Dimissioni Germano, il centrosinistra tuona contro l'Amministrazione Minervini

Dure note di Sinistra Italiana e di Articolo 1

sabato 17 marzo 2018
Le dimissioni di Carmela Germato da assessore alle politiche giovanili e alle pari opportunità del Comune di Molfetta scuotono la politica locale.

A pochi giorni dall'atto, accettato dal sindaco Tommaso Minervini che nel frattempo ha trattenuto nella sua persona le deleghe, arrivano le prime reazioni. A tuonare contro l'amministrazione il centrosinistra.

A partire da Sinistra Italiana che siede in Consiglio comunale rappresentato dall'ex primo cittadino Paola Natalicchio.
«Lunghe sono le ombre che si sono allungate in queste ore su Palazzo Città. E bene ha fatto l'assessora Germano a dimettersi, considerato che il suo ruolo nell'esecutivo non è compatibile con presunte contiguità con la criminalità di suoi familiari. Il sindaco, intanto, colga l'occasione per fare una ricognizione di ulteriori situazioni di incompatibilità che devono essere parimenti e prontamente risolte. Noi vigileremo, in queste ore più che mai, sulla Casa Comunale. Non è passato nemmeno un anno dall'insediamento di questa amministrazione e Molfetta e' nel caos. Non e' una buona notizia. Questa maggioranza si fermi e rifletta. Non possiamo andare avanti così altri quattro anni. Nell'improvvisazione, nell'immobolismo, nel caos della macchina comunale, negli scandali che coinvolgono il personale politico. Questa consiliatura sta diventando imbarazzante»,.

«L'ex Assessore Germano - di cui non abbiamo ancora capito esattamente alcune funzioni, né cos'abbia prodotto in questi nove mesi di stipendio da assessore, per esempio relativamente a deleghe importanti come quelle alle "pari opportunità" e alle "politiche giovanili" - si dimette per "motivi personali", risolvendo maldestramente a valle un nodo che la città meritava venisse sciolto a monte, ovvero la selezione di componenti della Giunta comunale che non rischiasse di gettare in alcun modo ombre sulle istituzioni.
Ma i criteri per la composizione dell'esecutivo comunale sono noti a tutti e non prevedono alcuna verifica né di competenze, né di opportunità politica. La smart city non si sofferma sulle dinamiche più o meno opache di raccolta del consenso, ma premia fedeltà e quantità di voti.
Solo due mesi fa il Sindaco di Molfetta, Tommaso Minervini, congiuntamente al Sindaco di Giovinazzo Tommaso Depalma, si dichiarava allarmato per l'incremento di fenomeni delinquenziali nei nostri territori. Di questo entrambi i sindaci hanno notiziato il Prefetto di Bari, Marilisa Magno, mediante una lettera, che esprimeva preoccupazione e disorientamento rispetto all'"inspiegabile recrudescenza di fenomeni criminali registrata in queste ultime settimane sia a Giovinazzo che a Molfetta".
Da un lato si chiedeva l'aiuto esterno, dall'altro si giudicava candidamente come "inspiegabile recrudescenza" l'escalation di questi fenomeni. Oltre a farsi delle domande, il Sindaco dovrebbe anche dare delle risposte e delle spiegazioni. Al contrario Tommaso Minervini ringrazia l'ex Assessore Carmela Germano – che, è bene precisarlo, non risulta indagata, benché fosse occupata nell'Azienda di famiglia ora sotto sequestro – "per la correttezza istituzionale dimostrata". Nessun dovere di analisi, quindi, nessuna spiegazione da offrire alla città su quanto effettivamente sia accaduto.
La verità è che il silenzio è un prezioso alleato per chi amministra la cosa pubblica con superficialità, disinteressandosi delle cause e delle complicità che generano le ferite più profonde nella propria comunità. Ci saremmo aspettati una presa di distanza da quanto accaduto da parte del Sindaco e di talune forze politiche democratiche della maggioranza. Ma non c'è stata e non ci sarà. "Finché la barca va, lasciala andare". Siamo abituati a questa filosofia nociva e insolente. Sappiamo anche, però, che la città difronte a questo silenzio non sa rimanere muta: come è già accaduto, è in questi momenti che Molfetta dimostra di avere ancora gli anticorpi e la dignità per alzare la testa», è invece il commento di Articolo 1.