Degrado nel rione Madonna dei Martiri
Le case Iacp cadono a pezzi
giovedì 24 aprile 2014
7.31
Vetri rotti, intonaci che cadono, portoni che non si chiudono, in alcuni casi negli androni gli impianti elettrici non sono più funzionanti, infiltrazioni di acqua piovana che dai tetti scende all'interno dei palazzi. Sono le palazzine dello Iacp, l'Istituto delle case popolari, quelle del rione Madonna dei Martiri. Uno stato di degrado, in un quartiere che appare, viste le condizioni, abbandonato a se stesso. «Eppure - dicono gli abitanti di quei condomini – abbiamo chiesto l'intervento dell'amministrazione comunale perché si faccia portavoce presso lo Iacp dello stato di degrado in cui si trovano le nostre abitazioni».
Degrado che fa il pari con problemi igienico sanitari di non poco conto. «La rete fognaria è rotta – affermano ancora dal rione – i topi sono in forte aumento e sono ovunque, siamo costretti a raccogliere l'acqua piovana con i secchi». Un piano di riqualificazione del quartiere era stato presentato già dalla scorsa amministrazione. Prevedeva l'abbattimento di alcune abitazioni e la ristrutturazione delle rimanenti. Ma un contenzioso tra il Comune e la Regione, ha fermato tutti i possibili interventi. «Il contenzioso è risolto – assicura l'assessore Giovanni Abbattista – e gli ultimi ostacoli relativi alla riqualificazione del rione sono stati superati». Il prossimo 8 maggio infatti, sarà ufficialmente formalizzato l'accordo con il consorzio dei proprietari dei suoli di quella zona.
«Un passo fondamentale – afferma ancora l'assessore – per dare vita ad un progetto che prevede la costruzione di 4 nuove palazzine e la demolizione di altrettanti immobili ormai fatiscenti. In tutto 32 alloggi per altrettante famiglie, quelle che abitano le abitazioni da demolire». E al posto delle palazzine da abbattere saranno realizzate opere come piazze e aree destinate ai servizi. Il progetto nel suo complesso vedrà lo stanziamento di circa 4 milioni di euro. «Ben oltre la metà – sottolinea Abbattista – sono fondi dello Iacp, il restante sono finanziamenti europei. Somme di denaro già disponibili che dovranno essere semplicemente riassegnate». Un semplice passaggio tecnico, ma l'iter per l'apertura dei cantieri appare ancora lungo. Nel frattempo chi vive in quelle abitazioni è al limite della sopportazione.
«Faremo passi – conclude Abbattista - verso lo Iacp per valutare possibili interventi tampone per cercare di rendere più decorosa la vita di chi attualmente abita in qui condomini». Ammesso che l'Istituto case popolari abbia ancora fondi da utilizzare per delle manutenzioni che ormai sono diventate straordinarie.
Degrado che fa il pari con problemi igienico sanitari di non poco conto. «La rete fognaria è rotta – affermano ancora dal rione – i topi sono in forte aumento e sono ovunque, siamo costretti a raccogliere l'acqua piovana con i secchi». Un piano di riqualificazione del quartiere era stato presentato già dalla scorsa amministrazione. Prevedeva l'abbattimento di alcune abitazioni e la ristrutturazione delle rimanenti. Ma un contenzioso tra il Comune e la Regione, ha fermato tutti i possibili interventi. «Il contenzioso è risolto – assicura l'assessore Giovanni Abbattista – e gli ultimi ostacoli relativi alla riqualificazione del rione sono stati superati». Il prossimo 8 maggio infatti, sarà ufficialmente formalizzato l'accordo con il consorzio dei proprietari dei suoli di quella zona.
«Un passo fondamentale – afferma ancora l'assessore – per dare vita ad un progetto che prevede la costruzione di 4 nuove palazzine e la demolizione di altrettanti immobili ormai fatiscenti. In tutto 32 alloggi per altrettante famiglie, quelle che abitano le abitazioni da demolire». E al posto delle palazzine da abbattere saranno realizzate opere come piazze e aree destinate ai servizi. Il progetto nel suo complesso vedrà lo stanziamento di circa 4 milioni di euro. «Ben oltre la metà – sottolinea Abbattista – sono fondi dello Iacp, il restante sono finanziamenti europei. Somme di denaro già disponibili che dovranno essere semplicemente riassegnate». Un semplice passaggio tecnico, ma l'iter per l'apertura dei cantieri appare ancora lungo. Nel frattempo chi vive in quelle abitazioni è al limite della sopportazione.
«Faremo passi – conclude Abbattista - verso lo Iacp per valutare possibili interventi tampone per cercare di rendere più decorosa la vita di chi attualmente abita in qui condomini». Ammesso che l'Istituto case popolari abbia ancora fondi da utilizzare per delle manutenzioni che ormai sono diventate straordinarie.