Concerto di Natale, il Maestro Muti "bacchetta" i senatori: «Spegnete il cellulare»

Il curioso siparietto durante l'esibizione che ha strappato applausi

mercoledì 25 dicembre 2024
Ha destato grande curiosità il siparietto tra il Maestro Riccardo Muti e i presenti nell'aula del Senato durante il concerto di Natale: quando, durante l'esibizione, si è sentito per la seconda volta lo squillo di un un cellulare, il molfettese ha interrotto per una frazione di secondo la sua direzione d'orchestra ammonendo i senatori dicendo «spegnete questi cellulari».

Il Senato ha tributato un caloroso omaggio al maestro Riccardo Muti, che ha ricevuto una standing ovation al termine del concerto di Natale. Tra gli ospiti e le autorità presenti, spiccavano il presidente della Repubblica Sergio Mattarella e i presidenti di Camera e Senato, Lorenzo Fontana e Ignazio La Russa, che si sono alzati in piedi per applaudire il maestro e la giovane Orchestra Cherubini, fondata dallo stesso Muti. «È un onore per me, alla presenza del presidente della Repubblica, ringraziarlo con un applauso e donare al maestro Muti questa campanella, simbolo di gratitudine e ammirazione. In Senato viene usata per riportare la calma quando le discussioni si fanno animate, ma nelle sue mani può diventare il suono più dolce», ha dichiarato Ignazio La Russa, mentre consegnava il dono.

Nel corso del concerto, si è verificato anche un simpatico siparietto tra il maestro e i senatori: Muti, mentre dirigeva le composizioni di Beethoven e Bizet, ha dovuto interrompere brevemente l'esecuzione a causa di un telefono che suonava in sala. Con un sorriso e un po' di ironia, il maestro ha esclamato: «Stutatelo 'sto telefono!» (Spegnete il telefono), suscitando le risate degli presenti.

Il maestro, con ironia, ha poi ripreso il suo discorso: «Non avevo preparato nulla da dire, e quando non lo faccio, nessuno può prevedere cosa dirò. Avete appena ascoltato due composizioni molto complesse, interpretate dai giovani talenti italiani. Venti anni fa ho fondato l'orchestra Cherubini per trasmettere gli insegnamenti che ho ricevuto. Non provengo da orchestre blasonate, ma dalla scuola italiana. Sono direttore emerito dell'Orchestra di Chicago e, anche a trenta gradi sotto zero, quando uscivo, sentivo sempre un grande calore dentro di me, perché al museo di Chicago sono scolpiti i nomi di Michelangelo e Raffaello. Nessuno possiede la verità, nemmeno i critici: questo lo dico ai giovani dell'orchestra» ha aggiunto Muti.

Poi, con un sorriso, ha raccontato della sua esperienza a Molfetta: «Il lavoro in un'orchestra è estremamente difficile se si vuole farlo bene, così come nelle nostre amate bande locali. Io ho iniziato ascoltando la banda di Molfetta durante un corteo funebre. Non è certo il miglior inizio, ma quella è la parte più preziosa della nostra Italia. Questa è l'arte. Quando sono stato a Scampia, ho trascorso ore con dei ragazzi che suonavano in una stanza senza aria, non perché qualcuno li obbligasse, ma perché cercavano libertà e bellezza. Questa è la bellezza della nostra Italia».