Dissequestrati due cantieri navali: via alle opere di manutenzione

Il progetto prevede anche la costruzione dell'impianto acque di prima pioggia

sabato 6 maggio 2017 11.34
A cura di Maria Marino
Sono stati rimossi temporaneamente ieri i sigilli di sequestro dal Cantiere Navale Cappelluti e dal Cantiere Navale Salvemini, due dei sette storicamente presenti in Località Spiaggia Maddalena e fermi da mesi a seguito delle vicende giudiziarie partite il 27 giugno 2016.

La possibilità di usufruire nuovamente dei luoghi consentirà la realizzazione dell'impianto acque di prima pioggia nonchè i lavori di manutenzione straordinaria su aria scoperta e sul manufatto pertinente.

La vicenda partì nel giugno 2016 quando l'area fu sottoposta a sequestro preventivo: nel corso dell'ispezione condotta dalla Guardia di Finanza e dai Funzionari del Servizio di Igiene e Sanità pubblica dell'area nord - SPESAL - dell'Asl Bari, coordinati dalla competente Procura di Trani, fu riscontrato che le aree esterne e le attrezzature non erano conformi alla legge mentre alcune ditte non erano dotate di allaccio alla rete idrica e fognaria; anche lo stato delle strutture era fatiscente.
Tuttavia, l'8 luglio l'area fu oggetto di dissequestro.
Il 15 luglio, invece, ci fu un sopralluogo congiunto della Polizia municipale e dei tecnici del settore territorio del Comune di Molfetta dal quale emerse ancora una volta la precaria condizione nella quale versavano le strutture. Secondo quanto si leggeva nell'ordinanza a firma del Commissario Mauro Passerotti esistevano «coperture realizzate con capriate in legno vetuste e tegole di copertura in più parti divelte».

Nei mesi scorsi innumerevoli incontri e tavoli tecnici tra i titolari dei Cantieri, rappresentati entrambi dallo studio legale dell'Avvocato Francesco Armenio con il supporto tecnico dell'Ingegner Domenico Mastropierro, e le istituzioni e le forze dell'ordine per portare avanti il necessario iter burocratico e trovare la soluzione più ottimale al fine di consentire al comparto di riprendere a lavorare.

Adesso la rimozione dei sigilli; si tratta di un passaggio fondamentale per i due cantieri prima di poter tornare nuovamente a essere operativi. In tutto sono circa una trentina i lavoratori occupati presso "lo scalo", bloccati da mesi e mesi.