Condannato un 58enne: costrinse un minore a subire atti sessuali
L'uomo, di Molfetta, dovrà scontare 5 anni e 6 mesi. I fatti risalgono al 2023, quando avrebbe violentato un 15enne
venerdì 27 settembre 2024
È stato condannato a 5 anni e 6 mesi un 58enne di Molfetta accusato di violenza sessuale aggravata per avere costretto «con violenza» un 15enne a «subire atti sessuali». Il dispositivo, al termine del processo di primo grado, è stata comunicata dal giudice dell'udienza preliminare del Tribunale di Trani, Domenico Zeno.
Le indagini sono iniziate nel 2023, quando il padre del minore, difeso dall'avvocato Marco Di Bartolomeo, ha denunciato la presunta violenza subita dal figlio. Dai primi accertamenti è emerso che l'uomo avrebbe costretto «con violenza il minore a subire atti sessuali, in particolare dopo essersi allontanato dal domicilio (era ai domiciliari) incontrava il minore e, dopo avergli afferrato la mano, la infilava nei suoi pantaloni facendosi toccare i genitali e baciandolo altresì sulla guancia».
Una presunta violenza sessuale avvenuta il 2 giugno 2023 che sarebbe stata «interrotta grazie all'intervento dei vicini di casa, che dai balconi avevano assistito all'evento ed erano scesi in strada per fermarlo». Al 58enne, tuttora rinchiuso nel penitenziario di Trani, è stata contestata pure l'aggravante di aver «commesso il fatto in danno di un minore che non aveva ancora compiuto i 18 anni, durante il periodo in cui era ammesso alla misura cautelare della detenzione domiciliare».
«In qualità di difensore del padre del minore - ha detto Di Bartolomeo - riservo il massimo rispetto per la sentenza, ovviamente non ancora definitiva. Purtroppo, però, nessuno ridarà mai alla parte offesa la serenità di un tempo: i bambini e le donne non devono essere toccati», ha concluso. Le motivazioni entro 90 giorni.
Le indagini sono iniziate nel 2023, quando il padre del minore, difeso dall'avvocato Marco Di Bartolomeo, ha denunciato la presunta violenza subita dal figlio. Dai primi accertamenti è emerso che l'uomo avrebbe costretto «con violenza il minore a subire atti sessuali, in particolare dopo essersi allontanato dal domicilio (era ai domiciliari) incontrava il minore e, dopo avergli afferrato la mano, la infilava nei suoi pantaloni facendosi toccare i genitali e baciandolo altresì sulla guancia».
Una presunta violenza sessuale avvenuta il 2 giugno 2023 che sarebbe stata «interrotta grazie all'intervento dei vicini di casa, che dai balconi avevano assistito all'evento ed erano scesi in strada per fermarlo». Al 58enne, tuttora rinchiuso nel penitenziario di Trani, è stata contestata pure l'aggravante di aver «commesso il fatto in danno di un minore che non aveva ancora compiuto i 18 anni, durante il periodo in cui era ammesso alla misura cautelare della detenzione domiciliare».
«In qualità di difensore del padre del minore - ha detto Di Bartolomeo - riservo il massimo rispetto per la sentenza, ovviamente non ancora definitiva. Purtroppo, però, nessuno ridarà mai alla parte offesa la serenità di un tempo: i bambini e le donne non devono essere toccati», ha concluso. Le motivazioni entro 90 giorni.