Da subito percorsi privilegiati in ospedale per le donne che subiscono violenza
Condiviso dal Consiglio comunale il documento della Consulta femminile
mercoledì 26 novembre 2014
7.28
Con la presentazione del documento della Consulta Femminile per una riflessione pubblica sulla Giornata Internazionale per l'Eliminazione della Violenza contro le donne, ha avuto inizio il Consiglio Comunale del 24 novembre che aveva al primo punto iscritto proprio questo ordine del giorno.
A presentare il corposo documento, frutto di una attenta riflessione, la presidente del sodalizio molfettese Alina Gadaleta Caldarola che, con a fianco il sindaco Paola Natalicchio e gli assessori, ha dato lettura di dati allarmanti sul fenomeno che indicano una vera e propria emergenza in Italia e nel mondo. Il fenomeno del femminicidio e delle violenze nei confronti del sesso femminile è in continua crescita, ma per arginare questa escalation non ci vuole solo la repressione, ma anche una cultura della prevenzione, proprio per questo tutte le scuole si sono attivate con iniziative, eventi e manifestazioni. In aula tutto il direttivo della Consulta Femminile che ha sostenuto e seguito tutte le fasi di elaborazione del documento che prevede dei percorsi privilegiati di accoglienza in ospedale per le donne che subiscono violenza, proprio per farle sentire protette e supportate.
Il "Protocollo rosa" già attivo in alcuni ospedali, è stato richiesto a gran voce dalla Consulta al sindaco anche per l'ospedale di Molfetta che ha perso però il protocollo rosa che permetteva più visite specialistiche in un percorso privilegiato nei modi e nei tempi. La presidente ha sottolineato anche i dati positivi, donne che si sono distinte per impegno politico, civile, culturale, nel campo della ricerca occupando posizioni di prestigio in tutti i settori. La cultura della non violenza va costruita giorno dopo giorno, ad iniziare dalla adolescenza e dai rapporti fra i ragazzi che saranno la società del futuro. Nel protocollo inoltre è stata presentata la proposta di istituzione di un centro antiviolenza con personale qualificato in loco che possa supportare le donne nel lungo cammino di denuncia e fornire un supporto psicologico, contando su una rete composta da istituzioni, forze dell'ordine e individuando un luogo di ascolto, protetto.
Il documento è stato ascoltato con molta attenzione dal sindaco Paola Natalicchio che, in quanto donna, ha mostrato una particolare sensibilità per le argomentazioni proposte in aula. Il primo cittadino ha affermato che, al di là di essere donna, si augura che questa giornata in aula consiliare venga riproposta anche con altri sindaci perché l'eliminazione della violenza delle donne è un argomento fondamentale per una società civile,alle soglie del terzo millennio. Ha poi ribadito il suo massimo interessamento per il protocollo rosa e il centro antiviolenza affinchè vedano la realizzazione nel più breve tempo possibile. Al suo intervento sono seguite altre riflessioni in aula da parte dei consiglieri con proposte e validi suggerimenti per una società dove non ci sia più violenza e il rosso non sia più il colore del sangue, ma del cuore e della passione.
A presentare il corposo documento, frutto di una attenta riflessione, la presidente del sodalizio molfettese Alina Gadaleta Caldarola che, con a fianco il sindaco Paola Natalicchio e gli assessori, ha dato lettura di dati allarmanti sul fenomeno che indicano una vera e propria emergenza in Italia e nel mondo. Il fenomeno del femminicidio e delle violenze nei confronti del sesso femminile è in continua crescita, ma per arginare questa escalation non ci vuole solo la repressione, ma anche una cultura della prevenzione, proprio per questo tutte le scuole si sono attivate con iniziative, eventi e manifestazioni. In aula tutto il direttivo della Consulta Femminile che ha sostenuto e seguito tutte le fasi di elaborazione del documento che prevede dei percorsi privilegiati di accoglienza in ospedale per le donne che subiscono violenza, proprio per farle sentire protette e supportate.
Il "Protocollo rosa" già attivo in alcuni ospedali, è stato richiesto a gran voce dalla Consulta al sindaco anche per l'ospedale di Molfetta che ha perso però il protocollo rosa che permetteva più visite specialistiche in un percorso privilegiato nei modi e nei tempi. La presidente ha sottolineato anche i dati positivi, donne che si sono distinte per impegno politico, civile, culturale, nel campo della ricerca occupando posizioni di prestigio in tutti i settori. La cultura della non violenza va costruita giorno dopo giorno, ad iniziare dalla adolescenza e dai rapporti fra i ragazzi che saranno la società del futuro. Nel protocollo inoltre è stata presentata la proposta di istituzione di un centro antiviolenza con personale qualificato in loco che possa supportare le donne nel lungo cammino di denuncia e fornire un supporto psicologico, contando su una rete composta da istituzioni, forze dell'ordine e individuando un luogo di ascolto, protetto.
Il documento è stato ascoltato con molta attenzione dal sindaco Paola Natalicchio che, in quanto donna, ha mostrato una particolare sensibilità per le argomentazioni proposte in aula. Il primo cittadino ha affermato che, al di là di essere donna, si augura che questa giornata in aula consiliare venga riproposta anche con altri sindaci perché l'eliminazione della violenza delle donne è un argomento fondamentale per una società civile,alle soglie del terzo millennio. Ha poi ribadito il suo massimo interessamento per il protocollo rosa e il centro antiviolenza affinchè vedano la realizzazione nel più breve tempo possibile. Al suo intervento sono seguite altre riflessioni in aula da parte dei consiglieri con proposte e validi suggerimenti per una società dove non ci sia più violenza e il rosso non sia più il colore del sangue, ma del cuore e della passione.