Dalla lirica alla politica, Sara Allegretta si racconta negli spazi di "Gaart"

L'intervista pubblica per raccontarsi alla città

sabato 9 marzo 2019
A cura di Matteo Diamante
Non capita tutti i giorni vedere un amministratore raccontarsi, andando ben oltre il ruolo che riveste.

E' successo ieri sera con Sara Allegretta, assessora alla cultura del Comune di Molfetta, che ha scelto proprio la giornata dedicata alla donna per raccontare al pubblico i suoi ricordi, le sue aspettative e i suoi sogni. Presso "Gaart", la nuova location di Via Ten. Fiorino ideata per ospitare mostre temporanee, Sara Allegretta ha voluto raccontare se stessa, in una dimensione diversa da quella apparsa negli ultimi due anni, più vicina alla sua figura di artista.

Intervistata dall'ottimo Corrado Germinario, il vicesindaco di Molfetta ha messo in luce il suo essere donna a tutto tondo, oltre che mamma, artista e amministratore.

E' un curriculum di tutto rispetto quello mostrato da Sara Allegretta, che, ad una laurea in economia e commercio, è riuscita ad accostare la carriera musicale, festeggiando proprio in questo 2019 le "nozze d'argento": sono ben 25 gli anni che l'assessora alla cultura del Comune di Molfetta dedica alla musica e in particolare al canto.

«Nella mia vita – ha esordito – ho sempre voluto avere l'opportunità di scegliere la strada da percorrere. Ecco che le mie due formazioni artistiche ed economiche testimoniano come la mia vita è intrecciata da strade parallele ma al tempo stesso complementari».

Era il 1994 quando Sara Allegretta debuttò con "Elisir d'amore" nel panorama musicale che l' ha visto riscuotere numerosi successi a livello nazionale ed internazionale. Ha calcato palcoscenici di prestigio come quello de La Scala di Milano, d La Fenice di Venezia e del Petruzzelli di Bari.
«Confermo di aver avuto la fortuna di esibirmi durante l'inaugurazione di questi ultimi due teatri – ha proseguito Sara Allegretta – uniti da un destino simile ma che l'Italia è riuscita a riavere tra i suoi tesori artistici e culturali».

Ha avuto l'onore di esibirsi diretta dai più importanti direttori d'orchestra della scena mondiale, uno tra tutti Riccardo Muti proprio durante il concerto di inaugurazione per la riapertura del Teatro La Fenice di Venezia diretta dal maestro di origini molfettese. «

Con Riccardo Muti – ha affermato Allegretta - ci siamo incontrati al "Piccinni" di Bari dove, ironia della sorte, cantai un pezzo del maestro Capotorti, prima di un'audizione fatta al Teatro La Scala di Milano in sua presenza»

Come dicevamo tanti i successi che l'attuale assessora alla cultura ha voluto ripercorre nell'incontro pubblico di ieri sera. Nel suo cuore resta senza dubbio il Festival della Valle d'Itria, che in un certo senso l'ha lanciata, preparando il terreno ad importanti collaborazioni con registi del calibro di Pier Luigi Pizzi, Denis Krief, Renato Palumbo, Leo Moscato, Guido de Monticelli e molti altri.
«Posso ritenermi fortunata – ha proseguito – per aver costruito la mia carriera in assenza dei social network e in un periodo in cui questi ultimi erano sconosciuti. Oggi senza social non sei nessuna, eppure io sono esistita senza i social per 25 anni. Proprio quella privacy derivata dall'assenza di questi strumenti mi hanno permesso di crescere».

Una carriera, la sua, premiata da tanti successi, preceduti da altrettanti sacrifici. «Non credo nel successo dei talent show se questi non sono accompagnati da un'adeguata formazione – ha commentato Sara Allegretta – così come ritengo che un talent non può farti avere successo nel mondo della lirica. La mia carriera senza la formazione acquisita in città come Bari, Parma e Bolzano non sarebbe mai stata possibile».

Sara Allegretta lascia appositamente la politica alla fine del dialogo pubblico intavolato con Corrado Germinario.
Il suo incarico lo definisce come un' importante opportunità di crescita atta a mettere a disposizione di una città, che ama da sempre, la sua esperienza artistica
«Vedere Molfetta crescere artisticamente e culturalmente – ha concluso – non può che riempirmi di gioia ed ecco che la politica amministrativa che piace perseguire a me non è molto diversa dall'esperienza del palcoscenico: entrambe sono e saranno attività corali».