Domani a Molfetta il congresso cittadino di Rifondazione
Incontro alle ore 17:00 presso la sede in Piazza Paradiso
venerdì 10 gennaio 2025
8.54
Sabato 11 gennaio 2025 alle ore 17:00 presso la sede in Piazza Paradiso, 20 si terrà il congresso cittadino del Partito della Rifondazione Comunista. Si tratta di un passaggio fondamentale in previsione del XII Congresso nazionale che si terrà il 31 gennaio, 1 e 2 febbraio. A seguire, la nota stampa:
"Il congresso per il nostro partito non è un rituale stantio, ma un momento fondamentale nel quale gli iscritti decidono insieme il rinnovo degli organismi dirigenti e si confrontano per decidere percorsi e pratiche politiche da mettere in campo nei prossimi anni. L'organizzazione per noi comuniste e comunisti continua ad essere centrale nel processo di trasformazione della realtà che viviamo".
"Il dibattito del nostro congresso cittadino oltre a discutere delle mozioni nazionali si concentrerà anche sulla realtà cittadina in cui la nostra comunità opera dal 1991, anno di nascita del nostro partito. Una città oramai allo sbando che ha perso i punti di riferimento necessari per la crescita collettiva. Un'amministrazione comunale e un sindaco delegittimati da anni di malgoverno e da inchieste giudiziarie hanno contribuito allo smarrimento della nostra comunità cittadina che sembra aver perso la capacità di essere solidale verso i cittadini più deboli, dimenticando la propria storia di città proiettata verso il futuro e orgogliosa delle giovani generazioni, sempre più in fuga verso il nord Italia e l'estero. Non parliamo solo dei famigerati "cervelli in fuga", ma anche di chi offre le proprie mani e braccia all'economia del nord Italia, condannando la nostra città a diventare città dormitorio, satellite del capoluogo barese".
"Una classe politica e imprenditoriale incapace di guidare il processo di crescita della nostra città si è impadronita di Molfetta, asservendola agli interessi di pochi a discapito degli interessi di tante e tanti. L'incubo in cui stiamo vivendo va cancellato e vanno costruite le condizioni affinché la nostra comunità si scrolli di dosso il pessimismo e la rassegnazione e torni a prendere in mano il proprio futuro".
"Per fare ciò serve che i molfettesi riconoscano chiara una alternativa credibile e capace di guidare la città fuori dal pantano in cui si è cacciata. Il nostro collettivo politico non si è mai tirato indietro nella costruzione dell'alternativa e non lo farà certo ora che la situazione è sempre più drammatica. Siamo pronti a mettere la nostra militanza, la nostra competenza, il nostro radicamento a disposizione di un processo più ampio capace di dare gambe, testa e forza a questa idea diversa di città che la liberi da chi la tiene incatenata oramai da troppi anni ad interessi particolari".
"Il congresso per il nostro partito non è un rituale stantio, ma un momento fondamentale nel quale gli iscritti decidono insieme il rinnovo degli organismi dirigenti e si confrontano per decidere percorsi e pratiche politiche da mettere in campo nei prossimi anni. L'organizzazione per noi comuniste e comunisti continua ad essere centrale nel processo di trasformazione della realtà che viviamo".
"Il dibattito del nostro congresso cittadino oltre a discutere delle mozioni nazionali si concentrerà anche sulla realtà cittadina in cui la nostra comunità opera dal 1991, anno di nascita del nostro partito. Una città oramai allo sbando che ha perso i punti di riferimento necessari per la crescita collettiva. Un'amministrazione comunale e un sindaco delegittimati da anni di malgoverno e da inchieste giudiziarie hanno contribuito allo smarrimento della nostra comunità cittadina che sembra aver perso la capacità di essere solidale verso i cittadini più deboli, dimenticando la propria storia di città proiettata verso il futuro e orgogliosa delle giovani generazioni, sempre più in fuga verso il nord Italia e l'estero. Non parliamo solo dei famigerati "cervelli in fuga", ma anche di chi offre le proprie mani e braccia all'economia del nord Italia, condannando la nostra città a diventare città dormitorio, satellite del capoluogo barese".
"Una classe politica e imprenditoriale incapace di guidare il processo di crescita della nostra città si è impadronita di Molfetta, asservendola agli interessi di pochi a discapito degli interessi di tante e tanti. L'incubo in cui stiamo vivendo va cancellato e vanno costruite le condizioni affinché la nostra comunità si scrolli di dosso il pessimismo e la rassegnazione e torni a prendere in mano il proprio futuro".
"Per fare ciò serve che i molfettesi riconoscano chiara una alternativa credibile e capace di guidare la città fuori dal pantano in cui si è cacciata. Il nostro collettivo politico non si è mai tirato indietro nella costruzione dell'alternativa e non lo farà certo ora che la situazione è sempre più drammatica. Siamo pronti a mettere la nostra militanza, la nostra competenza, il nostro radicamento a disposizione di un processo più ampio capace di dare gambe, testa e forza a questa idea diversa di città che la liberi da chi la tiene incatenata oramai da troppi anni ad interessi particolari".