Delfino morto, l'animale incastrato tra gli scogli del lungomare Colonna
Il cetaceo è stato ritrovato in avanzato stato di decomposizione. Ha una corda legata alla pinna caudale
domenica 18 agosto 2019
10.01
La causa della morte - avvenuta circa un mese fa - difficilmente si saprà con certezza. Di certo c'è che per un delfino, gli scogli del lungomare Colonna di Molfetta sono diventati un umile giaciglio. Tomba a cielo aperto per uno dei mammiferi più studiati tra quelli che popolano il Mediterraneo.
Il cetaceo, un tursiope lungo 190 centimetri, tra le specie più diffuse in Adriatico, è stato scoperto dalle Guardie per l'Ambiente che hanno avvisato la Capitaneria di Porto che però ha potuto solo constatare il decesso del povero animale, rinvenuto in avanzato stato di decomposizione. È toccato al veterinario dell'Azienda Sanitaria Locale di Bari, giunto sul posto, redigere la certificazione per la relativa rimozione del cetaceo che ha una corda annodata alla pinna.
«Il maestrale degli ultimi giorni - spiega Pasquale Salvemini, del WWF Puglia - ha avvicinato l'animale lungo la costa di Molfetta». Sulla corda rinvenuta annodata alla pinna caudale: «Probabilmente - prosegue - è stata utilizzata da qualche pescatore che si è trovato il povero delfino nelle proprie reti a strascico per issare la carcassa dall'imbarcazione e farla scivolare in mare aperto. Di sicuro - ci tiene a sottolineare - non è stata la corda a causare la morte dell'animale».
Le cause della morte restano da appurare, anche se difficilmente si eseguirà un esame necroscopico per capirne il decesso. Il delfino, invece, è incastrato tra gli scogli: le operazioni di recupero del cadavere, affidate ad una ditta specializzata, sono assai difficili.
Il cetaceo, un tursiope lungo 190 centimetri, tra le specie più diffuse in Adriatico, è stato scoperto dalle Guardie per l'Ambiente che hanno avvisato la Capitaneria di Porto che però ha potuto solo constatare il decesso del povero animale, rinvenuto in avanzato stato di decomposizione. È toccato al veterinario dell'Azienda Sanitaria Locale di Bari, giunto sul posto, redigere la certificazione per la relativa rimozione del cetaceo che ha una corda annodata alla pinna.
«Il maestrale degli ultimi giorni - spiega Pasquale Salvemini, del WWF Puglia - ha avvicinato l'animale lungo la costa di Molfetta». Sulla corda rinvenuta annodata alla pinna caudale: «Probabilmente - prosegue - è stata utilizzata da qualche pescatore che si è trovato il povero delfino nelle proprie reti a strascico per issare la carcassa dall'imbarcazione e farla scivolare in mare aperto. Di sicuro - ci tiene a sottolineare - non è stata la corda a causare la morte dell'animale».
Le cause della morte restano da appurare, anche se difficilmente si eseguirà un esame necroscopico per capirne il decesso. Il delfino, invece, è incastrato tra gli scogli: le operazioni di recupero del cadavere, affidate ad una ditta specializzata, sono assai difficili.