Ecclesiadi 2014: lo spettacolo dello sport
Preghiere, luci e musica all'avvio della decima olimpiade dello sport
venerdì 2 maggio 2014
7.32
Una grande festa della fede e della fraternità. Ecco la decima edizione delle Ecclesiadi. La grazia della preghiera anche stavolta ha superato le distanze geografiche tra le quattro città partecipanti della diocesi. Sono loro, i giovani, i protagonisti di questo grande incontro di fede, speranza ed unità. Le Ecclesiadi hanno come obbiettivo principale quello di far conoscere a tutti i ragazzi il messaggio di Cristo. Nella società contemporanea, lo sport è diventato da tempo un fenomeno di massa. Ma la crisi dei valori e la mancanza di un sistema etico coerente sembrano oggi aver offuscato la valenza educativa e formativa dello sport, lasciando prevalere esclusivamente l'aspetto della competizione, e di una competizione non sempre rispettosa delle regole. La parrocchia resta, ancora oggi, un luogo privilegiato per la promozione sportiva, capace di accogliere tutti. Gli oratori così come le Ecclesiadi 2014 rappresentano un luogo aperto in cui persone, diverse per età, per stili di vita e maturità di fede, possono ritrovarsi e vivere un'esperienza di convivialità e di maturazione personale. La Chiesa, nella sua missione di annunciare Gesù Cristo, non può ignorare la sfida pastorale che ai giorni nostri le viene dal mondo dello sport. Sono possibili tanti modi di concepire, organizzare e vivere la pratica sportiva.
E' stato Mons. Luigi Martella, Vescovo di Molfetta-Ruvo-Giovinazzo-Terlizzi ad aprire ufficialmente le Ecclesiadi. Don Franco Sancilio, direttore della Pastorale dello Sport, Turismo, Tempo libero e Pellegrinaggi ha annoverato: « quest'anno siete quasi 800 partecipanti ed è un piacere offrirvi uno spazio di sano agonismo come le Ecclesiadi. Auguri a tutti voi e vinca il migliore». Sul tema dei valori dello sport, e del fair play don Massimiliano Fasciano, direttore del Servizio diocesano per la Pastorale giovanile ha proseguito: «cari giovani siete la sfida più grande per questa decima edizione delle Ecclesiadi. Importante sarà mettere in pratica le regole del fair play senza dimenticare di valorizzare il terzo tempo. Lo sport è palestra di vita. Le Ecclesiadi sono un piccolo teatro dove i veri protagonisti saranno gli atleti. I migliori auguri per i vostri successi e insuccessi».
Nella vita come nello sport c'è un salto che corrisponde ad una chiamata che ci viene da Colui che ci ama. È il salto della fede, di chi corre incontro al Signore Gesù perché ha sentito la sua voce. È un salto coraggioso che è segno di una scelta risoluta, che riempie il cuore di gioia. L'obiettivo della decima edizione delle Ecclesiadi è quello di preparare i ragazzi a fare questo salto, spronandoli e animandoli con tutto l'entusiasmo che la fede sa generare e sa trasmettere, dicendo loro: Salta! Lo stesso tema "E' più bello insieme" racchiude il valore sportivo di convivialità e fraternità dell'evento sportivo. "E' più bello insieme", pensando allo slancio irrefrenabile di chi gioca, si diverte, non si ferma mai - e nemmeno lo vorrebbe - perché sta provando la bellezza dello stare insieme, sta sperimentando cosa significa sentirsi a casa, sorretto, amato, accompagnato, animato, spronato a fare sempre meglio e a dare di più. Salto nella fede ribadito ulteriormente dal vescovo Luigi Martella in occasione della presentazione del testimonial della decima edizione delle Ecclesiadi, Francesco Alborè: «per conquistare certi traguardi bisogna avere idee chiare,forza, energia, forza di aggregazione, e spirito di sacrificio. Solo assumendo questi valori si può volare in lungo, proprio come il nostro amico e campione Francesco che prima di volare in lungo ha saputo volare in alto».
Proprio Francesco Alborè, atleta giovinazzese, campione mondiale master nel salto triplo ha raccontato alle comunità parrocchiali presenti la sua esperienza sportiva: « lo sport significa aggregazione e divertimento, ma soprattutto lo sport deve insegnare ad essere leale con tutti soprattutto con gli avversari. Gareggio da 22 anni ma le vittorie arrivano attraverso i sacrifici e la voglia di allenarsi con gioia. L'impegno è come sempre alla base di tutto e chissà che queste Ecclesiadi non possano avvicinarvi e appassionarvi maggiormente allo sport».
Le Ecclesiadi, oltre ad essere una manifestazione sportiva, sono un luogo dove si prega, dove si sta insieme nella gioia della fede, si fa catechesi, si gioca. Per esercitarsi nel salto della fede occorre dunque partire dai fondamentali, individuarli, sintetizzarli e riproporli il tutto per un solo fine: educare alla vita buona del Vangelo. Il bello di tutto questo consiste nell'invito che gli stessi ragazzi possono rivolgere ai loro amici, ai loro familiari e parenti a riscoprire il cammino della fede. Le olimpiadi parrocchiali anche in questa decima edizione stanno a significare larga accoglienza. Nelle Ecclesiadi ci sono delle regole che valgono per tutti ma la prima regola consiste nell'apertura delle porte proprio a tutti. Ha destato emozioni forti la scelta del brano musicale che ha accompagnato l'accensione della fiaccola sotto gli occhi entusiasti del Vescovo e degli atleti accompagnati dalle note di "Jesus Christ You Are My Life!" celebre canzone di Marco Frisina. Le Ecclesiadi non sono la piazza, non è la strada, non è il centro commerciale o il semplice campo da calcio o di allenamento: le Ecclesiadi sono una incarnazione del Vangelo e chi lo abita è invitato ad esserne cosciente e a dare il suo contributo perché attraverso questo evento sportivo "passi" l'annuncio in cui la fede dei ragazzi si manifesta con una preghiera semplice che è capace di trasformare la vita quotidiana.
E' stato Mons. Luigi Martella, Vescovo di Molfetta-Ruvo-Giovinazzo-Terlizzi ad aprire ufficialmente le Ecclesiadi. Don Franco Sancilio, direttore della Pastorale dello Sport, Turismo, Tempo libero e Pellegrinaggi ha annoverato: « quest'anno siete quasi 800 partecipanti ed è un piacere offrirvi uno spazio di sano agonismo come le Ecclesiadi. Auguri a tutti voi e vinca il migliore». Sul tema dei valori dello sport, e del fair play don Massimiliano Fasciano, direttore del Servizio diocesano per la Pastorale giovanile ha proseguito: «cari giovani siete la sfida più grande per questa decima edizione delle Ecclesiadi. Importante sarà mettere in pratica le regole del fair play senza dimenticare di valorizzare il terzo tempo. Lo sport è palestra di vita. Le Ecclesiadi sono un piccolo teatro dove i veri protagonisti saranno gli atleti. I migliori auguri per i vostri successi e insuccessi».
Nella vita come nello sport c'è un salto che corrisponde ad una chiamata che ci viene da Colui che ci ama. È il salto della fede, di chi corre incontro al Signore Gesù perché ha sentito la sua voce. È un salto coraggioso che è segno di una scelta risoluta, che riempie il cuore di gioia. L'obiettivo della decima edizione delle Ecclesiadi è quello di preparare i ragazzi a fare questo salto, spronandoli e animandoli con tutto l'entusiasmo che la fede sa generare e sa trasmettere, dicendo loro: Salta! Lo stesso tema "E' più bello insieme" racchiude il valore sportivo di convivialità e fraternità dell'evento sportivo. "E' più bello insieme", pensando allo slancio irrefrenabile di chi gioca, si diverte, non si ferma mai - e nemmeno lo vorrebbe - perché sta provando la bellezza dello stare insieme, sta sperimentando cosa significa sentirsi a casa, sorretto, amato, accompagnato, animato, spronato a fare sempre meglio e a dare di più. Salto nella fede ribadito ulteriormente dal vescovo Luigi Martella in occasione della presentazione del testimonial della decima edizione delle Ecclesiadi, Francesco Alborè: «per conquistare certi traguardi bisogna avere idee chiare,forza, energia, forza di aggregazione, e spirito di sacrificio. Solo assumendo questi valori si può volare in lungo, proprio come il nostro amico e campione Francesco che prima di volare in lungo ha saputo volare in alto».
Proprio Francesco Alborè, atleta giovinazzese, campione mondiale master nel salto triplo ha raccontato alle comunità parrocchiali presenti la sua esperienza sportiva: « lo sport significa aggregazione e divertimento, ma soprattutto lo sport deve insegnare ad essere leale con tutti soprattutto con gli avversari. Gareggio da 22 anni ma le vittorie arrivano attraverso i sacrifici e la voglia di allenarsi con gioia. L'impegno è come sempre alla base di tutto e chissà che queste Ecclesiadi non possano avvicinarvi e appassionarvi maggiormente allo sport».
Le Ecclesiadi, oltre ad essere una manifestazione sportiva, sono un luogo dove si prega, dove si sta insieme nella gioia della fede, si fa catechesi, si gioca. Per esercitarsi nel salto della fede occorre dunque partire dai fondamentali, individuarli, sintetizzarli e riproporli il tutto per un solo fine: educare alla vita buona del Vangelo. Il bello di tutto questo consiste nell'invito che gli stessi ragazzi possono rivolgere ai loro amici, ai loro familiari e parenti a riscoprire il cammino della fede. Le olimpiadi parrocchiali anche in questa decima edizione stanno a significare larga accoglienza. Nelle Ecclesiadi ci sono delle regole che valgono per tutti ma la prima regola consiste nell'apertura delle porte proprio a tutti. Ha destato emozioni forti la scelta del brano musicale che ha accompagnato l'accensione della fiaccola sotto gli occhi entusiasti del Vescovo e degli atleti accompagnati dalle note di "Jesus Christ You Are My Life!" celebre canzone di Marco Frisina. Le Ecclesiadi non sono la piazza, non è la strada, non è il centro commerciale o il semplice campo da calcio o di allenamento: le Ecclesiadi sono una incarnazione del Vangelo e chi lo abita è invitato ad esserne cosciente e a dare il suo contributo perché attraverso questo evento sportivo "passi" l'annuncio in cui la fede dei ragazzi si manifesta con una preghiera semplice che è capace di trasformare la vita quotidiana.