Contrada Manganelli, question time col ministro Galletti
Matarrese chiede di «bonificare i terreni e porre rimedio alle continue inondazioni da parte dei reflui»
giovedì 4 agosto 2016
16.46
L'onorevole Salvatore Matarrese, iscritto al gruppo parlamentare Scelta Civica per l'Italia, a margine del question time in aula alla Camera dei Deputati è intervenuto sullo scarico dei reflui in contrada Manganelli a Molfetta.
«Il Ministro dell'Ambiente - afferma il deputato barese - ha risposto al mio question time in aula alla Camera dei Deputati riguardante il problema verificatosi a Molfetta, in contrada Manganelli, dove 40 mila metri quadrati di terreni agricoli sono stati inondati da reflui urbani provenienti dai depuratori di Ruvo e di Terlizzi e hanno causato problemi di carattere ambientale ed igienico-sanitario.
Il ministro Galletti, considerata l'importanza e l'urgenza della questione, ha comunicato, intanto, che monitorerà la situazione e si interesserà del caso affinché al più presto si possa risolvere il problema ma ha evidenziato che lo stesso rientra tra le competenze della Regione Puglia. Quest'ultima, su richiesta del Ministero, ha comunicato che, ad oggi, non risultano ancora pervenute agli atti notizie o segnalazioni di alcun tipo da parte degli Enti locali ma che ha comunque attivato le verifiche del caso.
Il depuratore scarica i propri reflui, nel rispetto della legge, nel canale dell'Aglio, che dopo un percorso di oltre 10 chilometri, attraversando in sotterranea la zona industriale di Molfetta, sfocia nel mare Adriatico.
Sulla base di queste informazioni la Regione ha fatto presente che, per quanto la distanza del punto di scarico del depuratore dalla località Manganelli sia di circa 10 chilometri, la qualità dello scarico del refluo non si concilia con l'ipotesi dell'allagamento causato da detto scarico.
La stessa ha comunque attivato le verifiche del caso, sia in riferimento alla relazione tra gli allagamenti verificatisi e lo scarico del depuratore sia in relazione all'attività di manutenzione del canale per capire se è inadeguato o è una mancanza di manutenzione.
Peraltro, sempre la Regione Puglia ha precisato che non risultano pervenuti documenti utili per l'avvio del procedimento ambientale di bonifica, secondo quanto previsto dalla legge del testo unico ambientale.
Il ministro mi ha infine comunicato che è in corso un intervento di potenziamento e adeguamento dell'impianto di depurazione che serve Ruvo e Terlizzi e che a Torre Calderina, località vicina alla contrada Manganelli di Molfetta, è programmata la realizzazione di una condotta sottomarina al servizio proprio dei depuratori dei comuni di Molfetta, Bisceglie, Corato e, appunto, Ruvo e Terlizzi.
Sorprende, in ogni caso, che nessun atto delle amministrazioni locali sia ancora stato formalizzato alla regione nonostante le continue proteste dei cittadini di questi mesi, l'esposto in Tribunale inoltrato dal delegato regionale della LAC ed esponente del WWF Pasquale Salvemini e gli articoli dei quotidiani locali che descrivono situazioni di estesi allagamenti che interessano la salute della cittadinanza, l'ambiente, le produzioni agricole e la sottostante falda acquifera».
«Il Ministro dell'Ambiente - afferma il deputato barese - ha risposto al mio question time in aula alla Camera dei Deputati riguardante il problema verificatosi a Molfetta, in contrada Manganelli, dove 40 mila metri quadrati di terreni agricoli sono stati inondati da reflui urbani provenienti dai depuratori di Ruvo e di Terlizzi e hanno causato problemi di carattere ambientale ed igienico-sanitario.
Il ministro Galletti, considerata l'importanza e l'urgenza della questione, ha comunicato, intanto, che monitorerà la situazione e si interesserà del caso affinché al più presto si possa risolvere il problema ma ha evidenziato che lo stesso rientra tra le competenze della Regione Puglia. Quest'ultima, su richiesta del Ministero, ha comunicato che, ad oggi, non risultano ancora pervenute agli atti notizie o segnalazioni di alcun tipo da parte degli Enti locali ma che ha comunque attivato le verifiche del caso.
Il depuratore scarica i propri reflui, nel rispetto della legge, nel canale dell'Aglio, che dopo un percorso di oltre 10 chilometri, attraversando in sotterranea la zona industriale di Molfetta, sfocia nel mare Adriatico.
Sulla base di queste informazioni la Regione ha fatto presente che, per quanto la distanza del punto di scarico del depuratore dalla località Manganelli sia di circa 10 chilometri, la qualità dello scarico del refluo non si concilia con l'ipotesi dell'allagamento causato da detto scarico.
La stessa ha comunque attivato le verifiche del caso, sia in riferimento alla relazione tra gli allagamenti verificatisi e lo scarico del depuratore sia in relazione all'attività di manutenzione del canale per capire se è inadeguato o è una mancanza di manutenzione.
Peraltro, sempre la Regione Puglia ha precisato che non risultano pervenuti documenti utili per l'avvio del procedimento ambientale di bonifica, secondo quanto previsto dalla legge del testo unico ambientale.
Il ministro mi ha infine comunicato che è in corso un intervento di potenziamento e adeguamento dell'impianto di depurazione che serve Ruvo e Terlizzi e che a Torre Calderina, località vicina alla contrada Manganelli di Molfetta, è programmata la realizzazione di una condotta sottomarina al servizio proprio dei depuratori dei comuni di Molfetta, Bisceglie, Corato e, appunto, Ruvo e Terlizzi.
Sorprende, in ogni caso, che nessun atto delle amministrazioni locali sia ancora stato formalizzato alla regione nonostante le continue proteste dei cittadini di questi mesi, l'esposto in Tribunale inoltrato dal delegato regionale della LAC ed esponente del WWF Pasquale Salvemini e gli articoli dei quotidiani locali che descrivono situazioni di estesi allagamenti che interessano la salute della cittadinanza, l'ambiente, le produzioni agricole e la sottostante falda acquifera».