Da una costola del Pd nasce “Democrazia è partecipazione”
«Per non rinunciare ai valori della sinistra e alle sfide del futuro»
giovedì 2 luglio 2015
9.22
«L'evoluzione del quadro politico cittadino e l'obiettiva mutazione genetica in atto nelle fila del locale Partito Democratico hanno indotto tanti di noi a ritenere non più praticabile la militanza politica all'interno di un contesto nel quale ogni agibilità è di fatto preclusa, avendo deciso la nuova segreteria del PD molfettese di ricorrere a procedimenti disciplinari, espulsioni ed epurazioni per regolare i suoi conti». Così recita un comunicato diramato dal gruppo di militanti del Partito Democratico che non si riconosce più nella linea politica adottata dal partito all'indomani della tornata elettorale per il rinnovo del Consiglio regionale. "Democrazia è partecipazione" è il nome scelto dal nuovo soggetto politico a cui hanno aderito i consiglieri comunali Damiano Angeletti e Davide De Candia, e l'assessore ai Lavori Pubblici, Giovanni Abbattista con portavoce del movimento Raffaella Altamura.
«Quanto accade sul nostro territorio – si legge nel comunicato - altro non è se non la declinazione molfettese di un processo involutivo del PD nazionale che lo ha portato ad essere, negli ultimi mesi, sempre più lontano e sempre più diverso da quel grande partito riformista, capace di interpretare la sfida del futuro e del cambiamento partendo da un bagaglio di valori irrinunciabili, al quale avevamo convintamente aderito. Da Roma a Molfetta il PD, ormai, si caratterizza sempre più come uno spazio politico amorfo, privo di una chiara identità riformista e lontano dai principi fondanti del centrosinistra, sempre più attraversato opportunisticamente da flussi elettorali mutevoli, e abitato da notabili e pezzi di ceto politico traghettati dalla Prima Repubblica». Per questo i fuoriusciti dal Pd hanno sentito la necessità di fondare un movimento politico nuovo, che ricalchi i valori della democrazia e della partecipazione.
«Abbiamo assunto la sofferta decisione di non rinnovare la nostra adesione al Partito Democratico – continua il comunicato - non riconoscendoci più, oggi, in questo soggetto politico che pare aver completamente smarrito la sua funzione e la sua identità, svendendo sull'altare delle larghe intese o dei trasformismi di cacicchi locali i suoi valori di riferimento: equità, giustizia sociale, tutela del lavoro, sviluppo sostenibile, valorizzazione delle risorse ambientali e rilancio della scuola pubblica. Desta profonda amarezza constatare come questo PD sia stato capace di approvare e realizzare, in pochi mesi, riforme da sempre considerate "cavalli di battaglia" del centrodestra e osteggiate per anni e con orgoglio da tutto il popolo democratico e riformista: dall'abolizione dell'art. 18 dello Statuto dei Lavoratori agli attacchi scellerati alla scuola pubblica, senza considerare le riforme istituzionali sgangherate che minano alla radice il nostro ordinamento e il delicatissimo equilibrio tra i poteri sancito nella Carta Costituzionale». Temi nazionali, quelli contestati dal nuovo soggetto politico, ma anche temi locali che fanno riferimento agli assetti soprattutto della giunta comunale.
«Lo smottamento in atto nel Partito Democratico – si legge ancora nel comunicato - sta assumendo, sui territori, proporzioni ancora più significative, e a Molfetta il "nuovo corso" del PD (con la richiesta esplicita e immediata di un rimpasto di Giunta che rischia di aprire una fibrillazione tale da pregiudicare la straordinaria esperienza politica e amministrativa nata dalla vittoria del centrosinistra nel 2013) ha portato tanti di noi a non potersi più riconoscere nel partito che abbiamo fondato e portato ai recenti successi elettorali. E così lasciamo il PD di Molfetta, ma non lasciamo l'impegno politico, la passione civile, la militanza nel centrosinistra. Siamo democratici e continuiamo a credere nei nostri valori, nella necessità di un centrosinistra forte, autorevole e radicato nel tessuto sociale. Siamo democratici e continueremo a praticare concretamente le nostre idee». "Democrazia è partecipazione", questo il nome scelto per la nuova compagine politica, si schiera apertamente con il sindaco Natalicchio.
«Ripartiamo con slancio sul nostro territorio – conclude il documento - al fianco dell'amministrazione guidata da Paola Natalicchio che ha inaugurato nel 2013 una eccezionale stagione di cambiamento nella nostra città, che va difesa e rafforzata per il raggiungimento degli obiettivi programmatici che hanno ottenuto la fiducia degli elettori: dalla cura della città ad un nuovo modello di welfare, dal sostegno alle attività produttive al rilancio del commercio, da un governo del territorio attento alle esigenze dei cittadini ad una pianificazione di lungo respiro che sappia porre le basi per la Molfetta del domani, dal decoro urbano alla tutela ambientale, passando per una rinnovata attenzione all'innovazione, alla pesca, ai servizi per i cittadini (specie per quelli più fragili), alle politiche culturali e alle politiche attive per il lavoro, allo sport per tutti, alla partecipazione nei processi decisionali. Al di là del nostro quotidiano impegno in città per il perseguimento del bene comune, su un piano più generale guardiamo con estremo interesse a tutto quello che si sta muovendo in queste settimane, sui territori prima che in Parlamento, per la costruzione a sinistra di un soggetto politico plurale che sappia raccogliere le istanze, le speranze, la grande domanda di buona politica che con sempre più forza emerge dalla società.
È tempo di dare una risposta convincente a questa esigenza, e per questo ci impegneremo, qui a Molfetta, a partire dal dialogo con gli amici e i compagni di strada con i quali abbiamo condiviso alle scorse elezioni regionali l'esperienza di "Noi a Sinistra per la Puglia", per avviare un percorso che porti alla costruzione di una sinistra riformista e di governo, lontana da ogni velleitaria tentazione demagogica, populista e minoritaria. Un grande laboratorio nel quale possano incontrarsi, confrontarsi e confondersi storie ed esperienze diverse, accomunate però dagli stessi valori di riferimento.
È necessario ripartire da qui per costruire un grande contenitore che sappia anche sfidare questo Partito Democratico sul terreno della cultura di governo, partendo dai temi sui quali è necessario mettere in campo presto una comune iniziativa politica: dal lavoro, all'uguaglianza sociale, dall'equità fiscale a politiche attive per la ridistribuzione della ricchezza, dai diritti civili che dovranno assumere un rilievo sempre maggiore alla scuola pubblica, passando per la tutela del territorio, la difesa e la valorizzazione delle risorse naturali, la legalità, le riforme istituzionali. Su questo, nelle prossime settimane, saremo impegnati per offrire alla città il nostro contributo di idee e proposte politiche.
Perché il futuro non aspetta e vogliamo costruirlo a misura di democratici».
«Quanto accade sul nostro territorio – si legge nel comunicato - altro non è se non la declinazione molfettese di un processo involutivo del PD nazionale che lo ha portato ad essere, negli ultimi mesi, sempre più lontano e sempre più diverso da quel grande partito riformista, capace di interpretare la sfida del futuro e del cambiamento partendo da un bagaglio di valori irrinunciabili, al quale avevamo convintamente aderito. Da Roma a Molfetta il PD, ormai, si caratterizza sempre più come uno spazio politico amorfo, privo di una chiara identità riformista e lontano dai principi fondanti del centrosinistra, sempre più attraversato opportunisticamente da flussi elettorali mutevoli, e abitato da notabili e pezzi di ceto politico traghettati dalla Prima Repubblica». Per questo i fuoriusciti dal Pd hanno sentito la necessità di fondare un movimento politico nuovo, che ricalchi i valori della democrazia e della partecipazione.
«Abbiamo assunto la sofferta decisione di non rinnovare la nostra adesione al Partito Democratico – continua il comunicato - non riconoscendoci più, oggi, in questo soggetto politico che pare aver completamente smarrito la sua funzione e la sua identità, svendendo sull'altare delle larghe intese o dei trasformismi di cacicchi locali i suoi valori di riferimento: equità, giustizia sociale, tutela del lavoro, sviluppo sostenibile, valorizzazione delle risorse ambientali e rilancio della scuola pubblica. Desta profonda amarezza constatare come questo PD sia stato capace di approvare e realizzare, in pochi mesi, riforme da sempre considerate "cavalli di battaglia" del centrodestra e osteggiate per anni e con orgoglio da tutto il popolo democratico e riformista: dall'abolizione dell'art. 18 dello Statuto dei Lavoratori agli attacchi scellerati alla scuola pubblica, senza considerare le riforme istituzionali sgangherate che minano alla radice il nostro ordinamento e il delicatissimo equilibrio tra i poteri sancito nella Carta Costituzionale». Temi nazionali, quelli contestati dal nuovo soggetto politico, ma anche temi locali che fanno riferimento agli assetti soprattutto della giunta comunale.
«Lo smottamento in atto nel Partito Democratico – si legge ancora nel comunicato - sta assumendo, sui territori, proporzioni ancora più significative, e a Molfetta il "nuovo corso" del PD (con la richiesta esplicita e immediata di un rimpasto di Giunta che rischia di aprire una fibrillazione tale da pregiudicare la straordinaria esperienza politica e amministrativa nata dalla vittoria del centrosinistra nel 2013) ha portato tanti di noi a non potersi più riconoscere nel partito che abbiamo fondato e portato ai recenti successi elettorali. E così lasciamo il PD di Molfetta, ma non lasciamo l'impegno politico, la passione civile, la militanza nel centrosinistra. Siamo democratici e continuiamo a credere nei nostri valori, nella necessità di un centrosinistra forte, autorevole e radicato nel tessuto sociale. Siamo democratici e continueremo a praticare concretamente le nostre idee». "Democrazia è partecipazione", questo il nome scelto per la nuova compagine politica, si schiera apertamente con il sindaco Natalicchio.
«Ripartiamo con slancio sul nostro territorio – conclude il documento - al fianco dell'amministrazione guidata da Paola Natalicchio che ha inaugurato nel 2013 una eccezionale stagione di cambiamento nella nostra città, che va difesa e rafforzata per il raggiungimento degli obiettivi programmatici che hanno ottenuto la fiducia degli elettori: dalla cura della città ad un nuovo modello di welfare, dal sostegno alle attività produttive al rilancio del commercio, da un governo del territorio attento alle esigenze dei cittadini ad una pianificazione di lungo respiro che sappia porre le basi per la Molfetta del domani, dal decoro urbano alla tutela ambientale, passando per una rinnovata attenzione all'innovazione, alla pesca, ai servizi per i cittadini (specie per quelli più fragili), alle politiche culturali e alle politiche attive per il lavoro, allo sport per tutti, alla partecipazione nei processi decisionali. Al di là del nostro quotidiano impegno in città per il perseguimento del bene comune, su un piano più generale guardiamo con estremo interesse a tutto quello che si sta muovendo in queste settimane, sui territori prima che in Parlamento, per la costruzione a sinistra di un soggetto politico plurale che sappia raccogliere le istanze, le speranze, la grande domanda di buona politica che con sempre più forza emerge dalla società.
È tempo di dare una risposta convincente a questa esigenza, e per questo ci impegneremo, qui a Molfetta, a partire dal dialogo con gli amici e i compagni di strada con i quali abbiamo condiviso alle scorse elezioni regionali l'esperienza di "Noi a Sinistra per la Puglia", per avviare un percorso che porti alla costruzione di una sinistra riformista e di governo, lontana da ogni velleitaria tentazione demagogica, populista e minoritaria. Un grande laboratorio nel quale possano incontrarsi, confrontarsi e confondersi storie ed esperienze diverse, accomunate però dagli stessi valori di riferimento.
È necessario ripartire da qui per costruire un grande contenitore che sappia anche sfidare questo Partito Democratico sul terreno della cultura di governo, partendo dai temi sui quali è necessario mettere in campo presto una comune iniziativa politica: dal lavoro, all'uguaglianza sociale, dall'equità fiscale a politiche attive per la ridistribuzione della ricchezza, dai diritti civili che dovranno assumere un rilievo sempre maggiore alla scuola pubblica, passando per la tutela del territorio, la difesa e la valorizzazione delle risorse naturali, la legalità, le riforme istituzionali. Su questo, nelle prossime settimane, saremo impegnati per offrire alla città il nostro contributo di idee e proposte politiche.
Perché il futuro non aspetta e vogliamo costruirlo a misura di democratici».