Distrusse Piazza Minuto Pesce, il Comune si costituisce parte civile nel processo
Udienza prevista il 26 settembre davanti al Tribunale di Trani
venerdì 24 febbraio 2017
11.01
Nel 2015, un feroce atto vandalico distrusse Piazza Minuto Pesce. Ad andare in frantumi i banchi in marmo del mercato.
Adesso, la vicenda arriva davanti al Tribunale Penale di Trani: il prossimo 26 settembre, infatti, ci sarà la prima udienza del processo nel quale il Comune di Molfetta è indicato come "persona offesa". Di qui la decisione dell'Ente di costituirsi parte civile con l'obiettivo di chiedere il risarcimento dei danni. Danneggiamento con circostanza aggravanti comuni è il capo d'imputazione per l'imputato che avrebbe utilizzato un martello di grosse dimensione per distruggere ben dodici panche in pietra.
La struttura era stata restaurata negli anni scorsi e riaperta al pubblico nel 2010 subendo una trasformazione radicale che ne aveva conferito un aspetto decisamente più moderno e funzionale.
L'appalto per la riqualificazione di piazza Minuto Pesce era stato assegnato a luglio del 2008, per tre milioni di euro, 2,7 milioni di euro, provenienti da fondi Cipe (comitato interministeriale per la programmazione economica), 300 mila euro dalle casse comunali.
Adesso, la vicenda arriva davanti al Tribunale Penale di Trani: il prossimo 26 settembre, infatti, ci sarà la prima udienza del processo nel quale il Comune di Molfetta è indicato come "persona offesa". Di qui la decisione dell'Ente di costituirsi parte civile con l'obiettivo di chiedere il risarcimento dei danni. Danneggiamento con circostanza aggravanti comuni è il capo d'imputazione per l'imputato che avrebbe utilizzato un martello di grosse dimensione per distruggere ben dodici panche in pietra.
La struttura era stata restaurata negli anni scorsi e riaperta al pubblico nel 2010 subendo una trasformazione radicale che ne aveva conferito un aspetto decisamente più moderno e funzionale.
L'appalto per la riqualificazione di piazza Minuto Pesce era stato assegnato a luglio del 2008, per tre milioni di euro, 2,7 milioni di euro, provenienti da fondi Cipe (comitato interministeriale per la programmazione economica), 300 mila euro dalle casse comunali.