Disagi nel porto: lo sfogo di un armatore
Imbarcazioni in pericolo a ogni mareggiata
sabato 3 gennaio 2015
8.19
Non ci sta, non ne può più. Ma vuole rimanere anonimo per timore e anche per pudore. «Ho costruito il mio peschereccio con anni di sacrifici in mare fin da quando ero piccolo e non posso tollerare di vederlo danneggiato per la negligenza di chi non ha saputo fare il proprio lavoro». Comincia così il suo racconto.
Lui è un armatore molfettese che, da quando è in fase di costruzione il nuovo porto, ha problemi nel vecchio, quello in cui è ormeggiato il suo peschereccio. Una situazione insostenibile che, secondo l'uomo, si verificherebbe a ogni mareggiata o non appena soffiano venti anche solo leggermente più forti del normale.
«Da quando sono partiti i lavori del nuovo porto nelle acque di quello che per noi marittimi è e resterà sempre il porto per eccellenza, la sicurezza delle nostre imbarcazioni è fortemente a rischio», denuncia prima di entrare nei dettagli.
«Le correnti non sono più quelle di una volta e così a ogni mareggiata c'è solo preoccupazione: le onde sono più alte e forti del passato, basta che i venti siano un poco più forti del dovuto che le barche iniziano a muoversi come prima non facevano scontrandosi fortemente tra loro. Anche solo salirci a bordo per sistemare le gomme che posizioniamo tra un peschereccio e l'altro per evitare lo scontro quando sono ancorati vicino oppure sistemare più forte i nodi è un problema, un vero e proprio rischio».
L'armatore, sempre più indignato elenca una serie di danni subiti dalla sua imbarcazione nel corso degli anni, danni che ha dovuto sistemare con propri soldi per poi rincalzare.
«Passiamo le notti sulla banchina a sorvegliare, ognuno davanti alla propria barca, pronti a cercare di intervenire. Spesso, per combattere il freddo restiamo in macchina e non chiudiamo occhio. Non è più possibile: ho messo in conto i rischi del mio lavoro, ma non accetto che quando sono a casa e ho diritto a dormire sonni tranquilli io debba pensare anche a questo. Il porto è per noi sicurezza, protezione e soprattutto incolumità».
«Ho deciso di raccontare perché ho constato che in tanti non sanno nulla di questo ma è giusto che la città sappia» conclude.
Lui è un armatore molfettese che, da quando è in fase di costruzione il nuovo porto, ha problemi nel vecchio, quello in cui è ormeggiato il suo peschereccio. Una situazione insostenibile che, secondo l'uomo, si verificherebbe a ogni mareggiata o non appena soffiano venti anche solo leggermente più forti del normale.
«Da quando sono partiti i lavori del nuovo porto nelle acque di quello che per noi marittimi è e resterà sempre il porto per eccellenza, la sicurezza delle nostre imbarcazioni è fortemente a rischio», denuncia prima di entrare nei dettagli.
«Le correnti non sono più quelle di una volta e così a ogni mareggiata c'è solo preoccupazione: le onde sono più alte e forti del passato, basta che i venti siano un poco più forti del dovuto che le barche iniziano a muoversi come prima non facevano scontrandosi fortemente tra loro. Anche solo salirci a bordo per sistemare le gomme che posizioniamo tra un peschereccio e l'altro per evitare lo scontro quando sono ancorati vicino oppure sistemare più forte i nodi è un problema, un vero e proprio rischio».
L'armatore, sempre più indignato elenca una serie di danni subiti dalla sua imbarcazione nel corso degli anni, danni che ha dovuto sistemare con propri soldi per poi rincalzare.
«Passiamo le notti sulla banchina a sorvegliare, ognuno davanti alla propria barca, pronti a cercare di intervenire. Spesso, per combattere il freddo restiamo in macchina e non chiudiamo occhio. Non è più possibile: ho messo in conto i rischi del mio lavoro, ma non accetto che quando sono a casa e ho diritto a dormire sonni tranquilli io debba pensare anche a questo. Il porto è per noi sicurezza, protezione e soprattutto incolumità».
«Ho deciso di raccontare perché ho constato che in tanti non sanno nulla di questo ma è giusto che la città sappia» conclude.