Conviene curarsi con i farmaci equivalenti? Ne parla il Tribunale del Malato

Ieri la conferenza. Presente anche l'assessore Ottavio Balducci

venerdì 26 gennaio 2018 11.21
A cura di Anna Maria Tota
Il Tribunale del Malato porta avanti una formazione del paziente e del cittadino per educarlo a comprendere il servizio sanitario.

Relatori del convegno il professore Altomare, il dottor Balducci, il dottor Natalicchio e la dottoressa Palmisaro, che hanno dato informazioni riguardo i farmaci di marca e quelli equivalenti.

I farmaci sono principi attivi, prodotti a livello industriale, non sono protetti da un brevetto, sono indentificati dall'AIC e hanno un nome fantasioso.
Il farmaco equivalente funziona allo stesso modo del farmaco di marca, perché possiede: lo stesso principio attivo, la stessa quantità del principio attivo, lo stesso numero di unità posologiche (per es: numero di compresse per scatola), la stessa forma farmaceutica e la stessa via di somministrazione. Tuttavia, ciò che differenzia l'equivalente dal farmaco di marca è: il nome che indica la molecola (per es: per la marca Tachipirina, l'equivalente sarà Paracetamolo), il prezzo perché con l'equivalente si paga solo il ticket, gli eccipienti, il colore, la forza e il sapore.
È importante sottolineare, però, che in termini di cura terapeutica tra farmaci di marca e farmaci equivalenti, non c'è nulla che cambia. Inoltre i farmaci equivalenti sono sicuri perché i principi attivi sono conosciuti, il processo di produzione, distribuzione e conservazione è sottoposto agli stessi controlli di quelli del farmaco di marca, i controlli continuano, poi, anche dopo l'immissione in commercio.
L'equivalente costa di meno perché sono già state investite risorse nella ricerca, sono stati condotti studi clinici e preclinici. Inoltre la loro introduzione in commercio, creando concorrenza, fa abbassare anche il prezzo del farmaco di marca.

In ambito pediatrico, però, la situazione è più complessa. Dal 2007 al 2013 solo 28 molecole hanno avuto una nuova indicazione pediatrica.
L'Italia è il fanalino di coda nell'uso di farmaci generici.
I dati ISTAT confermano che il 9,5% degli italiani rinuncia a curarsi e le segnalazioni che giungono dal Tribunale per i diritti del malato confermano che i costi più duri da sostenere dalle famiglie sono quelli relativi ai farmaci.

Per poter aiutare i cittadini nell'acquisto di farmaci, si è creata l'App "ioequivalgo".

L'App è uno strumento utile e veloce: basta digitare il farmaco o il principio attivo per conoscere tutte le sue caratteristiche.