Crac Casa Divina Provvidenza, tutte le condanne del Tribunale di Trani
Condanne per tutti gli undici imputati
mercoledì 29 gennaio 2020
14.26
Undici imputati condannati a pene comprese fra gli 8 mesi e i 7 anni di reclusione nel processo sul crac della Casa della Divina Provvidenza di Bisceglie.
Antonio Azzollini, già sindaco di Molfetta e parlamentare, è stato condannato a un anno e tre mesi di reclusione, con pena sospesa, per il reato di concorso in bancarotta semplice e per mancata tempestiva richiesta di fallimento, con l'aggravante del danno patrimoniale di rilevante gravità.
Presidente della Commissione bilancio del Senato all'epoca dei fatti, Azzollini è stato invece assolto dai reati di induzione indebita a dare o promettere utilità e di bancarotta fraudolenta patrimoniale «perché il fatto non sussite». Fra le pene accessorie comminategli, l'ex esponente di Forza Italia è stato dichiarato inabilitato all'esercizio di un'impresa commerciale per sei mesi e incapace per la stessa durata a esercitare uffici direttivi presso qualsiasi impresa.
Le condanne più pesanti - a vario titolo - sono state comminate a suor Assunta Puzzello (sette anni), Dario Rizzi e Antonio Battiante (sei anni), Antonio Albano (cinque anni e sei mesi). Tre anni a Giuseppe D'Alessandro; due anni e sei mesi ad Augusto Toscani; due anni e quattro mesi a Adriana Vasiljevic; un anno e sei mesi al commercialista biscegliese Rocco Di Terlizzi, un anno all'ex presidente del consiglio comunale di Bisceglie Angelo Belsito; otto mesi a Lorenzo Lombardi.
La sentenza è stata letta in Tribunale, a Trani, nella tarda mattinata di mercoledì 29 gennaio
Antonio Azzollini, già sindaco di Molfetta e parlamentare, è stato condannato a un anno e tre mesi di reclusione, con pena sospesa, per il reato di concorso in bancarotta semplice e per mancata tempestiva richiesta di fallimento, con l'aggravante del danno patrimoniale di rilevante gravità.
Presidente della Commissione bilancio del Senato all'epoca dei fatti, Azzollini è stato invece assolto dai reati di induzione indebita a dare o promettere utilità e di bancarotta fraudolenta patrimoniale «perché il fatto non sussite». Fra le pene accessorie comminategli, l'ex esponente di Forza Italia è stato dichiarato inabilitato all'esercizio di un'impresa commerciale per sei mesi e incapace per la stessa durata a esercitare uffici direttivi presso qualsiasi impresa.
Le condanne più pesanti - a vario titolo - sono state comminate a suor Assunta Puzzello (sette anni), Dario Rizzi e Antonio Battiante (sei anni), Antonio Albano (cinque anni e sei mesi). Tre anni a Giuseppe D'Alessandro; due anni e sei mesi ad Augusto Toscani; due anni e quattro mesi a Adriana Vasiljevic; un anno e sei mesi al commercialista biscegliese Rocco Di Terlizzi, un anno all'ex presidente del consiglio comunale di Bisceglie Angelo Belsito; otto mesi a Lorenzo Lombardi.
La sentenza è stata letta in Tribunale, a Trani, nella tarda mattinata di mercoledì 29 gennaio