Da pattinodromo a nuovo palasport: come cambia l'impianto in via Papa Innocenzo XIII

I dettagli illustrati dal direttore dei lavori, l'ingegnere Lucia de Gennaro

giovedì 30 gennaio 2025
A Molfetta sta prendendo forma un nuovo impianto sportivo. Grazie ai finanziamenti del PNRR, l'area dismessa dell'ex pattinodromo di via Papa Innocenzo XIII si sta trasformando in un moderno palasport, conforme alle direttive del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. La struttura diventerà un punto di riferimento per gli atleti delle numerose associazioni sportive locali, rispondendo alla crescente domanda di spazi dedicati alle attività agonistiche.

In città, infatti, la carenza di impianti adeguati ha spesso costretto squadre e settori giovanili a competere per la disponibilità di campi tra allenamenti e incontri ufficiali. Il progetto del nuovo palasport, illustrato dall'ingegnere Lucia De Gennaro, direttore dei lavori, rappresenta un significativo passo avanti sia per lo sport che per la riqualificazione urbana. «L'impianto – ha spiegato – nasce come struttura per il tennistavolo, ma è stato progettato per poter ospitare anche altre discipline riconosciute dal CONI, tra cui pallavolo, pallacanestro e calcio a 5. Inoltre, è prevista l'installazione di pedane per sport come pugilato, lotta libera, karate e judo».

La versatilità sarà una delle caratteristiche principali della struttura, adattabile in base alle esigenze. Il complesso comprenderà l'area sportiva, un blocco servizi, l'ingresso con la biglietteria e i locali tecnici situati nel piano interrato. Nei prossimi giorni verrà installata una tribuna retrattile con una capienza di circa 400 spettatori. Il campo da gioco avrà un parquet elastico specifico per attività sportive, con dimensioni di 22x43 metri e un'altezza netta di 7 metri, garantendo la conformità ai regolamenti federali.

«Il tennistavolo sarà la disciplina principale – ha aggiunto l'ingegner De Gennaro – e la struttura disporrà di tutti i requisiti per diventare un centro tecnico federale di riferimento per il Sud Italia. Tutti gli ambienti, interni ed esterni, saranno pienamente accessibili alle persone con disabilità, compresi i servizi igienici, in conformità con le normative sull'accessibilità».

Un altro elemento distintivo del progetto è l'attenzione alla sostenibilità ambientale. Come sottolineato dall'ingegnere Vincenzo Capelluti, direttore operativo del cantiere, la costruzione è stata realizzata con materiali riciclati provenienti dalla demolizione della precedente struttura, riducendo al minimo gli sprechi. «Abbiamo recuperato, trattato e riutilizzato tutto il materiale demolito, impiegandolo per riempimenti e fondazioni. L'unico materiale rimosso è stato quello non recuperabile», ha spiegato Capelluti. Inoltre, il tetto ospiterà un impianto fotovoltaico, mentre l'area circostante sarà arricchita con alberi ad alto fusto, cespugli e arbusti per mitigare l'impatto visivo dell'edificio.