Crac Casa Divina Provvidenza.«I provvedimenti non riguardano il Vescovo»

In una nota l’ufficio comunicazioni sociali della Diocesi puntualizza ogni cosa

lunedì 15 giugno 2015 6.55
A cura di Maria Marino
«I provvedimenti resi noti dalle Autorità Giudiziarie, relativi al crac della Casa Divina Provvidenza, non riguardano in alcun modo il Vescovo Martella».E' questo il passaggio cruciale della nota scritta dall'ufficio diocesano comunicazioni sociali a proposito delle «notizie rilanciate da diverse testate giornalistiche» notizie che «risultano - secondo quanto specificato nella nota - tendenziose e suscitano nell'opinione pubblica deduzioni gratuite che offendono la figura del Vescovo». Le notizie relative ad un presunto coinvolgimento di monsignor Martella, nei giorni, scorsi, hanno anche invaso i social.

La Curia ricostruisce i fatti e il rapporto che lega la Mons. Martella all'ente ecclesiasistico di Bisceglie, fondato da don Uva.

«Il 29 ottobre 2013, fu nominato Commissario Apostolico per tutte le Comunità della Congregazione delle Ancelle della Divina Provvidenza, la cui casa generalizia è in Bisceglie.

La nomina si rese necessaria proprio a causa delle preoccupanti notizie circa lo stato economico, finanziario e debitorio dell' "Opera don Uva", appartenente alla Congregazione delle Ancelle della Divina Provvidenza.

La scelta della Santa Sede, nominando Mons. Martella, fu quindi compiuta al fine di tutelare e promuovere la corretta gestione dei beni temporali, per il bene dei lavoratori impegnati presso le strutture della Casa Divina Provvidenza-Opera don Uva, la vita dell'Istituto religiso e l'organizzazione delle sua attività apostoliche», affermano dalla Curia.

«L'ansia di dare notizie sensazionali, non deve mai travalicare il rispetto delle persone coinvolte e della verità dei fatti, che è compito delle Autorità preposte accertare», conclude la nota.