E’ una molfettese di adozione Elena Comendulli, neo sindaco di Calcio, comune della bergamasca
«Molfetta è la città giusta dove vengo a ricaricarmi, è la terra di mio marito, è la terra degli affetti»
mercoledì 28 maggio 2014
7.21
Si chiama Elena Comendulli, è una molfettese di adozione, ed è il primo sindaco donna di Calcio, comune di 5.300 abitanti in provincia di Bergamo, eletta nella lista civica "Buongiorno Calcio" con il 44,20% di preferenze. Elena, oramai trentatre anni, frequenta Molfetta.
Galeotta fu una partita di pallavolo. E le si innamorò di un molfettese prima, di Molfetta dopo. E' il richiamo del mare a spingerla ogni estate a lasciare i paesi della bergamasca per venire a Molfetta, amore e passione che ha trasmesso anche ai suoi due figli, che si sentono molfettesi doc.
«Molfetta mi piace - ha detto il neosindaco Comendulli - perché non è il paesotto e nemmeno la grande metropoli, è la città giusta dove vengo a ricaricarmi, è la terra di mio marito, è la terra degli affetti».
Ma un altro strano destino unisce Molfetta a Calcio, le statue di Garibaldi e di Vittorio Emanuele sono state realizzate dallo scultore calcese Gerolamo Oldofredi, casualità? Destino?
Del successo elettorale il neo sindaco dice: «ci speravo, ma non è stato facile, ho avuto una opposizione molto forte, perché donna e perché mi sono presentata con un programma elettorale nuovo per Calcio. Il gruppo dei miei sostenitori è un gruppo eterogeneo, include partiti che vanno da destra, al centro, alla sinistra. Con loro, abbiamo cercato di individuare le buone pratiche degli altri Comuni per farle nostre e introdurle a Calcio». Uno dei temi cardini del mio lavoro di sindaco sarà la tutela dell'ambiente, ricucire in qualche modo gli scempi urbanistici che sono stati perpetrati sui territori della bassa bergamasca.
Nonostante gli impegni istituzionali, anche quest'estate sarà a Molfetta, stessa spiaggia, stesso mare. Quale? Per saperlo bisognerà aspettare solo qualche settimana ancora.
Galeotta fu una partita di pallavolo. E le si innamorò di un molfettese prima, di Molfetta dopo. E' il richiamo del mare a spingerla ogni estate a lasciare i paesi della bergamasca per venire a Molfetta, amore e passione che ha trasmesso anche ai suoi due figli, che si sentono molfettesi doc.
«Molfetta mi piace - ha detto il neosindaco Comendulli - perché non è il paesotto e nemmeno la grande metropoli, è la città giusta dove vengo a ricaricarmi, è la terra di mio marito, è la terra degli affetti».
Ma un altro strano destino unisce Molfetta a Calcio, le statue di Garibaldi e di Vittorio Emanuele sono state realizzate dallo scultore calcese Gerolamo Oldofredi, casualità? Destino?
Del successo elettorale il neo sindaco dice: «ci speravo, ma non è stato facile, ho avuto una opposizione molto forte, perché donna e perché mi sono presentata con un programma elettorale nuovo per Calcio. Il gruppo dei miei sostenitori è un gruppo eterogeneo, include partiti che vanno da destra, al centro, alla sinistra. Con loro, abbiamo cercato di individuare le buone pratiche degli altri Comuni per farle nostre e introdurle a Calcio». Uno dei temi cardini del mio lavoro di sindaco sarà la tutela dell'ambiente, ricucire in qualche modo gli scempi urbanistici che sono stati perpetrati sui territori della bassa bergamasca.
Nonostante gli impegni istituzionali, anche quest'estate sarà a Molfetta, stessa spiaggia, stesso mare. Quale? Per saperlo bisognerà aspettare solo qualche settimana ancora.