Donna con disagio psichico soccorsa in stazione. Aiutata dalla Polfer

"Anna", con le sue buste al seguito, aveva iniziato a dare in escandescenza, spaventando i viaggiatori

mercoledì 7 ottobre 2020
La chiameremo "Anna", un nome di fantasia, ma di "Anne" ce ne sono tante nelle nostre città e nelle nostre stazioni ferroviarie: donne, ma anche uomini, che si trascinano con buste al seguito, in stato confusionale, da un portone all'altro, e talvolta manifestano aggressività.

"Anna" giorni fa nella stazione ferroviaria di Molfetta, con le sue buste al seguito, ha dato in escandescenza, spaventando viaggiatori e poi creando problemi, dal momento che, come varie persone in situazione di disagio psichico, non indossava la mascherina. La pattuglia della Polfer è giunta subito da Barletta, calmando la donna sino all'arrivo degli operatori del servizio 118, che l'hanno condotta nel reparto di Psichiatria dell'ospedale don Tonino Bello.

Contemporaneamente la Polizia Ferroviaria ha anche coinvolto, nell'intervento, i Servizi Sociali e anche l'Ufficio del Giudice Tutelare, in modo che potesse essere individuata per "Anna" una figura di aiuto, dal momento che la famiglia è assente, ed effettivamente si sono subito avviate le procedure necessarie.

Per queste persone, in una situazione di grave disagio, senza fissa dimora, non basta qualche giorno di ricovero ospedaliero, occorre un progetto a sostegno, per evitare che la situazione critica si ripeta.

Per affrontare questi episodi, il Compartimento Polizia Ferroviaria per la Puglia la Basilicata e il Molise, nel 2018 ha ideato il progetto "S.O.S. disagio psichico", nell'ambito del quale sono stati nominati una decina di amministratori di sostegno, dal Giudice Tutelare di Bari, a favore di persone senza fissa dimora, in situazione di criticità, che gravitavano negli ambiti ferroviari.