Consumo in crescita. Ritorna l'incubo eroina?

Secondo Taranto, direttore del Servizio delle Dipendenze, «c'è un considerevole numero di recidive in vecchi utenti»

mercoledì 16 maggio 2018
A cura di Nicola Miccione
L'eroina è tornata. In realtà «se n'era un po' andata, sembra che stia tornando», afferma prudentemente Antonio Taranto, medico psichiatra. Costa anche meno e lentamente si sta riprendendo le piazze dello spaccio nell'area metropolitana di Bari.

Lo dicono i numeri, lo dicono i dati sugli arresti dei piccoli venditori (i 287 grammi sequestrati nell'abitazione di una 36enne incensurata di Bitonto, nda), lo dicono gli abbandoni di siringhe (rinvenute nelle grotte di Chiancarello, situate lungo il corso del torrente Tiflis a Bitonto, nei pressi di Torre Gavetone, lungo la costa a sud di Molfetta, e all'esterno della scuola primaria San Giovanni Bosco di Giovinazzo, ndr).

«Sono brutti segni, che preoccupano e che richiamano alla memoria altri tempi, quelli in cui la città di Molfetta era il supermarket regionale della droga. In quegli anni (fine dei '90) - continua Taranto, direttore del Dipartimento delle Dipendenze Patologiche - c'era una sorta di "turismo della droga". Quelli erano anni terribili in cui persone molto disturbanti giungevano da ogni dove per comprare la droga».

Insomma, sembrava relegato al passato, invece l'incubo eroina è tornato. «Oggi, però, sembra che vi sia una dinamica un po' più differente: sarei più propenso a pensare - spiega ancora Taranto, medico dell'Azienda Sanitaria Locale - che vi siano "turisti drogati" che si muovono nel territorio passando da un bar ad un pub, da una discoteca ad una sala di slot machine e così via».

Taranto è al Servizio delle Dipendenze da decenni ormai e sa come il consumo di eroina sia notevolmente cambiato: «Per diversi anni abbiamo assistito ad una lenta, ma continua flessione dell'uso di eroina. Contemporaneamente abbiamo notato anche un uso più responsabile, con maggiore attenzione all'igiene. Negli ultimi mesi, invece, stiamo assistendo ad un considerevole numero di recidive in vecchi utenti».

Dietro questo brusco ritorno agli anni '90, che ha assorbito una nuova clientela «ci sono appunto nuovi utenti, i quali però - spiega Taranto - sembrerebbero più interessati alla cocaina, specialmente in forma di crack. Ma è anche risaputo che il nuovo utilizzatore di eroina chiede aiuto ai Ser.D., mediamente, dopo 2 o al massimo 6 anni dall'inizio dell'uso di sostanze stupefacenti».

«Quindi - dice il direttore del Dipartimento delle Dipendenze Patologiche dell'Azienda Sanitaria Locale - se i segnali che stiamo rilevando quotidianamente sul territorio significano quel che pensiamo, l'ondata di giovani eroinomani giungerà alla nostra osservazione solo fra un paio d'anni. A meno che non riusciamo ad escogitare qualcosa per attrarli più precocemente».

Insomma, l'eroina (chi l'acquista, soprattutto i nuovi soggetti, la fuma, la sniffa o se la inietta per via endovenosa) è tornata a essere una sostanza per giovani e la parola "overdose" sembra cadere nel dimenticatoio insieme alle immagini di una gioventù caduta nel degrado. «Per fortuna non ho ricevuto segnalazioni di episodi di overdose da nessuno dei servizi che coordino nella provincia di Bari», dice ancora Taranto.

Anche se, è bene evidenziarlo, «le morti per overdose - secondo una recente inchiesta del cronista Luca Natile - non rappresentano più un criterio per definire le effettive dimensioni del fenomeno. I nuovi consumatori di eroina in due casi su tre non iniettano più la sostanza stupefacente, ma la fumano. E coloro che fumano eroina hanno un rischio di overdose pressoché inesistente».

Il prezzo, poi, è sceso per la legge di mercato: se ne produce tantissima, che poi finisce sulle piazze, anche quelle dell'hinterland barese. E se «l'eroina resta senz'altro la principale delle sostanze stupefacenti d'abuso (circa tre quarti del totale), tuttavia è in aumento - afferma Taranto - il trend degli abusi di cocaina e cannabinoidi, mentre preoccupante è il trend delle ludopatie».

Insomma l'eroina non è tornata, dato che non se n'è mai andata, e anche Molfetta è di fronte a un fenomeno sociale che sta assumendo dimensioni sempre più preoccupanti: si tratta di ragazzi che prendono tranquillamente l'eroina, ma non hanno capito che cosa sia effettivamente. «​In alcuni momenti penso che ci si stia rassegnando all'idea che molti giovani possano drogarsi perché "così fan tutti" o perché "anche loro hanno diritto a divertirsi"».

Sembra che la droga sia diventata normale nella società e che l'incubo eroina è tornato. Allora era il simbolo della disperazione, oggi è lo sballo a poco prezzo: «In senso generale - conclude Taranto - sono molto preoccupato dal clima di tolleranza dell'opinione pubblica nei confronti delle droghe».