Crisi maggioranza: a dieci giorni dall'ultimo Consiglio Molfetta attende risposte
Città sempre più disillusa e confusa: lo spettro dell'astensionismo già aleggia sulle elezioni comunali 2022
martedì 2 novembre 2021
Molfetta è una città disillusa verso l'amministrazione della cosa pubblica e piuttosto confusa.
Da comportamenti, dichiarazioni (quasi tutte, rigorosamente, a mezzo social) molte delle quali difficili da addirittura assimilare a un volto visto che in pochi sono quelli usciti tra la gente dal 2017, da quando cioè l'attuale amministrazione si insediò alla guida della città.
Il 18 ottobre scorso, attorno alle ore 22:30 circa, il destino politico della città sembrava segnato: fuori dalla maggioranza "Obiettivo Molfetta" e "Popolari Molfetta" (i quali erano stati eletti nel 2017 all'opposizione di centrodestra, ndr) con il centrosinistra che annunciava di avere già pronta la mozione di sfiducia nei confronti del sindaco. Sindaco che, dal canto suo, nelle ore successive davanti a telecamere e microfoni sosteneva che no, non si sarebbe dimesso e che no, non ci sarebbero stati ripensamenti nell'intraprendere un dialogo con quelle forze politiche che gli avevano girato le spalle mentre fino a qualche minuto prima lo fiancheggiavano.
Adesso, invece, pare tutto capovolto.
Il PD ha preso ufficialmente le distanze dall'amministrazione sostenuta fin dalla campagna elettorale, cancellando Nicola Piergiovanni e Giovanni Facchini dall'anagrafe degli scritti sebbene i due siano rimasti ai propri posti in Aula Carnicella e strenuamente al fianco di Tommaso Minervini come i consiglieri del gruppo "NOI" di Saverio Tammacco da cui sarebbe emersa la volontà di scegliere il prossimo candidato sindaco dell'area, con addirittura autoproposte nonostante batoste già ricevute dalle urne negli anni passati.
Ma che rappresentanti ha adesso il PD in Consiglio Comunale? Nessuno.
Il centrodestra in Consiglio Comunale sarebbe pure spaccato per via di dinamiche interne che poco avrebbero a che fare con la politica in senso stretto.
Il centrosinistra, invece, appare compatto almeno sulla linea di sfiduciare Minervini solo nella massima assise locale.
"Obiettivo Molfetta", che avrebbe guidato il tentativo di far cadere l'amministrazione, adesso sarebbe un gruppo solo in Consiglio Comunale non potendo contare sui "Popolari Molfetta", attratti dal ritorno in maggioranza.
Insomma una situazione di precarietà estrema da cui solo una certezza è possibile ricavare, girando per la città: il disinteresse dei cittadini verso la cosa pubblica, avvertita sempre di più come qualcosa di e per pochi. Con il partito dell'assenteismo che giò, a ottobre 2021, avrebbe vinto le elezioni comunali 2022 a Molfetta.
Da comportamenti, dichiarazioni (quasi tutte, rigorosamente, a mezzo social) molte delle quali difficili da addirittura assimilare a un volto visto che in pochi sono quelli usciti tra la gente dal 2017, da quando cioè l'attuale amministrazione si insediò alla guida della città.
Il 18 ottobre scorso, attorno alle ore 22:30 circa, il destino politico della città sembrava segnato: fuori dalla maggioranza "Obiettivo Molfetta" e "Popolari Molfetta" (i quali erano stati eletti nel 2017 all'opposizione di centrodestra, ndr) con il centrosinistra che annunciava di avere già pronta la mozione di sfiducia nei confronti del sindaco. Sindaco che, dal canto suo, nelle ore successive davanti a telecamere e microfoni sosteneva che no, non si sarebbe dimesso e che no, non ci sarebbero stati ripensamenti nell'intraprendere un dialogo con quelle forze politiche che gli avevano girato le spalle mentre fino a qualche minuto prima lo fiancheggiavano.
Adesso, invece, pare tutto capovolto.
Il PD ha preso ufficialmente le distanze dall'amministrazione sostenuta fin dalla campagna elettorale, cancellando Nicola Piergiovanni e Giovanni Facchini dall'anagrafe degli scritti sebbene i due siano rimasti ai propri posti in Aula Carnicella e strenuamente al fianco di Tommaso Minervini come i consiglieri del gruppo "NOI" di Saverio Tammacco da cui sarebbe emersa la volontà di scegliere il prossimo candidato sindaco dell'area, con addirittura autoproposte nonostante batoste già ricevute dalle urne negli anni passati.
Ma che rappresentanti ha adesso il PD in Consiglio Comunale? Nessuno.
Il centrodestra in Consiglio Comunale sarebbe pure spaccato per via di dinamiche interne che poco avrebbero a che fare con la politica in senso stretto.
Il centrosinistra, invece, appare compatto almeno sulla linea di sfiduciare Minervini solo nella massima assise locale.
"Obiettivo Molfetta", che avrebbe guidato il tentativo di far cadere l'amministrazione, adesso sarebbe un gruppo solo in Consiglio Comunale non potendo contare sui "Popolari Molfetta", attratti dal ritorno in maggioranza.
Insomma una situazione di precarietà estrema da cui solo una certezza è possibile ricavare, girando per la città: il disinteresse dei cittadini verso la cosa pubblica, avvertita sempre di più come qualcosa di e per pochi. Con il partito dell'assenteismo che giò, a ottobre 2021, avrebbe vinto le elezioni comunali 2022 a Molfetta.