De Benedictis confessa: «Sconvolto dopo la morte di mia moglie»
L'ex Gip è stato interrogato oggi nel carcere di Lecce: «Ho agito dopo un corto circuito mentale dovuto alla morte di mia moglie»
martedì 27 aprile 2021
16.58
«Ha confessato, chiedendo scusa per il suo operato» l'ex giudice per le indagini preliminari, il molfettese Giuseppe De Benedictis, rispondendo alle domande del gip e dei pm del Tribunale di Lecce durante l'interrogatorio di garanzia che si è tenuto questa mattina nel carcere Borgo San Nicola nel capoluogo salentino.
L'interrogatorio si è svolto alla presenza del gip Giulia Proto, che ha emesso la misura restrittiva che sabato scorso ha portato in carcere con l'accusa di concorso in corruzione in atti giudiziari il magistrato De Benedictis e l'avvocato Giancarlo Chiariello, del Foro di Bari, condotto nel penitenziario di Altamura. A dirlo sono stati all'uscita dal carcere di Lecce i difensori Gianfranco Schirone e Saverio Ingrassia. L'interrogatorio è cominciato alle 10.30 e si è concluso dopo le 13.00.
Secondo quanto riferito dai legali, De Benedictis ha addebitato il suo operato ad un episodio privato. «Ho agito - avrebbe detto - in seguito ad un corto circuito mentale dovuto alla morte di mia moglie in seguito alla quale ho deragliato». L'ex giudice per le indagini preliminari di Bari, che a 58 anni, nei giorni scorsi aveva presentato richiesta di dimissioni dalla magistratura suscitando clamore, è apparso, secondo i suoi legali, «molto provato, un uomo distrutto e sofferente».
I due difensori, infine, hanno anche rivolto un appello ai giornalisti che attendevano fuori del carcere di Borgo San Nicola, a Lecce: «Non giudicate - hanno detto ai cronisti- ricordatevi il magistrato che è stato». Al termine dell'interrogatorio i due legali hanno chiesto la concessione degli arresti domiciliari a Molfetta.
L'interrogatorio si è svolto alla presenza del gip Giulia Proto, che ha emesso la misura restrittiva che sabato scorso ha portato in carcere con l'accusa di concorso in corruzione in atti giudiziari il magistrato De Benedictis e l'avvocato Giancarlo Chiariello, del Foro di Bari, condotto nel penitenziario di Altamura. A dirlo sono stati all'uscita dal carcere di Lecce i difensori Gianfranco Schirone e Saverio Ingrassia. L'interrogatorio è cominciato alle 10.30 e si è concluso dopo le 13.00.
Secondo quanto riferito dai legali, De Benedictis ha addebitato il suo operato ad un episodio privato. «Ho agito - avrebbe detto - in seguito ad un corto circuito mentale dovuto alla morte di mia moglie in seguito alla quale ho deragliato». L'ex giudice per le indagini preliminari di Bari, che a 58 anni, nei giorni scorsi aveva presentato richiesta di dimissioni dalla magistratura suscitando clamore, è apparso, secondo i suoi legali, «molto provato, un uomo distrutto e sofferente».
I due difensori, infine, hanno anche rivolto un appello ai giornalisti che attendevano fuori del carcere di Borgo San Nicola, a Lecce: «Non giudicate - hanno detto ai cronisti- ricordatevi il magistrato che è stato». Al termine dell'interrogatorio i due legali hanno chiesto la concessione degli arresti domiciliari a Molfetta.