Divieti per il Coronavirus, ma a cala Sant'Andrea ci sono feste e fuochi d'artificio

La denuncia del Liberatorio Politico: «Sono i soliti noti». La Capitaneria di Porto: «Situazione sotto controllo»

martedì 1 settembre 2020
A cura di Nicola Miccione
«La domanda nasce spontanea, ma in questa città (Molfetta, ndr) chi ha il controllo dell'ordine pubblico e della sicurezza? Il sindaco e le forze dell'ordine, oppure il silenzio assenso?»: si conclude con questo interrogativo uno dei tanti esposti del Liberatorio Politico sui bivacchi illegali a cala Sant'Andrea.

Una richiesta rivolta al Comune di Molfetta e alle forze dell'ordine che fa perno sulle presunte irregolarità documentate con fotografie e video in questi tempi di Coronavirus affinché le regole per le restrizioni valgano per tutti e siano pertanto osservate da tutti ai fini della prevenzione del contagio. Invece, per l'intero mese di agosto, il movimento civico ha osservato e denunciato «l'insediamento delle "casette dei barbari"» e di «veri e propri accampamenti abusivi».

S'è trattato, sempre secondo il gruppo locale sorretto da Matteo d'Ingeo, di feste e assembramenti con schiamazzi, grigliate e fuochi d'artificio abusivi a corredo da parte «dei soliti noti, pezzi di famiglie arcinote che sfidano le regole della convivenza civile senza tralasciare nulla: gruppo elettrogeno, materassi, frigoriferi e grandi casse acustiche». E le forze dell'ordine? «Si sono viste - continua il movimento -, ma con apparizioni fugaci e senza incidere minimamente».

Insomma, bivacchi illegali che sarebbero avvenuti con una certa frequenza: il 14 agosto, ad esempio, «hanno festeggiato con fuochi d'artificio il compleanno di una ragazza e subito dopo si sono aperte le danze». Secondo quanto comunicato dalla Polizia Locale, però, s'è trattato - almeno in un caso - d'un piccolo bivacco di gente: «Si trattava di congiunti che comunque hanno capito il senso del nostro intervento e sono stati collaborativi nel ripristinare l'ordine».


A distanza di pochi giorni la scena s'è ripetuta: «Il 25 agosto - racconta sempre il Liberatorio Politico sul proprio blog - un'altra ricca "salviata" ha spaventato tutti i residenti del centro storico. Dall'angolo di cala Sant'Andrea è partito un fuoco pirotecnico in onore di un'altra ragazza che festeggiava il proprio compleanno». Un vero spettacolo pirotecnico, ma soprattutto un fenomeno, quello dei fuochi non autorizzati esplosi in strada, non di certo nuovo per Molfetta.

«Ci chiediamo come mai, Capitaneria di Porto e forze dell'ordine - scrive ancora il movimento civico molfettese - non si sono mosse per individuare in entrambi i casi gli autori di questa accensione di fuochi d'artificio non autorizzata? Gli accessi di quella zona del porto sono videosorvegliati? Possibile che nessuno abbia curiosato nell'archivio delle videocamere per individuare i soggetti che sono giunti a cala Sant'Andrea anche con le "batterie pirotecniche"?».

In realtà i militari della Capitaneria di Porto (cala Sant'Andrea si trova esattamente alle spalle degli uffici della Guardia Costiera, nda), sono intervenuti subito, ma non c'era più traccia dei responsabili. Se dovessero essere individuati - e su questo c'è un'indagine in corso da parte degli uomini del capitano di fregata Michele Burlando con l'ausilio delle telecamere di videosorveglianza della zona - rischiano l'accusa di accensioni e esplosioni pericolose (è un reato penale).

«La situazione è ora sotto controllo ed è migliorata», trapela da fonti investigative, mentre il Liberatorio Politico non lesina parole aspre nemmeno nei confronti dei candidati molfettesi alle regionali: «Non state spendendo una parola d'indignazione - termina - per quello che sta accadendo a cala Sant'Andrea».