De Virgilio, nel catalogo di Sgarbi: “Italiani. Dalla figura alla figurazione”
Lo scultore dell’acciaio molfettese selezionato fra i 288 più innovativi artisti di arte contemporanea
lunedì 14 novembre 2016
7.41
L'arte inossidabile di Michelangelo de Virgilio conquista il noto critico d'arte Vittorio Sgarbi, che lo inserisce nel catalogo "Italiani. Dalla figura alla figurazione", una selezione di arte contemporanea che comprende 288 artisti.
Un volume che vuole "far conoscere talenti spesso poco noti al grande pubblico, ma degni di attenzione e visibilità".
La passione di Michelangelo per l'arte è innata. Da circa quarant'anni le sue opere sono uniche, irripetibili e ricche di messaggi profondi. Ogni opera racconta della sua evoluzione artistica e umana. Ogni scultura rappresenta un tassello del suo mosaico interiore. La voglia di farsi materia attraverso l'acciaio.
Il freddo metallo diventa caldo sotto le sue mani, come nell'opera "Illusione", selezionata da Sgarbi per il suo volume, che racchiude un messaggio profondo come ci spiega l'artista: «ho voluto riprodurre l'effimero del denaro, se uno guarda il mio lavoro senza leggere il titolo può pensare che "i soldi ti consentono di volare" e invece voglio esprimere proprio la volatilità del denaro che crea solo illusioni».
Che dire dell'opera di de Virgilio. Tutto è curato in ogni dettaglio: dal volto alla postura dell'uomo, alle banconote. «Le mie opere devono parlare, non essere sculture statiche».
I suoi capolavori, come abbiamo detto, sono opere uniche perché come ci spiega lo stesso artista: «ogni opera richiede circa un anno di lavoro. Tutto nasce da una emozione, da una sensazione che poi viene trasformata dapprima in disegno e poi in acciaio, un metallo duro e inossidabile che richiede un lavoro fisico non indifferente. Un lavoro fatto di saldature, di lime, di flessibili, ogni parte viene lavorata separatamente e a poco a poco viene assemblata, rifinita, fino a diventare scultura. Le mie opere sono soprattutto frutto di tanta sperimentazione».
Possiamo dire senza tema di smentita: unico nel suo genere. Ci ha confidato che l'essere inserito tra gli artisti contemporanei più innovativi lo riempie di orgoglio perché è un autodidatta, infatti pur avendo una spiccata vena artistica ha preferito fare studi di meccanica.
Ma con il tempo quel vulcano creativo interiore è esploso lo stesso, portandolo ad esibire le sue sculture in tutta Italia, a vincere prestigiosi premi nazionali e internazionali, a diventare un artista riconosciuto e rinomato.
Al suo attivo oggi ha circa una sessantina di opere, ognuna rappresenta un pezzo del suo cuore e la sua personale sfida con il metallo.
I primi a vedere le sue opere sono la moglie, i figli e il fotografo, poi la prima uscita pubblica non si svolge in una mostra o in una galleria, ma in campagna con gli amici di sempre, il suo primo pubblico. Questo dimostra ancora una volta come dietro grandi artisti si celino persone di grande umanità, oltre che dotati di tanta creatività.
Foto di Davide Pischettola
Un volume che vuole "far conoscere talenti spesso poco noti al grande pubblico, ma degni di attenzione e visibilità".
La passione di Michelangelo per l'arte è innata. Da circa quarant'anni le sue opere sono uniche, irripetibili e ricche di messaggi profondi. Ogni opera racconta della sua evoluzione artistica e umana. Ogni scultura rappresenta un tassello del suo mosaico interiore. La voglia di farsi materia attraverso l'acciaio.
Il freddo metallo diventa caldo sotto le sue mani, come nell'opera "Illusione", selezionata da Sgarbi per il suo volume, che racchiude un messaggio profondo come ci spiega l'artista: «ho voluto riprodurre l'effimero del denaro, se uno guarda il mio lavoro senza leggere il titolo può pensare che "i soldi ti consentono di volare" e invece voglio esprimere proprio la volatilità del denaro che crea solo illusioni».
Che dire dell'opera di de Virgilio. Tutto è curato in ogni dettaglio: dal volto alla postura dell'uomo, alle banconote. «Le mie opere devono parlare, non essere sculture statiche».
I suoi capolavori, come abbiamo detto, sono opere uniche perché come ci spiega lo stesso artista: «ogni opera richiede circa un anno di lavoro. Tutto nasce da una emozione, da una sensazione che poi viene trasformata dapprima in disegno e poi in acciaio, un metallo duro e inossidabile che richiede un lavoro fisico non indifferente. Un lavoro fatto di saldature, di lime, di flessibili, ogni parte viene lavorata separatamente e a poco a poco viene assemblata, rifinita, fino a diventare scultura. Le mie opere sono soprattutto frutto di tanta sperimentazione».
Possiamo dire senza tema di smentita: unico nel suo genere. Ci ha confidato che l'essere inserito tra gli artisti contemporanei più innovativi lo riempie di orgoglio perché è un autodidatta, infatti pur avendo una spiccata vena artistica ha preferito fare studi di meccanica.
Ma con il tempo quel vulcano creativo interiore è esploso lo stesso, portandolo ad esibire le sue sculture in tutta Italia, a vincere prestigiosi premi nazionali e internazionali, a diventare un artista riconosciuto e rinomato.
Al suo attivo oggi ha circa una sessantina di opere, ognuna rappresenta un pezzo del suo cuore e la sua personale sfida con il metallo.
I primi a vedere le sue opere sono la moglie, i figli e il fotografo, poi la prima uscita pubblica non si svolge in una mostra o in una galleria, ma in campagna con gli amici di sempre, il suo primo pubblico. Questo dimostra ancora una volta come dietro grandi artisti si celino persone di grande umanità, oltre che dotati di tanta creatività.
Foto di Davide Pischettola