragliando ogni pronostico, Donald Trup è il 45° presidente degli Stati Uniti d'America. Come hanno votato quindi i numerosi nostri concittadini residenti oltreoceano? Lo abbiamo chiesto ad alcuni di loro ed a due osservatori "esterni" d'eccezione, Manuela Rana, molfettese doc ma trapiantata a New York dove esercita con successo la professione di fotografa e Roberto Pansini, ideatore del marchio I Love Molfetta, nonchè marketing Specialist del quotidiano America Oggi, quotidiano italiano pubblicato negli States.
Stando a quanto abbiamo raccolto ai nostri microfoni, una consistente parte degli elettori molfettesi italo-americani ha votato per Trump, ed a darci la ragione principale di tale scelta è Pino de Virgilio, che da oltre 50 anni vive oltreoceano «Ho votato Trump perchè noi appartenenti alla middle class siamo stati fortemente penalizzati dagli otto anni di governo Obama e dei democratici». Forse quindi è proprio in questa motivazione che risiede la chiave di volta della scelta repubblicana della comunità molfettese: per fortuna, una buona percentuale dei molfettesi emigrati negli USA decenni fa sono riusciti nel corso degli anni a realizzarsi nel lavoro, diventando spesso anche piccoli imprenditori, una di quelle categorie più colpite dalla crisi vissuta negli scorsi anni.
Controtendenza invece è andato il comune di Little Ferry, nel New Jersey dove risiede un'altra importante comunità molfettese, tant'è che il sindaco attuale, democratico, è l'italoamericano, di origini molfettesi Mauro Raguseo: la Clinton ha raccolto infatti 1724 consensi contro i 1196 di Trump. Lo stato del New Jersey infatti ha segnato la vittoria della democratica Clinton.
«Sono stati comunque due candidati non amati dagli americani, ed è stata una campagna elettorale basata esclusivamente sulle strategie», così afferma Manuela Rana, fotografa molfettese che vive a New York, che su Trump aggiunge «Personalmente credo che molte delle dichiarazioni di Trump siano state frutto di strategie elettorali, atte a prendere solo voti di una certa parte della popolazione».
Per Roberto Pansini invece, collaboratore del quotidiano America Oggi e da diversi anni in costante contatto con le comunità molfettesi in America la vittoria di Trump tra i molfettesi è netta «da ciò che ho potuto cogliere tra i vari elettori molfettesi, Trump ha raggiunto un consistente 60% dei consensi all'interno della nostra comunità» e continua «per noi italiani le elezioni si chiudono sempre con uno scontro, qui invece è diverso e si ricomincia già a pensare per il bene di tutti, non solo per chi ha votato il vincitore». Secondo Roberto, «Trump agli occhi dei molfettesi, ma degli americani in genere, non è il mostro che lo si dipinge e sono sicuro che saprà moderare le sue dichiarazioni più forti».
Effettivamente già nel suo primo discorso da neopresidente degli USA, tenutosi ieri, Donald Trump è apparso più moderato, ed ha apertamente dichiarato come sarà il presidente di tutti, sia dei democratici che dei repubblicani. E lo sarà anche dei nostri molfettesi d'America.
Stando a quanto abbiamo raccolto ai nostri microfoni, una consistente parte degli elettori molfettesi italo-americani ha votato per Trump, ed a darci la ragione principale di tale scelta è Pino de Virgilio, che da oltre 50 anni vive oltreoceano «Ho votato Trump perchè noi appartenenti alla middle class siamo stati fortemente penalizzati dagli otto anni di governo Obama e dei democratici». Forse quindi è proprio in questa motivazione che risiede la chiave di volta della scelta repubblicana della comunità molfettese: per fortuna, una buona percentuale dei molfettesi emigrati negli USA decenni fa sono riusciti nel corso degli anni a realizzarsi nel lavoro, diventando spesso anche piccoli imprenditori, una di quelle categorie più colpite dalla crisi vissuta negli scorsi anni.
Controtendenza invece è andato il comune di Little Ferry, nel New Jersey dove risiede un'altra importante comunità molfettese, tant'è che il sindaco attuale, democratico, è l'italoamericano, di origini molfettesi Mauro Raguseo: la Clinton ha raccolto infatti 1724 consensi contro i 1196 di Trump. Lo stato del New Jersey infatti ha segnato la vittoria della democratica Clinton.
«Sono stati comunque due candidati non amati dagli americani, ed è stata una campagna elettorale basata esclusivamente sulle strategie», così afferma Manuela Rana, fotografa molfettese che vive a New York, che su Trump aggiunge «Personalmente credo che molte delle dichiarazioni di Trump siano state frutto di strategie elettorali, atte a prendere solo voti di una certa parte della popolazione».
Per Roberto Pansini invece, collaboratore del quotidiano America Oggi e da diversi anni in costante contatto con le comunità molfettesi in America la vittoria di Trump tra i molfettesi è netta «da ciò che ho potuto cogliere tra i vari elettori molfettesi, Trump ha raggiunto un consistente 60% dei consensi all'interno della nostra comunità» e continua «per noi italiani le elezioni si chiudono sempre con uno scontro, qui invece è diverso e si ricomincia già a pensare per il bene di tutti, non solo per chi ha votato il vincitore». Secondo Roberto, «Trump agli occhi dei molfettesi, ma degli americani in genere, non è il mostro che lo si dipinge e sono sicuro che saprà moderare le sue dichiarazioni più forti».
Effettivamente già nel suo primo discorso da neopresidente degli USA, tenutosi ieri, Donald Trump è apparso più moderato, ed ha apertamente dichiarato come sarà il presidente di tutti, sia dei democratici che dei repubblicani. E lo sarà anche dei nostri molfettesi d'America.