Dimissioni Natalicchio, ancora scontro con de Nicolo:«Vicenda stucchevole. Ovvietà sotto gli occhi di tutti»

Il segretario del Pd risponde all'ex sindaco

mercoledì 28 settembre 2016 22.12
L'ex sindaco di Molfetta, Paola Natalicchio, attacca Michele Emiliano su quanto detto alla Festa Provinciale dell'Unità tenutasi a Molfetta domenica scorsa.
Chi conosce il nostro Presidente di Regione sa, perfettamente, che non ha bisogno nè di "difensori d'ufficio" né di "fiancheggiatori". Michele se la cava benissimo da solo; a maggior ragione quando deve ribadire affermazioni politiche che non possono essere smentite (e di certo non si affida a Facebook…).

Purtroppo, sperando che sia l'ultima volta, devo occuparmi delle tremende "colpe" che Paola Natalicchio attribuisce al PD molfettese.

In una mia conferenza stampa all'indomani dello scioglimento del Consiglio Comunale, ho sostenuto che Paola Natalicchio volesse dimettersi indipendentemente dalle vicende politico/amministrative contingenti. Continuo (oggi, insieme a Michele Emiliano e, quindi, in ottima compagnia) ancora ad esserne convinto.
Sono sempre più convinto, ad esempio, che l'ex sindaco non abbia voluto affrontare - o meglio non abbia avuto il coraggio di affrontare - l'enorme problema relativo all'annullamento del contratto ("nullo ab origine") con la ditta appaltatrice dei lavori del Porto di Molfetta (con conseguente rischio erariale) resosi improcrastinabile, a seguito una nota formale prevenutale dal prof. Cerulli Irelli (assistente al responsabile del procedimento) datata 22 aprile.
Il sindaco si dimette il 30 aprile.
Una autorevole testata giornalistica locale mi ha accusato di essere un "bugiardo", quando ho sostenuto la mia convinzione, in merito a quanto sopra, perché la predetta "nota" risulta essere acquisita al "protocollo" comunale diversi giorni dopo le dimissioni del Sindaco (il 10 maggio se ben ricordo).
Ebbene, io ho la prova "provata" che la nota sul Porto fosse già a disposizione del Comune almeno dal 27 aprile e mi chiedo, ancora, perché quella nota non fosse stata regolarmente protocollata non appena ricevuta.
Purtroppo, sulla data dell'avvenuta conoscenza di questo documento l'ex Sindaco non ha mai inteso proferire parola (io aspetto pazientemente …).
Vengo accusato di aver assistito da Segretario del PD "al tagadà (della amministrazione) senza muovere un dito per mesi e mesi". Ebbene, era l'8 gennaio ed ero a Berlino (lo dico per chiedere ancora scusa alla mia compagna a cui ho rovinato la vacanza passandola al telefono, giorno e notte, per tre giorni), vengo avvertito del fatto che si stavano raccogliendo le firme (dimissioni di almeno 13 consiglieri) per far cadere l'Amministrazione. Avviso Michele Emiliano e decidiamo di scongiurare questa ipotesi. Emiliano, nella notte, si mette in contatto con la Natalicchio per avvisarla del "rischio" e, personalmente, nelle ore successive convince una parte dei "sottoscrittori" (all'opposizione dell'amministrazione ma vicini alle posizioni politiche del Presidente della Regione) a desistere dal "firmare" la fine dell'Amministrazione. Scampato il pericolo, l'ex Sindaca (solo tre mesi prima delle sue dimissioni) ringraziò me e Michele Emiliano. Oggi lo ha già dimenticato…

Della stucchevole vicenda delle dimissioni "irrevocabili" di Paola Natalicchio che portarono allo scioglimento del Consiglio Comunale sono stanco di ribadire le ovvietà sotto gli occhi di tutti.
Prometto di farlo per l'ultima volta…
L'ex Sindaco dichiara le sue dimissioni "irrevocabili" gia nel Consiglio Comunale del 30 aprile. Ribadisce la "irrevocabilità" delle sue dimissioni in una conferenza stampa il giorno successivo. Continua su questa posizione (in trasmissioni televisive, dichiarazioni giornalistiche, etc. etc.) per tutti i 20 giorni intercorrenti tra la data delle dimissioni allo scioglimento del Consiglio.
A nulla valgono le tante riunioni delle forze politiche (P.D. in testa) e dei Consiglieri Comunali di maggioranza che le chiedono di ripensarci. Lei ha deciso, nessuno provi a farle cambiare idea.
Oggi Paola Natalicchio accusa Michele Emiliano ed il Partito Democratico molfettese di non avere fatto abbastanza per scongiurare la caduta dell'amministrazione (anzi di aver "remato contro") colpevoli di "pochezza e vuoto politico" e "responsabilità enormi". Insomma quasi nessuno di noi (Antonio Decaro, fortunatamente, si salva dalle accuse) le avrebbe chiesto di ripensarci.
Allora, una domanda sorge spontanea: ma queste dimissioni erano davvero "irrevocabili"???

Una città intera ha creduto alla caparbietà dell'ex Sindaca sulle sue "irrevocabili" dimissioni.
Oggi scopriamo che, forse, nessuno di noi aveva capito niente.
In attesa della prossima puntata della telenovela "me ne vado … ma non troppo"