Dieci anni dalla tragedia della Costa Concardia. Si salvò anche un marittimo di Molfetta
Furono ore di angoscia per la città: l'uomo lavorava a bordo della nave da crociera
giovedì 13 gennaio 2022
16.58
Quando Molfetta si svegliò, quel sabato 14 gennaio 2012, i telegiornali nelle case di tutti trasmettevano, quasi a reti unificate, solo una immagine: la Costa Concordia arenata in prossimità dell'Isola del Giglio dopo la nefasta manovra dell'inchino effettuata durante la notte.
Molfetta, città di mare e marittimi, seguì con trepidazione ogni fase della tragedia che si stava consumando nel mare Tirreno.
Tanti erano coloro che su quella nave avevano trascorso giorni di vacanza e tanti altri erano coloro che, invece, avevano lavorato, impiegati della Costa Crociere, soprattutto come manovalanza specializzata, in perfetta continuità con la storia dei lavoratori del mare della nostra città.
Eppure, subito, il fiato sospeso e i pensieri andarono tutti a un molfettese che sulla Costa Concordia era davvero in quel momento.
L'uomo, imbarcato, si trovava a bordo per lavorare come da anni faceva per la compagnia.
Fu tra i fortunati tratti in salvo mentre la famiglia si chiudeva nel massimo riserbo, a casa, a Molfetta. Riserbo sulla vicenda mantenuto per tutti questi anni.
Con sospiro fu accolta l'indiscrezione trapelata nelle ore immediatamente successive: il marittimo era riuscito a mettersi in contatto con i propri cari, rassicurando sulle condizioni di salute.
Molfetta, città di mare e marittimi, seguì con trepidazione ogni fase della tragedia che si stava consumando nel mare Tirreno.
Tanti erano coloro che su quella nave avevano trascorso giorni di vacanza e tanti altri erano coloro che, invece, avevano lavorato, impiegati della Costa Crociere, soprattutto come manovalanza specializzata, in perfetta continuità con la storia dei lavoratori del mare della nostra città.
Eppure, subito, il fiato sospeso e i pensieri andarono tutti a un molfettese che sulla Costa Concordia era davvero in quel momento.
L'uomo, imbarcato, si trovava a bordo per lavorare come da anni faceva per la compagnia.
Fu tra i fortunati tratti in salvo mentre la famiglia si chiudeva nel massimo riserbo, a casa, a Molfetta. Riserbo sulla vicenda mantenuto per tutti questi anni.
Con sospiro fu accolta l'indiscrezione trapelata nelle ore immediatamente successive: il marittimo era riuscito a mettersi in contatto con i propri cari, rassicurando sulle condizioni di salute.