Ribaltone in Senato. Che succederà al seggio di Carmela Minuto?
La Giunta delle elezioni e delle immunita' parlamentari si è riunita oggi
giovedì 23 luglio 2020
13.42
Il seggio di Carmela Minuto nel Senato della Repubblica Italiana sarebbe in discussione.
La Giunta per le elezioni e le immunita parlamentari, infatti, ha preso in considerazione il ricorso che poneva dubbi sulla elezione dell'imprenditrice di Molfetta nelle fila di Forza Italia, mettendo fuori il senatore uscente Boccardi.
"Per quanto concerne poi la regione Puglia, il relatore, senatore Pillon, in considerazione degli esiti determinatisi nelle regioni Toscana e Piemonte, ha ritirato la proposta di relazione da lui precedentemente esposta, ritenendo quindi di accogliere il ricorso elettorale presentato nella regione Puglia, con conseguente contestazione dell'elezione della senatrice Minuto", si legge nel verbale della seduta odierna. Pertanto, è scritto ancora, "La Giunta ha quindi approvato la suddetta proposta avanzata dal relatore Pillon" .
Al vaglio della Giunta arriva così una spinosa questione, iniziata proprio all'indomani della tornata elettorale del marzo 2018.
Ma perché tutto sarebbe nato?
Votando con il sistema della quota proporzionale, in Puglia al pariito di Forza Italia toccavano un seggio nel collegio Puglia 1 e due seggi nel collegio Puglia 2.
La Corte d'appello di Bari avrebbe assegnato due seggi a Puglia 1 e un seggio a Puglia 2: così facendo Carmela Minuto venne eletta senatore mentre fuori restava l'ex senatore Michele Boccardi.
Due anni fa immediata fu la risposta di Carmela Minuto a quanto stava accadendo.
"I Giudici della Corte d'Appello hanno rispettato la legge – scriveva la senatrice di Forza Italia sul suo profilo Facebook - Che il Rosatellum non sia la più semplice delle leggi elettorali di questa Repubblica è assodato, che il calcolo della ripartizione dei seggi sia peggio del Cubo di Rubik lo dimostra il fatto che ci sono voluti giorni per la proclamazione degli eletti da parte delle Corti d'Appello. Ma questo non giustifica la malafede di chi, trovandosi fuori dal Parlamento, denuncia grossolani errori materiali da parte di magistrati che, viceversa, hanno fatto il loro lavoro applicando correttamente la legge. La questione nasce dal fatto che il legislatore, in Puglia in modo particolare, aveva inteso individuare, nei due collegi senatoriali, un numero identico di senatori; sei per il collegio nord e sei per il collegio sud. E ciò in ragione della ripartizione della popolazione pugliese, equamente suddivisa tra i due collegi. Si tratta di una ripartizione che, correttamente, l'ufficio elettorale per il Senato della Corte di Appello ha ritenuto vincolante, attribuendo il sesto seggio al collegio Puglia 1 e quindi a Carmela Minuto. Ora, pur comprendendo l'amarezza di chi non ce l'ha fatta, non si può far credere che questa decisione, giuridicamente ineccepibile, comporterà un danno all'Erario. I pugliesi stiano tranquilli, la mia elezione è avvenuta in modo regolare e in base all'esatta applicazione della legge, rispettando l'assegnazione dei seggi in ciascun collegio. Infatti, se al posto mio ci fosse l'imprenditore Michele Boccardi ci sarebbe una sproporzione, ma soprattutto un danno alla volontà dei pugliesi che si ritroverebbero 7 senatori nel collegio Sud e 5 in quello Nord. In ogni caso – ha concluso la Minuto - sono io la più interessata di tutti all'insediamento della "Giunta per le Elezioni", proprio perché determinate, assurde e offensive illazioni terminino una volta per tutte".
Ora cosa succederà?
La Giunta per le elezioni e le immunita parlamentari, infatti, ha preso in considerazione il ricorso che poneva dubbi sulla elezione dell'imprenditrice di Molfetta nelle fila di Forza Italia, mettendo fuori il senatore uscente Boccardi.
"Per quanto concerne poi la regione Puglia, il relatore, senatore Pillon, in considerazione degli esiti determinatisi nelle regioni Toscana e Piemonte, ha ritirato la proposta di relazione da lui precedentemente esposta, ritenendo quindi di accogliere il ricorso elettorale presentato nella regione Puglia, con conseguente contestazione dell'elezione della senatrice Minuto", si legge nel verbale della seduta odierna. Pertanto, è scritto ancora, "La Giunta ha quindi approvato la suddetta proposta avanzata dal relatore Pillon" .
Al vaglio della Giunta arriva così una spinosa questione, iniziata proprio all'indomani della tornata elettorale del marzo 2018.
Ma perché tutto sarebbe nato?
Votando con il sistema della quota proporzionale, in Puglia al pariito di Forza Italia toccavano un seggio nel collegio Puglia 1 e due seggi nel collegio Puglia 2.
La Corte d'appello di Bari avrebbe assegnato due seggi a Puglia 1 e un seggio a Puglia 2: così facendo Carmela Minuto venne eletta senatore mentre fuori restava l'ex senatore Michele Boccardi.
Due anni fa immediata fu la risposta di Carmela Minuto a quanto stava accadendo.
"I Giudici della Corte d'Appello hanno rispettato la legge – scriveva la senatrice di Forza Italia sul suo profilo Facebook - Che il Rosatellum non sia la più semplice delle leggi elettorali di questa Repubblica è assodato, che il calcolo della ripartizione dei seggi sia peggio del Cubo di Rubik lo dimostra il fatto che ci sono voluti giorni per la proclamazione degli eletti da parte delle Corti d'Appello. Ma questo non giustifica la malafede di chi, trovandosi fuori dal Parlamento, denuncia grossolani errori materiali da parte di magistrati che, viceversa, hanno fatto il loro lavoro applicando correttamente la legge. La questione nasce dal fatto che il legislatore, in Puglia in modo particolare, aveva inteso individuare, nei due collegi senatoriali, un numero identico di senatori; sei per il collegio nord e sei per il collegio sud. E ciò in ragione della ripartizione della popolazione pugliese, equamente suddivisa tra i due collegi. Si tratta di una ripartizione che, correttamente, l'ufficio elettorale per il Senato della Corte di Appello ha ritenuto vincolante, attribuendo il sesto seggio al collegio Puglia 1 e quindi a Carmela Minuto. Ora, pur comprendendo l'amarezza di chi non ce l'ha fatta, non si può far credere che questa decisione, giuridicamente ineccepibile, comporterà un danno all'Erario. I pugliesi stiano tranquilli, la mia elezione è avvenuta in modo regolare e in base all'esatta applicazione della legge, rispettando l'assegnazione dei seggi in ciascun collegio. Infatti, se al posto mio ci fosse l'imprenditore Michele Boccardi ci sarebbe una sproporzione, ma soprattutto un danno alla volontà dei pugliesi che si ritroverebbero 7 senatori nel collegio Sud e 5 in quello Nord. In ogni caso – ha concluso la Minuto - sono io la più interessata di tutti all'insediamento della "Giunta per le Elezioni", proprio perché determinate, assurde e offensive illazioni terminino una volta per tutte".
Ora cosa succederà?