Danilo Rea fa riscoprire a Molfetta Enrico Caruso

Il celebre pianista in concerto in Cattedrale a cura della Fondazione Musicale Valente

mercoledì 22 dicembre 2021 11.12
A cura di Verdiana Mastrofilippo
È stato un ritorno in grande stile quello della Fondazione Valente sulla scena culturale e musicale della città di Molfetta: dopo un anno di assenza, infatti, martedì 21 dicembre nella cornice della Cattedrale è tornato il tradizionale Concerto di Natale della Fondazione, evento inserito nel cartellone di "Molfetta in luce", rassegna di eventi predisposta in occasione delle festività di fine anno.

Come da consuetudine quando si parla degli eventi della Fondazione Valente, il concerto ha visto un interprete pregevole, il pianista Danilo Rea, che si è esibito davanti a una Cattedrale gremita in ogni ordine di posto, resa ancora più suggestiva dai fasci di luce azzurra.

Lo spettacolo, che ha fuso mirabilmente la drammaturgia curata da Alessandra Pizzi e la musica del pianoforte di Rea, è stato un lungo e struggente omaggio al tenore Enrico Caruso, di cui ricorre nel 2021 il centenario della morte.
Danilo Rea è stato accompagnato sul palco dalla voce dell'attrice Barbara Bovoli che ha dato carne e fiato a Dorothy Park, la giovane moglie americana del tenore, sposata soltanto tre anni prima della dipartita di Caruso. Il filo rosso dello spettacolo è stato quindi il racconto che Dorothy fa di questi anni, dal momento in cui sente per caso la voce di Caruso dentro un negozio di dischi sulla Fifth Avenue a NY, fino a quando lo vede in scena dal vivo con la "Carmen" al Metropolitan e lo conosce personalmente per poi diventarne la moglie. La voce delicata di Dorothy scava nelle inevitabili complessità della figura di Enrico Caruso che, prima di essere uomo, marito e padre, è un grande artista, completo solo quando canta. Caruso resta prima di tutto cantante anche nel momento della malattia e all'approssimarsi della morte, consumandosi nel pensiero di non potersi più esibire. L'ultimo fiato sarà quello del desiderio di tornare nel suo paese, l'Italia, per riposare nel luogo in cui è nato, gli occhi pieni del mare visto da quella "vecchia terrazza, davanti al golfo di Surriento", la stessa vista di quella camera di hotel che nel 1986 ospiterà anche Lucio Dalla e da cui nascerà la sua sublime "Caruso", dedicata appunto alle ultime ore di vita del tenore.

Attorno alla voce dell'attrice Barbara Bovoli, Danilo Rea tesse una trama di suggestioni musicali rarefatta e impalpabile che finisce per dare consistenza ai fondali, ai suoni e agli ambienti dell'amore di Dorothy per Enrico, e di quello universale di entrambi per la musica. Danilo Rea, con i soli tasti bianchi e neri del suo pianoforte, spazia dalle note iconiche della Caruso di Dalla, fino ai richiami orchestrali della lirica della Carmen e dell'Aida, emozionando sul finale anche con accenni di "E lucevan le stelle" della Tosca e di quel "E muoio disperato" che tanto fa eco alla fine della vita terrena di Caruso. Ma il repertorio echeggia anche delle canzoni natalizie dentro i negozi di New York, della dolcezza di "Amazing Grace" per la nascita di Gloria Caruso e del languore di "Moonriver" per la parabola della vita nell'Upper East Side di Dorothy ed Enrico.

Lo spettacolo rende un grande omaggio alla figura del tenore italiano che, come spiegato dalla neodirettrice artistica della Fondazione Valente, la prof.ssa Sara Allegretta, è stato non solo un grande artista, famoso in tutto il mondo, celebrato in francobolli e monete, ma anche un precursore, il primo a credere nell'incisione discografica, cosa che ha consentito anche a noi, più un secolo dopo, di conoscerne la voce e il canto, rendendone doveroso il ricordo.

Grande soddisfazione anche nelle parole di Marcello Carabellese, presidente della Fondazione Valente, che auspica che questo concerto sia solo l'inizio di una nuova stagione florida di iniziative culturali offerte dalla Fondazione, da sempre impegnata a offrire alla collettività un calendario di eventi e spettacoli tra i più importanti del circondario.