«Contrasto all'abusivismo, l'amministrazione è latitante»
Lo sfogo del Liberatorio nell'ultimo esposto presentato al Comune, Polizia Locale e Carabinieri
mercoledì 5 settembre 2018
10.00
«Dopo aver presentato due esposti in data 5 gennaio 2018 n. 846 e 6 febbraio 2018 n. 8027, un sollecito a rispondere l'8 marzo 2018 con nota n. 15.430 e dopo lunghi mesi di inutile attesa, abbiamo protocollato una nuova richiesta d'intervento per l'occupazione abusiva di strade e marciapiedi».
Inizia così l'ennesimo esposto, presentato alle autorità comunali e militari, del Liberatorio Politico che segnala, da anni, «l'increscioso problema dell'occupazione abusiva di strade e marciapiedi che arreca difficoltà alla viabilità pedonale e stradale, in particolare nelle zone occupate dai commercianti di ortofrutta che violano quotidianamente il codice della strada, le ordinanze sindacali e le leggi dello Stato.
Se una comunità tollera i piccoli abusi - si legge nella nota inviata anche al sindaco Tommaso Minervini e all'assessore al ramo Pasquale Mancini - finirà per accettare comportamenti ben più gravi e allarmanti. Non si tratta di adottare la "tolleranza zero" che suona come una sorta di soluzione autoritaria e repressiva, ma il concetto principale è che si deve prevenire qualsiasi forma di abuso e di illegalità diffusa.
L'unica nota interlocutoria è del 24 maggio 2018 a firma dell'attuale comandante della Polizia Locale, Giovanni Di Capua, che ci assicurava "che il fenomeno è costantemente monitorato e che il Comando è impegnato anche per la soluzione della problematica de qua"; non è noto il tipo di monitoraggio a cui si riferisce il comandante, ma abbiamo verificato che le occupazioni di suolo pubblico indicate sono rimaste inalterate, se non peggiorate.
Abbiamo segnalato e chiesto l'intervento, sulle stesse situazioni, durante l'insediamento del Comitato Comunale di Monitoraggio dei Fenomeni Delinquenziali del 4 luglio 2018 ma, ad oggi, dopo due mesi non è pervenuta alcuna risposta».
Pertanto il movimento cittadino di Matteo d'Ingeo ha inviato al sindaco Tommaso Minervini, all'assessore dimissionario Pasquale Mancini, al comandante della Polizia Locale Giovanni Di Capua e per conoscenza alla Compagnia dei Carabinieri, di «controllare ben 13 postazioni di commercio di ortofrutta e verificare se gli esercizi commerciali occupano regolarmente il suolo pubblico, se rispettano le più elementari norme di igiene e mantenimento della merce.
Ed ancora: se rilasciano gli scontrini fiscali, se rispettano le norme della tracciabilità del prodotto, se le autorizzazioni rilasciate siano in contrasto con i regolamenti comunali e il codice della strada, se rispettano le due sentenze di cassazione, la n. 6108/14 del 10 febbraio 2014 e la n. 25826/2016, in materia di esposizione di merce commestibile e possibili reati penali in materia di invasione di terreni.
In mancanza di solleciti riscontri, con interventi visibili e riscontrabili, scaduti ormai i termini amministrativi per una legittima risposta, si chiederà agli organi terzi che hanno ricevuto l'esposto per conoscenza, di verificare - conclude la nota del Liberatorio Politico - che non ci siano le condizioni di ritenere omissiva l'azione degli uffici in indirizzo e di agire di conseguenza».
Inizia così l'ennesimo esposto, presentato alle autorità comunali e militari, del Liberatorio Politico che segnala, da anni, «l'increscioso problema dell'occupazione abusiva di strade e marciapiedi che arreca difficoltà alla viabilità pedonale e stradale, in particolare nelle zone occupate dai commercianti di ortofrutta che violano quotidianamente il codice della strada, le ordinanze sindacali e le leggi dello Stato.
Se una comunità tollera i piccoli abusi - si legge nella nota inviata anche al sindaco Tommaso Minervini e all'assessore al ramo Pasquale Mancini - finirà per accettare comportamenti ben più gravi e allarmanti. Non si tratta di adottare la "tolleranza zero" che suona come una sorta di soluzione autoritaria e repressiva, ma il concetto principale è che si deve prevenire qualsiasi forma di abuso e di illegalità diffusa.
L'unica nota interlocutoria è del 24 maggio 2018 a firma dell'attuale comandante della Polizia Locale, Giovanni Di Capua, che ci assicurava "che il fenomeno è costantemente monitorato e che il Comando è impegnato anche per la soluzione della problematica de qua"; non è noto il tipo di monitoraggio a cui si riferisce il comandante, ma abbiamo verificato che le occupazioni di suolo pubblico indicate sono rimaste inalterate, se non peggiorate.
Abbiamo segnalato e chiesto l'intervento, sulle stesse situazioni, durante l'insediamento del Comitato Comunale di Monitoraggio dei Fenomeni Delinquenziali del 4 luglio 2018 ma, ad oggi, dopo due mesi non è pervenuta alcuna risposta».
Pertanto il movimento cittadino di Matteo d'Ingeo ha inviato al sindaco Tommaso Minervini, all'assessore dimissionario Pasquale Mancini, al comandante della Polizia Locale Giovanni Di Capua e per conoscenza alla Compagnia dei Carabinieri, di «controllare ben 13 postazioni di commercio di ortofrutta e verificare se gli esercizi commerciali occupano regolarmente il suolo pubblico, se rispettano le più elementari norme di igiene e mantenimento della merce.
Ed ancora: se rilasciano gli scontrini fiscali, se rispettano le norme della tracciabilità del prodotto, se le autorizzazioni rilasciate siano in contrasto con i regolamenti comunali e il codice della strada, se rispettano le due sentenze di cassazione, la n. 6108/14 del 10 febbraio 2014 e la n. 25826/2016, in materia di esposizione di merce commestibile e possibili reati penali in materia di invasione di terreni.
In mancanza di solleciti riscontri, con interventi visibili e riscontrabili, scaduti ormai i termini amministrativi per una legittima risposta, si chiederà agli organi terzi che hanno ricevuto l'esposto per conoscenza, di verificare - conclude la nota del Liberatorio Politico - che non ci siano le condizioni di ritenere omissiva l'azione degli uffici in indirizzo e di agire di conseguenza».