Dalila Palumbo premiata come “Designer 2017” al My Global Fashion Award
La giovane stilista molfettese alla conquista dell’alta moda italiana con il suo brand Isabel Pabo
lunedì 25 giugno 2018
9.57
Continua a seminare successi in campo nazionale e internazionale la giovane fashion designer molfettese Dalila Palumbo, con il suo brand Isabel Pabo, nei giorni scorsi a Spalato nel M.G.F. (My Global Fashion Award) ha ricevuto il premio "Designer 2017". Evento organizzato dalla Splitvipagency di Gianna Apolstolski.
E' la stessa stilista, raggiunta telefonicamente, che ci dice con un misto di orgoglio e semplicità che «il 2017 è stato un anno molto importante, ha arricchito il mio palmarés con riconoscimenti prestigiosi che solo qualche anno fa vedevo come miraggi o mete irraggiungibili. L'essere stata premiata quest'anno al W.G.F con l'Award "Designer 2017", lo ritengo pertanto il coronamento di un tale percorso evolutivo, iniziato lo scorso anno con tante notti insonni, tanti sacrifici e tanto lavoro».
Parlando più in generale dell'alta moda e del suo successo nel mondo Dalila afferma che «il "Made in Italy" ed in particolare la moda italiana sono sempre stati il fiore all'occhiello della nostra nazione e, sebbene questa, in alcuni contesti, diventi oggetto di critica negativa, i nostri manufatti, i nostri prodotti in generale, risultano esenti da giudizi non positivi e sono sempre ammirati ed invidiati in tutto il mondo.
Nel caso specifico del settore moda, ho potuto constatare di persona, grazie ai miei innumerevoli viaggi all'estero (Spagna, Finlandia, R.P.C, Taiwan, Croazia), come ci sia grande rispetto per la creatività italiana non solo per i grandi brand o griffe altisonanti nel panorama del fashion, ma anche per i giovani che come me cercano di proporre un nuovo concetto di moda che divenga parte integrante del proprio modo di essere».
Il suo stile è unico e inconfondibile, da più parti è stato definito "camaleontico, parlante, underground". E' proprio Dalila, a dirci che «il non preciso inquadramento e la sua semplice adattabilità alle diverse situazioni probabilmente ne stanno decretando l'unicità ed il successo del mio stile».
Ed aggiunge: «esprimendo un mio personale giudizio, lo ritengo semplicemente una "inebriante miscela". Su di un capo di abbigliamento cerco, infatti, di coniugare al meglio rigidi canoni sartoriali, arti, varie artigianalità, a volte non valorizzate, a cui cerco di dare nuova linfa vitale. Ed è forse per tale motivo che le mie creazioni più belle suscitano ammirazione ed interesse quasi come fossero capolavori d'arte irriproducibili».
Stai viaggiando tanto e in tutto il mondo, quanto ti serve tutto questo per la tua crescita professionale e non solo?
«Sebbene la più grande fonte di ispirazione per le mie creazioni artistico- sartoriali sia la mia terra, la mia Puglia, ho avuto la possibilità grazie anche al mio percorso scolastico ed in seguito lavorativo, di visitare tante nazioni e di potermi confrontare con tante culture diverse traendone spunti ispirativi. Proprio in uno di questi viaggi lo scorso anno in Cina, sono rimasta affascinata, visitando alcune regioni, da quell'antica cultura che assembla tradizione e innovazioni stratosferiche, con una disarmante semplicità. E' stata proprio tale conoscenza, che tornata in Italia, quasi inconsciamente, ho orientalizzato alcune delle mie creazioni successive. Sicuramente a prescindere dalla mia professione, queste esperienze stanno temprando il mio carattere, arricchendo la mia personalità».
Dei progetti futuri, per scaramanzia, Dalila non vuole parlarcene, però di una cosa è certa: «ci metterò sempre il cuore e dovunque andrò, la mia terra ed il mio mare saranno con me».
E' la stessa stilista, raggiunta telefonicamente, che ci dice con un misto di orgoglio e semplicità che «il 2017 è stato un anno molto importante, ha arricchito il mio palmarés con riconoscimenti prestigiosi che solo qualche anno fa vedevo come miraggi o mete irraggiungibili. L'essere stata premiata quest'anno al W.G.F con l'Award "Designer 2017", lo ritengo pertanto il coronamento di un tale percorso evolutivo, iniziato lo scorso anno con tante notti insonni, tanti sacrifici e tanto lavoro».
Parlando più in generale dell'alta moda e del suo successo nel mondo Dalila afferma che «il "Made in Italy" ed in particolare la moda italiana sono sempre stati il fiore all'occhiello della nostra nazione e, sebbene questa, in alcuni contesti, diventi oggetto di critica negativa, i nostri manufatti, i nostri prodotti in generale, risultano esenti da giudizi non positivi e sono sempre ammirati ed invidiati in tutto il mondo.
Nel caso specifico del settore moda, ho potuto constatare di persona, grazie ai miei innumerevoli viaggi all'estero (Spagna, Finlandia, R.P.C, Taiwan, Croazia), come ci sia grande rispetto per la creatività italiana non solo per i grandi brand o griffe altisonanti nel panorama del fashion, ma anche per i giovani che come me cercano di proporre un nuovo concetto di moda che divenga parte integrante del proprio modo di essere».
Il suo stile è unico e inconfondibile, da più parti è stato definito "camaleontico, parlante, underground". E' proprio Dalila, a dirci che «il non preciso inquadramento e la sua semplice adattabilità alle diverse situazioni probabilmente ne stanno decretando l'unicità ed il successo del mio stile».
Ed aggiunge: «esprimendo un mio personale giudizio, lo ritengo semplicemente una "inebriante miscela". Su di un capo di abbigliamento cerco, infatti, di coniugare al meglio rigidi canoni sartoriali, arti, varie artigianalità, a volte non valorizzate, a cui cerco di dare nuova linfa vitale. Ed è forse per tale motivo che le mie creazioni più belle suscitano ammirazione ed interesse quasi come fossero capolavori d'arte irriproducibili».
Stai viaggiando tanto e in tutto il mondo, quanto ti serve tutto questo per la tua crescita professionale e non solo?
«Sebbene la più grande fonte di ispirazione per le mie creazioni artistico- sartoriali sia la mia terra, la mia Puglia, ho avuto la possibilità grazie anche al mio percorso scolastico ed in seguito lavorativo, di visitare tante nazioni e di potermi confrontare con tante culture diverse traendone spunti ispirativi. Proprio in uno di questi viaggi lo scorso anno in Cina, sono rimasta affascinata, visitando alcune regioni, da quell'antica cultura che assembla tradizione e innovazioni stratosferiche, con una disarmante semplicità. E' stata proprio tale conoscenza, che tornata in Italia, quasi inconsciamente, ho orientalizzato alcune delle mie creazioni successive. Sicuramente a prescindere dalla mia professione, queste esperienze stanno temprando il mio carattere, arricchendo la mia personalità».
Dei progetti futuri, per scaramanzia, Dalila non vuole parlarcene, però di una cosa è certa: «ci metterò sempre il cuore e dovunque andrò, la mia terra ed il mio mare saranno con me».