Consiglio comunale di Molfetta
Confronto serrato tra maggioranza e opposizione sulla rinuncia ai 3 milioni di euro
giovedì 17 aprile 2014
12.03
La maggioranza consiliare ha respinto, dopo molte ore di discussione e di confronto serrato tra le parti, la richiesta di annullare la delibera n. 83 del 26 marzo 2014, con la quale l'amministrazione ha rinunciato alla prosecuzione del giudizio introdotto con ricorso dal Commissario Prefettizio, e volto all'ottenimento di 3 milioni di euro nell'ambito del "Fondo per l'attuazione del Piano Nazionale per la Città".
L'amministrazione Azzollini, aveva chiesto un finanziamento ad ampio raggio, non volto solo alla realizzazione della pista di atletica leggera, nel quartiere 167. L'esclusione del progetto, aveva indotto il Commissario prefettizio, ad attivare un ricorso, non foss'altro che molte volte il Comune di Molfetta – questa è stata l'ulteriore motivazione addotta da alcuni consiglieri di minoranza - si è visto aggiudicare finanziamenti in seconda battuta. L'Amministrazione Natalicchio, però, ha rinunciato formalmente nel marzo scorso, alla prosecuzione di questo giudizio, ma pare, almeno da quello che è emerso in aula, che la rinuncia fosse stata anticipata in maniera irrituale mesi addietro, aspetto questo che ha dato la possibilità ai consiglieri di opposizione di introdurre ulteriore spunti di polemica in aula.
Secondo l'amministrazione i soldi richiesti, concetto chiarito da Giovanni Abbattista, assessore ai lavori pubblici, erano già arrivati al comune di Molfetta attraverso altre linee di finanziamento. «Nell'aprile del 2013 – ha dichiarato in aula Abbattista - abbiamo incassato 3 milioni di euro che si sommano a 1,4 già precedentemente incassati per la realizzazione della pista d'atletica nella zona 167. Sono finanziamenti coperti da leggi finanziarie del porto. I lavori sono stati già avviati, abbiamo tutte le risorse a disposizione e quindi a che titolo dobbiamo chiedere soldi che sono già in nostro possesso? Non possiamo pretendere di ottenere finanziamenti quando li abbiamo già ottenuti. Questo provvedimento tradisce un'idea di amministrazione molto diversa dalla nostra che invece è improntata alla trasparenza e alla chiarezza che è quello che ci viene chiesto dai ministeri. Non c'è più spazio per l'amministrazione dei maneggi e delle operazioni disinvolte».
Ma il ricorso per la minoranza per la minoranza andava comunque portato avanti per la riqualificazione di tutto il quartiere della 167 – questa è stata la motivazione – perché una volta ottenuto, sarebbe stato canalizzato per la riqualificazione del Parco di Mezzogiorno, con una semplice variazione di destinazione. Contestato in Aula l'operato del Presidente Nicola Piergiovanni, per aver convocato il Consiglio Comunale in data non più utile per una eventuale reintroduzione del ricorso, dopo il ritiro (infatti l'udienza era prevista proprio il 16 aprile).
La discussione è stata conclusa dal sindaco Paola Natalicchio: «Sono finiti gli anni dei giochi di prestigio. Questa è una nuova Molfetta, che non chiede due volte un finanziamento per la stessa cosa. E' finita l'epoca dell'intanto arrivano i soldi e chissenefrega la destinazione. Perché questi sono soldi pubblici e non del senatore Azzollini. Ma è falsa l'immagine che voi volete dare: quella della destra che porta i soldi in città e della sinistra che li respinge. Falso, perché abbiamo chiesto e ottenuto i soldi per la pista d'atletica e continueremo opere già progettate o in qualche modo avviate come Corso Umberto, cittadella degli artisti, cala S. Andrea. Ma anche noi stiamo ottenendo finanziamenti e lo rivendichiamo: banda larga e piste ciclabili. Voi siete stati l'amministrazione degli aggiustatori e dei prestigiatori e ci avete lasciato una cittadella degli artisti a soqquadro, un parco di Mezzogiorno chiuso e fatiscente, più le emergenze porto e depuratore che adesso è finalmente passato in gestione all'AQP. Ma finalmente la città sta cambiando».
Sulla questione si registra il commento di Antonello Pisani, consigliere comunale di Siamo Molfetta, che non ha preso parte ai lavori del Consiglio.
«Ragioni di lavoro – ha detto Pisani - non mi hanno consentito di essere presente fino a fine seduta nel Consiglio Comunale di oggi e quindi non ho potuto esporre l'intervento che avevo preparato. Voglio però far presente a tutti che lottare, anche in un'aula di Tribunale, affinché sia riconosciuto quello che ingiustamente ci è stato negato, nello specifico i 3 milioni di euro per la pista di atletica, era un dovere per questa Amministrazione, i sermoni, le filippiche sui massimi sistemi e le filosofie sulla trasparenza restano sono alchimie da propaganda elettorale. Nello spirito della legalità e della correttezza – conclude il Consigliere Pisani - che mi appartiene e che, a beneficio d'inventario, appartiene a tutta l'area politica di cui faccio parte, io quel finanziamento l'avrei difeso con il coltello tra i denti fino alla fine».
Giudizio che, in buona sostanza, riassume in maniera semplice e comprensibilissima, la posizione assunta su questa vicenda della rinuncia del contenzioso, da tutta la minoranza, al di là della polemica in certi momenti molto forte, che c'è stata in aula.
L'amministrazione Azzollini, aveva chiesto un finanziamento ad ampio raggio, non volto solo alla realizzazione della pista di atletica leggera, nel quartiere 167. L'esclusione del progetto, aveva indotto il Commissario prefettizio, ad attivare un ricorso, non foss'altro che molte volte il Comune di Molfetta – questa è stata l'ulteriore motivazione addotta da alcuni consiglieri di minoranza - si è visto aggiudicare finanziamenti in seconda battuta. L'Amministrazione Natalicchio, però, ha rinunciato formalmente nel marzo scorso, alla prosecuzione di questo giudizio, ma pare, almeno da quello che è emerso in aula, che la rinuncia fosse stata anticipata in maniera irrituale mesi addietro, aspetto questo che ha dato la possibilità ai consiglieri di opposizione di introdurre ulteriore spunti di polemica in aula.
Secondo l'amministrazione i soldi richiesti, concetto chiarito da Giovanni Abbattista, assessore ai lavori pubblici, erano già arrivati al comune di Molfetta attraverso altre linee di finanziamento. «Nell'aprile del 2013 – ha dichiarato in aula Abbattista - abbiamo incassato 3 milioni di euro che si sommano a 1,4 già precedentemente incassati per la realizzazione della pista d'atletica nella zona 167. Sono finanziamenti coperti da leggi finanziarie del porto. I lavori sono stati già avviati, abbiamo tutte le risorse a disposizione e quindi a che titolo dobbiamo chiedere soldi che sono già in nostro possesso? Non possiamo pretendere di ottenere finanziamenti quando li abbiamo già ottenuti. Questo provvedimento tradisce un'idea di amministrazione molto diversa dalla nostra che invece è improntata alla trasparenza e alla chiarezza che è quello che ci viene chiesto dai ministeri. Non c'è più spazio per l'amministrazione dei maneggi e delle operazioni disinvolte».
Ma il ricorso per la minoranza per la minoranza andava comunque portato avanti per la riqualificazione di tutto il quartiere della 167 – questa è stata la motivazione – perché una volta ottenuto, sarebbe stato canalizzato per la riqualificazione del Parco di Mezzogiorno, con una semplice variazione di destinazione. Contestato in Aula l'operato del Presidente Nicola Piergiovanni, per aver convocato il Consiglio Comunale in data non più utile per una eventuale reintroduzione del ricorso, dopo il ritiro (infatti l'udienza era prevista proprio il 16 aprile).
La discussione è stata conclusa dal sindaco Paola Natalicchio: «Sono finiti gli anni dei giochi di prestigio. Questa è una nuova Molfetta, che non chiede due volte un finanziamento per la stessa cosa. E' finita l'epoca dell'intanto arrivano i soldi e chissenefrega la destinazione. Perché questi sono soldi pubblici e non del senatore Azzollini. Ma è falsa l'immagine che voi volete dare: quella della destra che porta i soldi in città e della sinistra che li respinge. Falso, perché abbiamo chiesto e ottenuto i soldi per la pista d'atletica e continueremo opere già progettate o in qualche modo avviate come Corso Umberto, cittadella degli artisti, cala S. Andrea. Ma anche noi stiamo ottenendo finanziamenti e lo rivendichiamo: banda larga e piste ciclabili. Voi siete stati l'amministrazione degli aggiustatori e dei prestigiatori e ci avete lasciato una cittadella degli artisti a soqquadro, un parco di Mezzogiorno chiuso e fatiscente, più le emergenze porto e depuratore che adesso è finalmente passato in gestione all'AQP. Ma finalmente la città sta cambiando».
Sulla questione si registra il commento di Antonello Pisani, consigliere comunale di Siamo Molfetta, che non ha preso parte ai lavori del Consiglio.
«Ragioni di lavoro – ha detto Pisani - non mi hanno consentito di essere presente fino a fine seduta nel Consiglio Comunale di oggi e quindi non ho potuto esporre l'intervento che avevo preparato. Voglio però far presente a tutti che lottare, anche in un'aula di Tribunale, affinché sia riconosciuto quello che ingiustamente ci è stato negato, nello specifico i 3 milioni di euro per la pista di atletica, era un dovere per questa Amministrazione, i sermoni, le filippiche sui massimi sistemi e le filosofie sulla trasparenza restano sono alchimie da propaganda elettorale. Nello spirito della legalità e della correttezza – conclude il Consigliere Pisani - che mi appartiene e che, a beneficio d'inventario, appartiene a tutta l'area politica di cui faccio parte, io quel finanziamento l'avrei difeso con il coltello tra i denti fino alla fine».
Giudizio che, in buona sostanza, riassume in maniera semplice e comprensibilissima, la posizione assunta su questa vicenda della rinuncia del contenzioso, da tutta la minoranza, al di là della polemica in certi momenti molto forte, che c'è stata in aula.