de Candia, Rana e Zanna: «Noi coerenti: la sfiducia al sindaco solo in Consiglio Comunale»
I consiglieri di centrosinistra: «La questione non è per pochi. Nessuno si è avvicinato alla nostra mozione»
domenica 24 ottobre 2021
Paola de Candia, Silvia Rana e Beppe Zanna sono scesi in piazza per spiegare alla città le ore caldissime che sta vivendo la politica nostrana, con il sindaco che continua a svolgere il proprio lavoro seppure consapevole della fine ormai prossima del proprio secondo mandato a causa della spaccatura forte all'interno della maggioranza, conclamata nel corso della seduta di lunedì 18 ottobre del Consiglio Comunale.
Al netto di post su Facebook e comunicati stampa, ai tre consiglieri di centrosinistra va riconosciuto il merito di intrattenere un dialogo de visu con i cittadini, per molti dei quali incomprensibile quanto sta accadendo. E di farlo con parole forti che rispediscono punto per punto al mittente ogni accusa di essere una sorta di ancora di salvataggio per Tommaso Minervini.
Si parte subito da una precisazione: Rifondazione Comunista / Compagni di strada con de Candia e Zanna e Sinistra Italiana con Rana sono e restano all'opposizione del Minervini - bis.
Sono loro ad aver asserito in Aula Carnicella di avere pronta una mozione di sfiducia contro il primo cittadino. Mozione che, secondo le intenzione dei tre, tuttavia, deve essere discussa proprio nella massima assemblea elettiva cittadina. Da qui il no alla sfiducia attraverso la consegna, anche delle loro firme, nelle mani di un pubblico ufficiale come invece inizialmente pensato da altre forze politiche.
«Questo sindaco ha una grande responsabilità cioè quella di aver fatto diventare il Consiglio comunale un sottoluogo della maggioranza mai di confronto politico - tuona Beppe Zanna - ed è per questo che vogliamo che le dimissioni vengano ratificate con la sfiducia nella massima assise cittadina».
«Sfidiamo gli ex consiglieri di maggioranza a firmare in Consiglio la sfiducia - prosegue Zanna - perché tutti quelli che hanno sostenuto questa amministrazione sono responsabili e vogliamo che sia sanzionata pubblicamente la fine di questa stagione politica e amministrativa nell'unico luogo dove ciò può avvenire alla luce del sole».
Zanna lancia già il futuro «da costruire con le forze che con coerenza sono state all'opposizione, realizzando una coalizione coraggiosa e con entusiasmo" la quale prenderebbe le distanze ancora una volta dal Partito Democratico «e da quei personaggi che abbiamo visto ovunque, che a ogni campagna elettorale iniziano una nuova storia».
Silvia Rana, invece, sottolinea con orgoglio la riconoscibilità dell'opposizione di centrosinistra.
«La nostra posizione - spiega la dottoressa - è sempre stata chiara: noi siamo sempre stati non solo dalla stessa parte ma anche sempre contro ogni decisione di questa amministrazione, riconoscibili nei nostri principi».
In particolare tocca a lei spiegare ai diversi cittadini su Corso Umberto perchè «a differenza di quello di cui siamo accusati in queste ore, non c'è nessun soccorso rosso al sindaco da parte nostra: noi non abbiamo mai dato fiducia a Tommaso Minervini e non possiamo firmare da un notaio la sfiducia senza dare spiegazioni al cittadino, non alla luce del sole come invece accade nel Consiglio comunale offendendo la città che deve prendere conto della fine di una classe dirigente, dello smascheramento di una maggioranza che non si è dimostrata all'altezza di quello che i cittadini si aspettavano».
«Noi possiamo stare a viso scoperto, possiamo guardare i cittadini negli occhi ed è per questo che siamo qui - rivendica Paola de Candia - e non abbiamo dubbi sulla scelta presa: non firmeremo da nessuna parte che non sia la massima assise cittadina per le dimissioni del sindaco perchè noi abbiamo sempre tenuto fede al nostro mandato con una opposizione forte, coesa, leale».
«Noi - continua de Candia - non facciamo i conti, per noi non è un fatto privato la fine di questa amministrazione ed è per questo che in Consiglio Comunale va ragionata e dibattuta smascherando i veri interessi alla base di questa amministrazione cioè solo quelli privati, di pochi. Che ognuno si prenda le proprie responsabilità».
Paola de Candia non usa nemmeno mezzi termini nell'individuare ciò che sarebbe accaduto all'interno della maggioranza di governo della città: «è caduto il patto tra i microgruppi di interesse ed è per questo che si è arrivato a questo punto. Ora hanno tutti abbandonato la barca che affonda per risistemarsi», e insiste «la nostra mozione è sul tavolo del Consiglio comunale da lunedì 18 ottobre e se avessero voluto avrebbero potuto sottoscriverla già in quella sede».
Al netto di post su Facebook e comunicati stampa, ai tre consiglieri di centrosinistra va riconosciuto il merito di intrattenere un dialogo de visu con i cittadini, per molti dei quali incomprensibile quanto sta accadendo. E di farlo con parole forti che rispediscono punto per punto al mittente ogni accusa di essere una sorta di ancora di salvataggio per Tommaso Minervini.
Si parte subito da una precisazione: Rifondazione Comunista / Compagni di strada con de Candia e Zanna e Sinistra Italiana con Rana sono e restano all'opposizione del Minervini - bis.
Sono loro ad aver asserito in Aula Carnicella di avere pronta una mozione di sfiducia contro il primo cittadino. Mozione che, secondo le intenzione dei tre, tuttavia, deve essere discussa proprio nella massima assemblea elettiva cittadina. Da qui il no alla sfiducia attraverso la consegna, anche delle loro firme, nelle mani di un pubblico ufficiale come invece inizialmente pensato da altre forze politiche.
«Questo sindaco ha una grande responsabilità cioè quella di aver fatto diventare il Consiglio comunale un sottoluogo della maggioranza mai di confronto politico - tuona Beppe Zanna - ed è per questo che vogliamo che le dimissioni vengano ratificate con la sfiducia nella massima assise cittadina».
«Sfidiamo gli ex consiglieri di maggioranza a firmare in Consiglio la sfiducia - prosegue Zanna - perché tutti quelli che hanno sostenuto questa amministrazione sono responsabili e vogliamo che sia sanzionata pubblicamente la fine di questa stagione politica e amministrativa nell'unico luogo dove ciò può avvenire alla luce del sole».
Zanna lancia già il futuro «da costruire con le forze che con coerenza sono state all'opposizione, realizzando una coalizione coraggiosa e con entusiasmo" la quale prenderebbe le distanze ancora una volta dal Partito Democratico «e da quei personaggi che abbiamo visto ovunque, che a ogni campagna elettorale iniziano una nuova storia».
Silvia Rana, invece, sottolinea con orgoglio la riconoscibilità dell'opposizione di centrosinistra.
«La nostra posizione - spiega la dottoressa - è sempre stata chiara: noi siamo sempre stati non solo dalla stessa parte ma anche sempre contro ogni decisione di questa amministrazione, riconoscibili nei nostri principi».
In particolare tocca a lei spiegare ai diversi cittadini su Corso Umberto perchè «a differenza di quello di cui siamo accusati in queste ore, non c'è nessun soccorso rosso al sindaco da parte nostra: noi non abbiamo mai dato fiducia a Tommaso Minervini e non possiamo firmare da un notaio la sfiducia senza dare spiegazioni al cittadino, non alla luce del sole come invece accade nel Consiglio comunale offendendo la città che deve prendere conto della fine di una classe dirigente, dello smascheramento di una maggioranza che non si è dimostrata all'altezza di quello che i cittadini si aspettavano».
«Noi possiamo stare a viso scoperto, possiamo guardare i cittadini negli occhi ed è per questo che siamo qui - rivendica Paola de Candia - e non abbiamo dubbi sulla scelta presa: non firmeremo da nessuna parte che non sia la massima assise cittadina per le dimissioni del sindaco perchè noi abbiamo sempre tenuto fede al nostro mandato con una opposizione forte, coesa, leale».
«Noi - continua de Candia - non facciamo i conti, per noi non è un fatto privato la fine di questa amministrazione ed è per questo che in Consiglio Comunale va ragionata e dibattuta smascherando i veri interessi alla base di questa amministrazione cioè solo quelli privati, di pochi. Che ognuno si prenda le proprie responsabilità».
Paola de Candia non usa nemmeno mezzi termini nell'individuare ciò che sarebbe accaduto all'interno della maggioranza di governo della città: «è caduto il patto tra i microgruppi di interesse ed è per questo che si è arrivato a questo punto. Ora hanno tutti abbandonato la barca che affonda per risistemarsi», e insiste «la nostra mozione è sul tavolo del Consiglio comunale da lunedì 18 ottobre e se avessero voluto avrebbero potuto sottoscriverla già in quella sede».