Dieci anni di attività per il Teatro del carro

Francesco Tammacco & C fanno il pieno con la rappresentazione Vita di Galileo

venerdì 1 agosto 2014 8.31
A cura di Paola Copertino
Un lungo e caloroso applauso tributato dai numerosi spettatori presenti nell'Anfiteatro di Ponente, ha salutato gli attori de "Il Carro dei Comici" a conclusione dello spettacolo "Vita di Galileo", già proposto presso la sede della loro compagnia e riproposto gratuitamente ad un pubblico più ampio nell'ambito dell'Estate Molfettese.

La rappresentazione, insieme allo spettacolo "Odissea al tempo del riciclo, messa in scena presso l'isola ecologica, segna un importante traguardo, i dieci anni di vita, di questo gruppo di attori, molto attivi sul territorio.
Francesco Tammacco, deus ex machina, ha ringraziato personalmente tutti i suoi collaboratori evidenziando l'importanza dei loro ruoli, ha poi sottolineato come la cultura possa essere un volano economico perché dietro uno spettacolo ci sono tanti ruoli e figure. Ha poi espresso la sua contentezza nel vedere un pubblico così numeroso ed attento, circostanza che non capita sempre, invitando gli spettatori a riflettere su tante cose che noi diamo per scontate, ma che hanno richiesto studi, fatica ,abnegazione, come è successo per gli scienziati nel passato. Tammacco ha esortato a contemplare il cielo e le sue bellezze in una sera di mezza estate e a godere delle meraviglie del creato.

Molto apprezzato, come dicevamo, è stato lo spettacolo "Vita di Galileo" che è stata la drammatizzazione in quindici scene della carriera dello scienziato più importante dell'età moderna. Le sue gesta sono state raccontate dal drammaturgo tedesco con un'incisività ed una dovizia dai risvolti etici e morali che hanno messo in rilievo luci ed ombre del tempo facendo un quadro di tutta l'umanità con pregi e difetti. Il Galileo brechtiano, afferma la critica, è figura umanamente ricca, moderna proprio perché, pur asserendo in modo geniale la verità contro l'ignoranza, la superstizione ed il conformismo, egli resta in bilico perenne e labile tra due fronti. Viene messa in luce la debolezza dello scienziato asservito ai poteri forti quali la chiesa e la politica. Uomo in perenne conflitto fra fede, scienza e tecnica.

Anche la scenografia è stata di grande impatto emotivo, con strutture in legno che fungevano a vari usi secondo la trama. Di grande bravura gli attori che hanno saputo far immedesimare il pubblico nel tormento interiore vissuto da Galileo e che anche in punto di morte, lascia al suo allievo preferito, il suo testamento spirituale e un messaggio di speranza verso il futuro e la ricerca.