Concessa la VIA alla Global Petroleum
Anche le nostre coste interessate dalla ricerca di idrocabruri
mercoledì 19 ottobre 2016
Con il Decreto Ministeriale 283 del 14/10/2016 il Ministero dell'Ambiente, di concerto con il Ministero dei beni culturali ha espresso parere favorale nella procedura della Valutazione d'Impatto Ambientale richiesta dalla società Global Petroleum per la ricerca geofisica della presenza di idrocarburi liquidi e gassosi in mare lungo le coste pugliesi da Vieste a Mola di Bari. La multinazionale australiana potrà quindi ora iniziare la sua attività di ricerca.
Anche le coste della nostra città rientreranno quindi all'interno di questo progetto della compagnia petrolifera di cui si è a lungo dibattito negli scorsi mesi. I litorali molfettesi, così come quelli di tutta la fascia costiera interessata, saranno, come si legge nel decreto del Ministero dell'Ambiente, sottoposti all'air-gun ad una distanza non inferiore alle 27,3 miglia da costa ovvero circa 44 km. La tecnica dell'air-gun, letteralmente pistola ad aria, prevede la generazione di forti onde compressionali letteralmente sparate verso i fondali, evitando così un procedimento chimico o fortemente invasivo.
La zona di ricerca che insisterà sulle coste molfettesi si estende per circa 750 km2 ed è evidenziata in giallo nelle immagini allegate ed è curioso notare come tra i molti pareri consultivi espressi dai diversi Comuni interessati, come ad esempio quello della vicina Giovinazo, manchi proprio quello del Comune di Molfetta. Eppure l'ex sindaco Natalicchio si era esposto in prima persona, assieme ad altri pezzi della sinistra molfettese, contro ogni forma di trivellazione.
Tornando alla decisione presa dal Ministero, le modalità decretate prevedono la realizzazione di un cronoprogramma dei lavori che dovrebbero spalmarsi su almeno quattro mesi.
I cittadini molfettesi ricorderanno sicuramente come solo pochi mesi addietro furono chiamati alle urne per il referendum abrogativo del 17 aprile scorso: nell'occasione il quorum non fu raggiunto né a livello nazionale né a livello locale quando si recarono alle urne solo il 32,36% degli elettori molfettesi.
Il 93% di loro espresse parere negativo.
Anche le coste della nostra città rientreranno quindi all'interno di questo progetto della compagnia petrolifera di cui si è a lungo dibattito negli scorsi mesi. I litorali molfettesi, così come quelli di tutta la fascia costiera interessata, saranno, come si legge nel decreto del Ministero dell'Ambiente, sottoposti all'air-gun ad una distanza non inferiore alle 27,3 miglia da costa ovvero circa 44 km. La tecnica dell'air-gun, letteralmente pistola ad aria, prevede la generazione di forti onde compressionali letteralmente sparate verso i fondali, evitando così un procedimento chimico o fortemente invasivo.
La zona di ricerca che insisterà sulle coste molfettesi si estende per circa 750 km2 ed è evidenziata in giallo nelle immagini allegate ed è curioso notare come tra i molti pareri consultivi espressi dai diversi Comuni interessati, come ad esempio quello della vicina Giovinazo, manchi proprio quello del Comune di Molfetta. Eppure l'ex sindaco Natalicchio si era esposto in prima persona, assieme ad altri pezzi della sinistra molfettese, contro ogni forma di trivellazione.
Tornando alla decisione presa dal Ministero, le modalità decretate prevedono la realizzazione di un cronoprogramma dei lavori che dovrebbero spalmarsi su almeno quattro mesi.
I cittadini molfettesi ricorderanno sicuramente come solo pochi mesi addietro furono chiamati alle urne per il referendum abrogativo del 17 aprile scorso: nell'occasione il quorum non fu raggiunto né a livello nazionale né a livello locale quando si recarono alle urne solo il 32,36% degli elettori molfettesi.
Il 93% di loro espresse parere negativo.