Drago preannuncia la decisione di dimettersi come consigliere comunale di Molfetta
Inviata una lettera interna alla sua coalizione
mercoledì 6 luglio 2022
12.54
Lillino Drago, il candidato Sindaco sconfitto da Tommaso Minervini al turno di ballottaggio, ha inviato agli elettori della sua coalizione una lettera interna in cui rivela la sua decisione di non diventare consigliere comunale di opposizione a Molfetta.
Formalmente, a meno di ripensamenti successivi, Drago ratificherà questa sua decisione in seguito alla proclamazione che avverrà entro il 20 luglio. All'interno della lettera, allegata a questo articolo, Drago illustra le ragioni che l'hanno condotto a questa scelta. Tra i motivi da lui spiegati si annovera la mancanza di una pregressa esperienza politica, da lui ritenuta indispensabile per svolgere l'incarico in modo opportuno.
«Dopo giorni di riflessione - esordisce Drago - vi comunico che la mia brevissima carriera politica finisce qui per le complesse ragioni che vi spiego in questa sede. [...] Anche se mi rendo conto che non mancheranno critiche su questa mia decisione, vogliate almeno darmi atto dell'impegno da mio profuso per provare a raggiungere la vittoria. [...] La nostra coalizione era legata alla comune volontà di "abbattere il tiranno" e la diversità alla base di questo fronte rischiava di diventare fonte di contrasti e mancate intese a livello politico».
Al suo posto, nel seggio a lui spettante come candidato sindaco, dovrebbe subentrare Alberto D'Amato che ha ottenuto 313 voti con il Partito Democratico.
Formalmente, a meno di ripensamenti successivi, Drago ratificherà questa sua decisione in seguito alla proclamazione che avverrà entro il 20 luglio. All'interno della lettera, allegata a questo articolo, Drago illustra le ragioni che l'hanno condotto a questa scelta. Tra i motivi da lui spiegati si annovera la mancanza di una pregressa esperienza politica, da lui ritenuta indispensabile per svolgere l'incarico in modo opportuno.
«Dopo giorni di riflessione - esordisce Drago - vi comunico che la mia brevissima carriera politica finisce qui per le complesse ragioni che vi spiego in questa sede. [...] Anche se mi rendo conto che non mancheranno critiche su questa mia decisione, vogliate almeno darmi atto dell'impegno da mio profuso per provare a raggiungere la vittoria. [...] La nostra coalizione era legata alla comune volontà di "abbattere il tiranno" e la diversità alla base di questo fronte rischiava di diventare fonte di contrasti e mancate intese a livello politico».
Al suo posto, nel seggio a lui spettante come candidato sindaco, dovrebbe subentrare Alberto D'Amato che ha ottenuto 313 voti con il Partito Democratico.