E il mercatino multietnico si sposta sul lungomare
Una ordinanza aveva costretto i venditori a lasciare banchina San Domenico
lunedì 4 agosto 2014
9.05
Sono ancora li, o meglio si sono spostati, di qualche centinaia di metri. Dalla mattinata di domenica i commercianti che, per anni, hanno dato vita al mercatino multietnico su banchina San Domenico si sono spostati sul Lungomare Colonna, con mercanzie, automezzi e attrezzature varie.
Su banchina San Domenico, la cosa è emersa evidente dopo i controlli e lo sgombero, erano tutti abusivi. Nessuno tra i commercianti aveva insomma le "carte" in regola.
Ora che sono sul lungomare le cose sono cambiate? Forse. Oppure no, visto che, in serata, sono stati invitati ad andare via. Fatto sta che una regola generale bisogna pure trovarla. E se è vero, come è vero, che anche i commercianti di colore hanno diritto al lavoro e che, nei fatti, non costringono nessuno all'acquisto, sono lì e aspettano i clienti a caccia di affari e di oggetti a buon mercato, è vero anche che è necessario mettere queste persone in condizione di poter lavorare nel migliore dei modi. Con autorizzazioni e magari con servizi (bagni chimici sistemati dal Comune?).
E non è male neppure il lungomare come collocazione anche perché, la loro presenza, potrebbe, in parte, frenare la presenza della terra di nessuno, quelli che, a calar del sole, scorazzano in lungo e largo e abbandonano rifiuti ad ogni angolo riducendo ogni angolo in una pattumiera. E non si tratta di persone di colore, ma di maleducati autoctoni.
Ogni cosa sarà più chiara nei prossimi giorni.
Su banchina San Domenico, la cosa è emersa evidente dopo i controlli e lo sgombero, erano tutti abusivi. Nessuno tra i commercianti aveva insomma le "carte" in regola.
Ora che sono sul lungomare le cose sono cambiate? Forse. Oppure no, visto che, in serata, sono stati invitati ad andare via. Fatto sta che una regola generale bisogna pure trovarla. E se è vero, come è vero, che anche i commercianti di colore hanno diritto al lavoro e che, nei fatti, non costringono nessuno all'acquisto, sono lì e aspettano i clienti a caccia di affari e di oggetti a buon mercato, è vero anche che è necessario mettere queste persone in condizione di poter lavorare nel migliore dei modi. Con autorizzazioni e magari con servizi (bagni chimici sistemati dal Comune?).
E non è male neppure il lungomare come collocazione anche perché, la loro presenza, potrebbe, in parte, frenare la presenza della terra di nessuno, quelli che, a calar del sole, scorazzano in lungo e largo e abbandonano rifiuti ad ogni angolo riducendo ogni angolo in una pattumiera. E non si tratta di persone di colore, ma di maleducati autoctoni.
Ogni cosa sarà più chiara nei prossimi giorni.