Decaro con Emiliano a Molfetta in vista delle regionali: «Per una Puglia ancora in crescita»
Il comizio si è tenuto a Corso Umberto in una grande cornice di pubblico
giovedì 17 settembre 2020
10.00
Le elezioni regionali sono sempre più vicine e Michele Emiliano ha fatto tappa a Molfetta per la sua campagna elettorale: la città ha accolto la coalizione di centrosinistra a Corso Umberto, davanti a un folto pubblico comunque rispettoso delle regole sanitarie vigenti.
La serata è stata aperta dagli interventi di Loredana Lezoche ed alcuni esponenti locali della sezione del PD oltre che di Luca Coppolecchia e Adriano Failli, esponenti locali dei Giovani Deomocratici. Hanno poi preso la parola i candidati consiglieri comunali della coalizione del centrosinistra a supporto dell'attuale governatore della Regione Puglia: Annalisa Altomare, Onofrio Losito e Felice Spaccavento.
Il momento clou della serata è stato proprio quello che ha visto sul palco la presenza dei due grandi protagonisti: Michele Emiliano, attuale governatore della Puglia e candidato presidente alle nuove elezioni del 20 e 21 settembre, e Antonio Decaro, sindaco di Bari e presidente nazionale dell'ANCI. Un bagno di folla ha accolto i due, decisamente felici del grande calore del pubblico molfettese.
«Per me è triste non potervi guardare in volto in questo periodo così particolare - ha esordito Decaro - anche se si dice sempre che sono gli occhi a far trasparire le vere emozioni. In questa campagna elettorale mi sono mancati gli abbracci, ma è giusto così per il momento. Oggi sono molto contento di essere qui con voi, soprattutto al fianco di Michele Emiliano, punto di riferimento per questi 5 anni. È un grande perché è stato un sindaco e un sindaco è la persona più vicina alle comunità in quanto conosce dall'interno tutte le dinamiche del vivere collettivo».
«Oggi siamo una regione ben diversa rispetto al passato - ha proseguito il primo cittadino di Bari - perché dobbiamo pensare a cosa eravamo 20 anni fa per il resto del mondo e cosa siamo oggi. Faccio un esempio: chi ha inventato i laboratori urbani è stato Guglielmo Minervini. Venti anni fa ci vergognavamo a dire la nostra provenienza, oggi ne andiamo fieri e anche i più importanti film sono registrati in Puglia: 007 è stato girato a Gravina, venti anni fa era impossibile tutto ciò. Io credo che i pugliesi abbiano il desiderio proseguire su questa strada che tanto sta migliorando la nostra regione».
La parola è poi passata a Michele Emiliano: «Molte città pugliesi erano state trasformate in veri e propri mercati della droga, le imprese erano sottoposte a estorsioni, governavano persone indifferenti e ho conosciuto Molfetta nel 1994 perché ero nel distretto antimafia. Questa città ha dovuto sopportare la morte di un uomo giusto, Carnicella. Abbiamo il dovere di ripensare al cammino fatto insieme fin qui: quando ero sindaco di Bari, quei pochi turisti venivano pure assaltati. Dissi che a Bari ci voleva un assessore al traffico "come si deve", sognavo una città non disordinata e abbiamo applicato questo ordine città per città, facendo multe e perdendo voti. È cambiato tutto, non abbiamo fatto strade, ponti e teatri, abbiamo costruito una nuova generazione di amministratori, come chi ho qui accanto a me oggi. Decaro era diventato deputato, sapevamo che a Roma si sta bene e si guadagna bene, ma lo abbiamo convinto a tornare a Bari per una giusta causa».
Inevitabile un riferimento anche alla questione sanitaria: «Ho ereditato una sanità pugliese che era totalmente allo sbando: gli amministratori precedenti furono costretti a chiedere soldi a banche con prestiti altissimi. A causa di questo abbiamo avuto 15.000 professionisti della sanità in meno. Per colpa di Fitto i nostri operatori sanitari si sono ammazzati di lavoro e ora mi dice che assumo solo per avere benefici nella campagna elettorale? Si deve vergognare colui che ci ha ridotto così, quindi non accetto questo tipo di critica».
«Molfetta non mi sembra una città che ragiona a pacchetti di voto per promesse - ha concluso il Presidente della Regione - perché come città di don Tonino Bello portate avanti anche i suoi valori: poche promesse, tanti fatti. Abbiamo aiutato Molfetta con finanziamenti da venti milioni. Per quanto concerne i finanziamenti per la campagna elettorale, noi da imprese non ne abbiamo mai avuti perché quelle somme di denaro limitano la libertà del governatore e non è una cosa che accettiamo. Vi chiedo di lasciar perdere la politica piccola e senza ossigeno, utilizzate l'ala dei vostri amici, come diceva don Tonino, per volare alto. Votate sempre con l'anima, non con l'ossessione del successo personale. Tornerò qui per proseguire il rapporto con questa città, questa è una promessa».
La serata è stata aperta dagli interventi di Loredana Lezoche ed alcuni esponenti locali della sezione del PD oltre che di Luca Coppolecchia e Adriano Failli, esponenti locali dei Giovani Deomocratici. Hanno poi preso la parola i candidati consiglieri comunali della coalizione del centrosinistra a supporto dell'attuale governatore della Regione Puglia: Annalisa Altomare, Onofrio Losito e Felice Spaccavento.
Il momento clou della serata è stato proprio quello che ha visto sul palco la presenza dei due grandi protagonisti: Michele Emiliano, attuale governatore della Puglia e candidato presidente alle nuove elezioni del 20 e 21 settembre, e Antonio Decaro, sindaco di Bari e presidente nazionale dell'ANCI. Un bagno di folla ha accolto i due, decisamente felici del grande calore del pubblico molfettese.
«Per me è triste non potervi guardare in volto in questo periodo così particolare - ha esordito Decaro - anche se si dice sempre che sono gli occhi a far trasparire le vere emozioni. In questa campagna elettorale mi sono mancati gli abbracci, ma è giusto così per il momento. Oggi sono molto contento di essere qui con voi, soprattutto al fianco di Michele Emiliano, punto di riferimento per questi 5 anni. È un grande perché è stato un sindaco e un sindaco è la persona più vicina alle comunità in quanto conosce dall'interno tutte le dinamiche del vivere collettivo».
«Oggi siamo una regione ben diversa rispetto al passato - ha proseguito il primo cittadino di Bari - perché dobbiamo pensare a cosa eravamo 20 anni fa per il resto del mondo e cosa siamo oggi. Faccio un esempio: chi ha inventato i laboratori urbani è stato Guglielmo Minervini. Venti anni fa ci vergognavamo a dire la nostra provenienza, oggi ne andiamo fieri e anche i più importanti film sono registrati in Puglia: 007 è stato girato a Gravina, venti anni fa era impossibile tutto ciò. Io credo che i pugliesi abbiano il desiderio proseguire su questa strada che tanto sta migliorando la nostra regione».
La parola è poi passata a Michele Emiliano: «Molte città pugliesi erano state trasformate in veri e propri mercati della droga, le imprese erano sottoposte a estorsioni, governavano persone indifferenti e ho conosciuto Molfetta nel 1994 perché ero nel distretto antimafia. Questa città ha dovuto sopportare la morte di un uomo giusto, Carnicella. Abbiamo il dovere di ripensare al cammino fatto insieme fin qui: quando ero sindaco di Bari, quei pochi turisti venivano pure assaltati. Dissi che a Bari ci voleva un assessore al traffico "come si deve", sognavo una città non disordinata e abbiamo applicato questo ordine città per città, facendo multe e perdendo voti. È cambiato tutto, non abbiamo fatto strade, ponti e teatri, abbiamo costruito una nuova generazione di amministratori, come chi ho qui accanto a me oggi. Decaro era diventato deputato, sapevamo che a Roma si sta bene e si guadagna bene, ma lo abbiamo convinto a tornare a Bari per una giusta causa».
Inevitabile un riferimento anche alla questione sanitaria: «Ho ereditato una sanità pugliese che era totalmente allo sbando: gli amministratori precedenti furono costretti a chiedere soldi a banche con prestiti altissimi. A causa di questo abbiamo avuto 15.000 professionisti della sanità in meno. Per colpa di Fitto i nostri operatori sanitari si sono ammazzati di lavoro e ora mi dice che assumo solo per avere benefici nella campagna elettorale? Si deve vergognare colui che ci ha ridotto così, quindi non accetto questo tipo di critica».
«Molfetta non mi sembra una città che ragiona a pacchetti di voto per promesse - ha concluso il Presidente della Regione - perché come città di don Tonino Bello portate avanti anche i suoi valori: poche promesse, tanti fatti. Abbiamo aiutato Molfetta con finanziamenti da venti milioni. Per quanto concerne i finanziamenti per la campagna elettorale, noi da imprese non ne abbiamo mai avuti perché quelle somme di denaro limitano la libertà del governatore e non è una cosa che accettiamo. Vi chiedo di lasciar perdere la politica piccola e senza ossigeno, utilizzate l'ala dei vostri amici, come diceva don Tonino, per volare alto. Votate sempre con l'anima, non con l'ossessione del successo personale. Tornerò qui per proseguire il rapporto con questa città, questa è una promessa».