Doppia rapina in via Azzarita: è lo stesso rapinatore
I colpi alla tabaccheria Veneziano ed al supermercato Despar. Ad agire un uomo armato di pistola
venerdì 11 maggio 2018
21.20
Mette a segno due rapine da solo, ma non è detto che non vi fosse un complice. Un ragazzo, nella serata di ieri, ha perpetrato due colpi ai danni della tabaccheria Veneziano e all'interno di uno dei supermercati a marchio Despar presenti a Molfetta, quello ubicato in via Azzarita.
L'uomo, casco integrale in testa, si è presentato all'interno della tabaccheria Veneziano di via Azzarita armato di cattive intenzioni e di una pistola, probabilmente giocattolo. E brandendo l'arma come se fosse vera si è fatto consegnare dal titolare l'incasso della giornata, ancora in fase di quantificazione, contenuto nel registratore di cassa. Una volta arraffati i soldi, è fuggito via a piedi, facendo letteralmente perdere le sue tracce.
È questo, in sintesi, il racconto del primo dei due colpi messi a segno da un rapinatore solitario, ieri sera. Il malintenzionato, con il volto coperto per non essere riconosciuto, è entrato in azione quando l'orologio segnava le ore 20.50. La povera vittima, di fronte alla pistola, non ha potuto far altro che consegnare il denaro, senza opporre resistenza. Soltanto quando il rapinatore era ormai lontano stringendo tra le mani il bottino, ha lanciato l'allarme al 112.
Pochi secondi dopo, a qualche metro di distanza, si è presentato nel supermercato Despar, armato di pistola (anche in questo caso non è chiaro se l'arma fosse vera o il classico giocattolo, nda), e ha costretto una delle cassiere a consegnare il denaro custodito nel registratore. La donna non ha opposto resistenza e, in pochissimi secondi, si è vista sfilare tutto il denaro guadagnato fino a quel momento: la somma è ancora in corso di quantificazione.
Il rapinatore solitario, dopo aver arraffato i contanti, ha guadagnato l'uscita, per poi allontanarsi rapidamente e perdersi, forse a piedi, lungo le vie adiacenti della zona 167. Dopo essersi ripresa dallo shock iniziale, la dipendente ha immediatamente composto il 112. Sarebbe piuttosto giovane il rapinatore, almeno stando alla descrizione fornita dai testimoni oculari. Anche in questo caso indossava un casco integrale, per cui non è stato possibile individuarne i tratti somatici.
Non è però escluso che vi fosse anche un complice, nascosto da qualche parte nelle immediate vicinanze. È un'ipotesi al vaglio dei Carabinieri della Compagnia di Molfetta, intervenuti con una gazzella dell'Aliquota Radiomobile negli istanti successivi all'accaduto. I militari dell'Arma hanno eseguito i rilievi del doppio caso, ascoltato dipendenti e testimoni e setacciato tutta la zona nella speranza di riuscire a rintracciare il malvivente.
Sono inoltre alla ricerca delle videocamere di sorveglianza installate sia all'interno ed all'esterno dei due esercizi, sia nell'area circostante di via Azzarita. Con un po' di fortuna e col contributo tecnologico degli "occhi elettronici", si potrebbe risalire al responsabile.
L'uomo, casco integrale in testa, si è presentato all'interno della tabaccheria Veneziano di via Azzarita armato di cattive intenzioni e di una pistola, probabilmente giocattolo. E brandendo l'arma come se fosse vera si è fatto consegnare dal titolare l'incasso della giornata, ancora in fase di quantificazione, contenuto nel registratore di cassa. Una volta arraffati i soldi, è fuggito via a piedi, facendo letteralmente perdere le sue tracce.
È questo, in sintesi, il racconto del primo dei due colpi messi a segno da un rapinatore solitario, ieri sera. Il malintenzionato, con il volto coperto per non essere riconosciuto, è entrato in azione quando l'orologio segnava le ore 20.50. La povera vittima, di fronte alla pistola, non ha potuto far altro che consegnare il denaro, senza opporre resistenza. Soltanto quando il rapinatore era ormai lontano stringendo tra le mani il bottino, ha lanciato l'allarme al 112.
Pochi secondi dopo, a qualche metro di distanza, si è presentato nel supermercato Despar, armato di pistola (anche in questo caso non è chiaro se l'arma fosse vera o il classico giocattolo, nda), e ha costretto una delle cassiere a consegnare il denaro custodito nel registratore. La donna non ha opposto resistenza e, in pochissimi secondi, si è vista sfilare tutto il denaro guadagnato fino a quel momento: la somma è ancora in corso di quantificazione.
Il rapinatore solitario, dopo aver arraffato i contanti, ha guadagnato l'uscita, per poi allontanarsi rapidamente e perdersi, forse a piedi, lungo le vie adiacenti della zona 167. Dopo essersi ripresa dallo shock iniziale, la dipendente ha immediatamente composto il 112. Sarebbe piuttosto giovane il rapinatore, almeno stando alla descrizione fornita dai testimoni oculari. Anche in questo caso indossava un casco integrale, per cui non è stato possibile individuarne i tratti somatici.
Non è però escluso che vi fosse anche un complice, nascosto da qualche parte nelle immediate vicinanze. È un'ipotesi al vaglio dei Carabinieri della Compagnia di Molfetta, intervenuti con una gazzella dell'Aliquota Radiomobile negli istanti successivi all'accaduto. I militari dell'Arma hanno eseguito i rilievi del doppio caso, ascoltato dipendenti e testimoni e setacciato tutta la zona nella speranza di riuscire a rintracciare il malvivente.
Sono inoltre alla ricerca delle videocamere di sorveglianza installate sia all'interno ed all'esterno dei due esercizi, sia nell'area circostante di via Azzarita. Con un po' di fortuna e col contributo tecnologico degli "occhi elettronici", si potrebbe risalire al responsabile.