Covid, studenti bloccati a Malta. Una mamma: «Chiediamo il rientro per i negativi, sono minori»

I ragazzi sono isolati in un hotel dell'isola. Chiesto il proseguimento della quarantena in Italia

sabato 10 luglio 2021 12.01
È di ieri la notizia di un gruppo di circa sessanta studenti italiani (di cui sei pugliesi, uno di Molfetta) che, al termine di una vacanza-studio a Malta, non hanno potuto far rientro in Italia in quanto 21 di loro sono risultati positivi al Covid. Le autorità maltesi hanno impedito il rientro in patria per l'intero gruppo, formato da circa ottanta persone, con obbligo di quarantena fino al prossimo 22 luglio.

Essendo gli studenti in questione non ancora maggiorenni, si è mobilitato anche il Sindaco di Molfetta Tommaso Minervini che ha scritto al Ministro Luigi Di Maio e al Presidente della Puglia, Michele Emiliano, affinché attivino tutte le procedure per consentire il rimpatrio dei soli ragazzi risultati negativi al tampone e far svolgere il periodo di quarantena nei propri comuni di residenza in Italia nonostante l'iniziale decisione delle autorità locali.

Per ricavare alcune informazioni in più sulla questione abbiamo raggiunto telefonicamente la mamma di uno dei giovani di questo gruppo, in chiara apprensione per la situazione del proprio figlio: «Al momento purtroppo non abbiamo ricevuto novità dalle istituzioni e mi auguro che questo silenzio sia indice di un dialogo ancora in corso tra le parti per sbloccare il tutto. I ragazzi coinvolti sono minori quindi vorremmo tutelarli perché alcuni di loro stanno vivendo momenti difficili per questa situazione del tutto inattesa, a due giorni dal viaggio di ritorno».

«La gestione delle autorità maltesi non è stata ottimale - spiega - in quanto in un primo momento l'isolamento è stato imposto all'interno della stessa struttura sia per positivi e negativi. Per fortuna ieri i ragazzi non contagiati sono stati spostati in un altro Covid hotel anche se speriamo che, almeno loro, possano proseguire la quarantena in Italia. Non so se essere fiduciosa in questo momento, visto che non sappiamo se ci sarà modo per loro di usufruire di un volo per il rientro».

«Mio figlio è immune avendo già gli anticorpi dopo aver contratto il virus tre mesi fa e, ad ora, sta mantenendo la calma. Altri suoi amici, però, chiamano continuamente i genitori in stato di agitazione perché si sono ritrovati in questa situazione nel giro di breve tempo e, pur non essendo positivi sanno di dover aspettare ancora molti giorni prima di poter tornare a casa. Sappiamo che essere costretti all'isolamento non è semplice per nessuno, immaginate dover trascorrere una quarantena all'estero e in giovane età» conclude.