«Dopo un anno dalla vile aggressione, nulla è cambiato»

L'appello di D'Ingeo al commissario Passerotti per eliminare l’abusivismo commerciale

mercoledì 5 aprile 2017 10.01
«È trascorso già un anno da quel pomeriggio, del 4 aprile 2016, quando l'arrogante di turno mi ha aggredito con inaudita violenza in una pubblica piazza calpestando la mia dignità, di persona e di cittadino attivo, mentre prevaleva la colpevole indifferenza e l'inaccettabile omertà dei tanti testimoni. Da allora la Procura di Trani non ha ancora emesso alcun provvedimento nei confronti dell'aggressore e il timido tentativo di contrasto all'abusivismo commerciale ortofrutticolo da parte della Polizia Municipale è durato solo tre giorni e poi niente più».

Inizia così la missiva firmata da Matteo d'Ingeo, del Liberatorio Politico, ed indirizzata al commissario prefettizio Mauro Passerotti: «L'occupazione abusiva di suolo pubblico è in aumento esponenziale e proprio l'aggressore dello scrivente gode forse di una "particolare protezione" dal momento che ha creato un'incontrastata postazione abusiva in via Amedeo, angolo via Rattazzi tra i civici 20 e 24.

È stato riferito, da rappresentanti autorevoli della Polizia Municipale, che nei confronti di quest'ultimo, e di tanti altri commercianti, ci sono state numerosissime multe ma, ad oggi, non si hanno notizie di sequestri o sospensioni di licenze commerciali.

Molti di questi signori sono ogni giorno sparsi sul territorio, occupano abusivamente il suolo pubblico, intralciano il traffico pedonale e veicolare, non emettono scontrini fiscali, non rispettano le più elementari norme igienico-sanitarie e di tracciabilità della merce.

Inoltre tutte le situazioni di occupazione abusiva di suolo pubblico rappresentano un'immagine negativa di decoro urbano. C'è da segnalare anche il comportamento di tanti altri commercianti ortofrutticoli, con regolare licenza, che occupano marciapiedi e strade in contrasto al codice della strada.

Nella consapevolezza che nessun candidato alle prossime elezioni comunali parlerà mai di queste situazioni, tanto meno le denuncerà, perché questo mondo spesso è fonte di consenso elettorale, chiedo a Lei di occuparsene prima della scadenza del Suo mandato.

Numerose le situazioni che ancor oggi sono inalterate quali: via Bari n. 27, viale PioXI n. 17/D, Largo Michiello 23, via P.Amedeo, tra il civico 24 e 20, angolo Via Rattazzi, Piazza Principe di Napoli angolo con via Adele Cairoli, via Massimo d'Azeglio, n. 150 (occupa stabilmente marciapiede e strada anche di notte e di giorno apre ombrellone che occupa la strada), via Immacolata n. 13 (strada e marciapiede) e via Immacolata, altezza del civico 25.

Non solo per queste postazioni, ma per tante altre conosciute al Comando di Polizia Municipale, si chiede ancor oggi, di verificare se i suddetti commercianti occupano regolarmente gli spazi pubblici, se sono rispettate le più elementari norme di igiene e mantenimento della merce, se vengono rilasciati gli scontrini fiscali, se è rispettata la norma della tracciabilità del prodotto, se le autorizzazioni rilasciate siano in contrasto con i regolamenti comunali e il codice della strada; se è rispettata la sentenza di Cassazione n. 6108/14 del 10 febbraio 2014.

Inoltre si chiede il perché, in tutti questi mesi, non siano stati istruiti i procedimenti sanzionatori, destinati ai commercianti recidivi multati, con sequestro della merce, mezzi e sospensione della licenza laddove esistente.

Questa città ha bisogno di ritrovare una sua immagine più decorosa e rispettosa del bene comune quindi, come Liberatorio, riteniamo di confermare la nostra proposta avanzata già dal dicembre 2006 e mai ascoltata; chiediamo di eliminare totalmente la presenza di venditori di ortofrutta ambulanti nel centro urbano (in un quadrilatero delimitato dalle vie Grittani, Calabrese, Amato, Cozzoli, Mezzina, Pomodoro, Baccarini, P.zza A.Moro, L.da Vinci, Fornari, Balice, Cagliero, G.De Candia, Viale Giovanni XXIII, S.Francesco d'Assisi, Vico 14° M.dei Martiri), considerato che:

– il centro urbano cittadino risulta ormai quasi invivibile per l'aumento del traffico e la conseguente diminuzione dei parcheggi;
– è diventata cattiva consuetudine, da parte di molti operatori commerciali, non rispettare le ordinanze e i regolamenti comunali che riguardano l'occupazione del suolo pubblico;
– sono venute meno le motivazioni che giustificavano l'esistenza dell'ambulantato nel centro urbano, per la presenza di numerosissimi esercizi commerciali che offrono la stessa merce con più garanzia sulla tracciabilità del prodotto e delle condizioni igienico-sanitarie;
– spesso molti commercianti, sia a posto fisso che itineranti, nel non rispettare le norme dell'occupazione del suolo pubblico creano disordine e una cattiva immagine della città che aspira a diventare "città turistica".

La nostra proposta sarebbe supportata dalla sentenza n.6108/14 del 10 febbraio 2014 con cui i giudici di Cassazione hanno ritenuto condannabile il commerciante che vende merce esposta agli agenti inquinanti dell'aria senza assicurare l'idonea conservazione degli alimenti stessi; sarebbe auspicabile che non ci fossero più ambulanti in giro in questa parte di città e non ci fossero più esposizioni di merce sui marciapiedi riconsegnando marciapiedi e strade ai cittadini.

Naturalmente l'amministrazione dovrebbe promuovere nella restante parte della città e nelle zone d'espansione nuovi spazi urbani e mercatali attrezzati destinati al commercio e alla ricollocazione di quegli operatori ambulanti esclusi dal centro città.

Pertanto chiediamo di emettere un provvedimento amministrativo che vieti nel quadrilatero indicato (delimitato dalle vie Grittani, Calabrese, Amato, Cozzoli, Mezzina, Pomodoro, Baccarini, P.zza A.Moro, L.da Vinci, Fornari, Balice, Cagliero, G.De Candia, Viale Giovanni XXIII, S.Francesco d'Assisi, Vico 14° M.dei Martiri) la vendita ambulante di merce ortofrutticola, con divieto di esporre la stessa merce sui marciapiedi da parte degli esercizi commerciali».