Dieta mediterranea: balzo dell’export dei prodotti agricoli made in Puglia
Olio extravergine (+25%), ortofrutta (+18%) e pasta (+10%) sul podio
domenica 26 maggio 2024
14.42
Balzo dell'export dei prodotti agricoli made in Puglia, trainato dai prodotti simbolo della Dieta Mediterranea come olio extravergine (+25%), ortofrutta (+18%) e pasta (+10%) sul podio dei prodotti pugliesi più venduti all'estero. E' quanto emerge dall'analisi della Coldiretti Puglia sui dati Istat sul commercio estero relativi al 2023 dei prodotti agricoli rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente, in occasione della festa nei mercati contadini di Campagna Amica per difendere la Dieta Mediterranea, a 14 anni dalla iscrizione nella lista dell'Unesco di Patrimonio culturale e immateriale dell'Umanità, sotto attacco delle politiche europee dall'idea di equiparare alcune tipologie di allevamenti, anche di piccole/medie dimensioni, alle attività industriali al nutriscore, il sistema sostenuto dalle multinazionali, che boccia le eccellenze Made in Italy, dal via libera alle etichette allarmistiche sulle bottiglie di vino fino alle importazioni massicce di grano dal Canada dove si coltiva con l'uso di glifosate secondo modalità vietate in Italia.
Per questo deve essere prioritario nei primi mesi della nuova legislatura europea – rileva Coldiretti Puglia - arrivare ad un nuovo regolamento che introduca l'obbligo di indicazione dell'origine su tutte le confezioni dei cibi e di superare la regola dell'ultima trasformazione nel codice doganale sull'origine dei cibi. Politiche surreali, fatte di obiettivi irrealizzabili e scelte che non hanno migliorato la sostenibilità – denuncia Coldiretti Puglia - ma hanno solo creato apprensione e difficoltà alle imprese agricole. I cittadini europei hanno il diritto di conoscere l'origine di tutti gli alimenti che portano a tavola. La nuova Unione che uscirà dalle urne di giugno è chiamata anche ad assicurare maggiore trasparenza su quanto i suoi cittadini portano in tavola, sostenendo la proposta di legge europea promossa dalla Coldiretti per introdurre l'obbligo dell'indicazione di origine in etichetta su tutti i cibi in commercio.
Occorre dire basta – insiste Coldiretti Puglia - alla concorrenza sleale dei Paesi terzi ed introdurre con decisione il principio di reciprocità per fare in modo che tutti i prodotti che entrano nell'Unione rispettino gli stessi standard dal punto di vista ambientale, sanitario e delle norme sul lavoro previsti nel mercato interno. Serve un cambio di passo anche sui controlli sui residui negli alimenti importati per difendere la salute dei cittadini. Questo anche alla luce degli accordi di libero scambio in discussione come il Mercosur – aggiunge Coldiretti - che penalizzerebbero agricoltori e cittadini europei. In Italia nel 2023 ad esempio sono più che raddoppiate, per un totale di ben oltre il miliardo di chili, le importazioni di grano dal Canada trattato in preraccolta con glifosate secondo modalità da noi vietate.
La Dieta Mediterranea ha vinto la sfida mondiale anche nel 2024, spingendo la candidatura a patrimonio Unesco della cucina italiana che si basa proprio sullo stile alimentare studiato per la prima volta dallo scienziato americano Ancel Keys, sulla base del best diets ranking elaborato dai media statunitense U.S. News & World's Report's, noto a livello globale per la redazione di classifiche e consigli per i consumatori.
La dieta mediterranea – sottolinea la Coldiretti – ha vinto la sfida tra 30 diverse alternative con un punteggio dell'85,1% seguita sul podio da quella dash contro l'ipertensione che si classifica seconda e la mind che previene e riduce il declino cognitivo. Al quarto posto la dieta Mayo un programma di 12 settimane che punta sulle proteine ed esclude i farinacei e quinta classificata la dieta flexariana, un modo flessibile di alimentarsi.
Per questo deve essere prioritario nei primi mesi della nuova legislatura europea – rileva Coldiretti Puglia - arrivare ad un nuovo regolamento che introduca l'obbligo di indicazione dell'origine su tutte le confezioni dei cibi e di superare la regola dell'ultima trasformazione nel codice doganale sull'origine dei cibi. Politiche surreali, fatte di obiettivi irrealizzabili e scelte che non hanno migliorato la sostenibilità – denuncia Coldiretti Puglia - ma hanno solo creato apprensione e difficoltà alle imprese agricole. I cittadini europei hanno il diritto di conoscere l'origine di tutti gli alimenti che portano a tavola. La nuova Unione che uscirà dalle urne di giugno è chiamata anche ad assicurare maggiore trasparenza su quanto i suoi cittadini portano in tavola, sostenendo la proposta di legge europea promossa dalla Coldiretti per introdurre l'obbligo dell'indicazione di origine in etichetta su tutti i cibi in commercio.
Occorre dire basta – insiste Coldiretti Puglia - alla concorrenza sleale dei Paesi terzi ed introdurre con decisione il principio di reciprocità per fare in modo che tutti i prodotti che entrano nell'Unione rispettino gli stessi standard dal punto di vista ambientale, sanitario e delle norme sul lavoro previsti nel mercato interno. Serve un cambio di passo anche sui controlli sui residui negli alimenti importati per difendere la salute dei cittadini. Questo anche alla luce degli accordi di libero scambio in discussione come il Mercosur – aggiunge Coldiretti - che penalizzerebbero agricoltori e cittadini europei. In Italia nel 2023 ad esempio sono più che raddoppiate, per un totale di ben oltre il miliardo di chili, le importazioni di grano dal Canada trattato in preraccolta con glifosate secondo modalità da noi vietate.
La Dieta Mediterranea ha vinto la sfida mondiale anche nel 2024, spingendo la candidatura a patrimonio Unesco della cucina italiana che si basa proprio sullo stile alimentare studiato per la prima volta dallo scienziato americano Ancel Keys, sulla base del best diets ranking elaborato dai media statunitense U.S. News & World's Report's, noto a livello globale per la redazione di classifiche e consigli per i consumatori.
La dieta mediterranea – sottolinea la Coldiretti – ha vinto la sfida tra 30 diverse alternative con un punteggio dell'85,1% seguita sul podio da quella dash contro l'ipertensione che si classifica seconda e la mind che previene e riduce il declino cognitivo. Al quarto posto la dieta Mayo un programma di 12 settimane che punta sulle proteine ed esclude i farinacei e quinta classificata la dieta flexariana, un modo flessibile di alimentarsi.