Comparto 18, resta tutto in stand-by
Bisognerà attendere la procedura di VAS (valutazione ambientale strategica)
martedì 19 agosto 2014
7.49
Agire sulle procedure che bloccano l'edilizia e, soprattutto, sbloccare il Comparto 18. È l'invito rivolto all'amministrazione dai consiglieri di opposizione Mariano Caputo, Nicola Camporeale, Luigi Roselli, Saverio Tammacco, Carmela Minuto, Pietro Mastropasqua e Antonello Pisani, con conseguente richiesta di convocazione del Consiglio comunale.
L'obiettivo è quello di superare alcuni adempimenti che rallentano l'economia edilizio-urbanistica locale. L'oggetto della richiesta: "Snellimento di procedure in merito al rilascio di autorizzazioni e completamento del procedimento di verifica di assoggettabilità a VAS in relazione alla variante PUE comparto 18 del PRGC adottata con deliberazione del C.C. n.43/12".
Ma la cosa non è così semplice e la vicenda è, a dir poco, complessa. E, la cosa è certa, bisognerà attendere ancora per vedere il cartello d'inizio dei lavori.
Quella del comparto edilizio numero 18, (a sud dell'asse ferroviario tra via Terlizzi, via Berlinguer e Lama Martina nell'area retrostante la stazione ferroviaria di Molfetta), è stato già negli anni scorsi oggetto di una variante al progetto generale già approvato con delibera C.C. n.66 del 14 novembre 2008. Un iter comunque lungo che ha già visto una mozione di rinvio utile per apportare modifiche sostanziali alla viabilità e rideterminare alcune volumetrie dell'area in esame soprattutto considerando i dubbi quanto mai leciti legati alla viabilità, della riqualificazione paesaggistica e del rischio idrogeologico.
L'approvazione del Pue (delibera C.C. n.49/07) del comparto vide andare in scena un contenzioso tra l'Autorità di Bacino e il Comune di Molfetta sul Piano di Assetto Idrogeologico che de facto aveva frenato l'attuazione proprio del Pue. Infatti, la maglia C, quella destinata ad aree di interesse, infrastrutture e fabbricati era connessa alla nuova perimetrazione. La spinosa situazione fu sbloccata dalla variante del Consorzio dei proprietari, che si rivelò conforme al PUE (Piano Urbanistico Esecutivo) originario perché lo spostamento degli edifici previsti non avrebbe causato alcun scompenso né urbanistico né edilizio. Conseguentemente all'approvazione, il Comune di Molfetta adottò con delibera G.C. n.212 del 7 novembre 2011 una variante al piano di comparto per «una serie di valutazioni di natura urbanistica legate alla verifica di compatibilità del Pue del Comparto 18 alla nuova perimetrazione Pai definita dall'Autorità di Bacino». Pur restando invariato l'assetto originario, furono apportate «modeste variazioni», come il trasferimento di 2.527m3 dal comparto B3 (ex Lotto 10, oggi quartiere Madonna della Rosa) al comparto n.18 (che rientrerà nello stesso quartiere) e l'altezza dei fabbricati (+1,40m).
Il Comune di Molfetta impugnò quindi la decisione dell'Autorità di Bacino, ricorrendo al Tribunale Superiore delle Acque di Roma. In ogni caso la variante, avrebbe dovuto acquisire il parere di Rete Ferroviaria Italiana per la distanza dai binari e dalla sottostazione elettrica della stazione, il parere dell'Autorità di Bacino, il parere dell'Ufficio Tecnico Regionale per le condizioni geomorfologiche del territorio interessato. Il tutto senza tralasciare la possibilità di integrare il progetto esecutivo con la realizzazione di piste ciclabili. Dopo l'abbattimento degli alberi siti nell'area edilizia interessata, nell'estate 2012 pareva si stesse procedendo alla cantierizzazione dell'area.
Ma il blocco totale o meglio lo stallo urbanistico di questi anni era prevedibile vista la confusione e i numerosi ritardi con motivazioni ad oggi sconosciute nonostante le sollecitazioni poste in essere dal Consorzio nei confronti degli uffici comunali. Una situazione di stallo che nuoce non solo agli uffici comunali, ma soprattutto i compartisti e proprietari dei suoli che, dopo l'approvazione della variante nel 2012, avevano sperato nella celere conclusione della vicenda.
Oggi come negli anni passati la collocazione delle 9 palazzine nella fascia di rispetto della lama violerebbe tutte le prescrizioni e le direttive per la tutela e la valorizzazione delle lame fissate dal Piano di Assetto Idrogeologico, dal PUTT/p, dal Piano Paesaggistico Territoriale Regionale e da numerose leggi italiane ed europee.
Nei mesi scorsi la giunta Natalicchio aveva deciso di avviare nuovamente la procedura per la verifica di assoggettabilità a VAS della variante al Piano Urbanistico Esecutivo (PUE) del comparto, secondo quanto sancito dalla Legge Regionale n.44/12 («Disciplina regionale in materia di valutazione ambientale strategica») per la Valutazione Ambientale Strategica (VAS). Per di più, la verifica di assoggettabilità a VAS era stata già promossa dal Comune nell'agosto 2013, pur mancante dell'atto amministrativo di formalizzazione della proposta di piano, in cui includere anche il rapporto preliminare di verifica. Il Consorzio, inoltre, dopo le varie sollecitazione agli uffici comunali aveva diffidato il Comune di Molfetta affinché si provvedesse, entro un mese, non solo all'adozione dei relativi atti di formalizzazione della variante del piano, ma, soprattutto, alla conclusione del procedimento di VAS.
L'8 luglio 2014, la Regione Puglia ha stabilito che la procedura adottata dal Comune di Molfetta non è regolare e che il piano deve necessariamente attendere la procedura di VAS (valutazione ambientale strategica). Quindi almeno per il momento il Comparto 18 rimane bloccato. Prima serve la procedura di VAS, affinchè il comparto edilizio 18 riparta, scongiurando il rischio che si ingolfi l'area interessata, soprattutto per la maglia B retrostante la stazione. I tempi non sono prevedibili e pronosticabili.
L'obiettivo è quello di superare alcuni adempimenti che rallentano l'economia edilizio-urbanistica locale. L'oggetto della richiesta: "Snellimento di procedure in merito al rilascio di autorizzazioni e completamento del procedimento di verifica di assoggettabilità a VAS in relazione alla variante PUE comparto 18 del PRGC adottata con deliberazione del C.C. n.43/12".
Ma la cosa non è così semplice e la vicenda è, a dir poco, complessa. E, la cosa è certa, bisognerà attendere ancora per vedere il cartello d'inizio dei lavori.
Quella del comparto edilizio numero 18, (a sud dell'asse ferroviario tra via Terlizzi, via Berlinguer e Lama Martina nell'area retrostante la stazione ferroviaria di Molfetta), è stato già negli anni scorsi oggetto di una variante al progetto generale già approvato con delibera C.C. n.66 del 14 novembre 2008. Un iter comunque lungo che ha già visto una mozione di rinvio utile per apportare modifiche sostanziali alla viabilità e rideterminare alcune volumetrie dell'area in esame soprattutto considerando i dubbi quanto mai leciti legati alla viabilità, della riqualificazione paesaggistica e del rischio idrogeologico.
L'approvazione del Pue (delibera C.C. n.49/07) del comparto vide andare in scena un contenzioso tra l'Autorità di Bacino e il Comune di Molfetta sul Piano di Assetto Idrogeologico che de facto aveva frenato l'attuazione proprio del Pue. Infatti, la maglia C, quella destinata ad aree di interesse, infrastrutture e fabbricati era connessa alla nuova perimetrazione. La spinosa situazione fu sbloccata dalla variante del Consorzio dei proprietari, che si rivelò conforme al PUE (Piano Urbanistico Esecutivo) originario perché lo spostamento degli edifici previsti non avrebbe causato alcun scompenso né urbanistico né edilizio. Conseguentemente all'approvazione, il Comune di Molfetta adottò con delibera G.C. n.212 del 7 novembre 2011 una variante al piano di comparto per «una serie di valutazioni di natura urbanistica legate alla verifica di compatibilità del Pue del Comparto 18 alla nuova perimetrazione Pai definita dall'Autorità di Bacino». Pur restando invariato l'assetto originario, furono apportate «modeste variazioni», come il trasferimento di 2.527m3 dal comparto B3 (ex Lotto 10, oggi quartiere Madonna della Rosa) al comparto n.18 (che rientrerà nello stesso quartiere) e l'altezza dei fabbricati (+1,40m).
Il Comune di Molfetta impugnò quindi la decisione dell'Autorità di Bacino, ricorrendo al Tribunale Superiore delle Acque di Roma. In ogni caso la variante, avrebbe dovuto acquisire il parere di Rete Ferroviaria Italiana per la distanza dai binari e dalla sottostazione elettrica della stazione, il parere dell'Autorità di Bacino, il parere dell'Ufficio Tecnico Regionale per le condizioni geomorfologiche del territorio interessato. Il tutto senza tralasciare la possibilità di integrare il progetto esecutivo con la realizzazione di piste ciclabili. Dopo l'abbattimento degli alberi siti nell'area edilizia interessata, nell'estate 2012 pareva si stesse procedendo alla cantierizzazione dell'area.
Ma il blocco totale o meglio lo stallo urbanistico di questi anni era prevedibile vista la confusione e i numerosi ritardi con motivazioni ad oggi sconosciute nonostante le sollecitazioni poste in essere dal Consorzio nei confronti degli uffici comunali. Una situazione di stallo che nuoce non solo agli uffici comunali, ma soprattutto i compartisti e proprietari dei suoli che, dopo l'approvazione della variante nel 2012, avevano sperato nella celere conclusione della vicenda.
Oggi come negli anni passati la collocazione delle 9 palazzine nella fascia di rispetto della lama violerebbe tutte le prescrizioni e le direttive per la tutela e la valorizzazione delle lame fissate dal Piano di Assetto Idrogeologico, dal PUTT/p, dal Piano Paesaggistico Territoriale Regionale e da numerose leggi italiane ed europee.
Nei mesi scorsi la giunta Natalicchio aveva deciso di avviare nuovamente la procedura per la verifica di assoggettabilità a VAS della variante al Piano Urbanistico Esecutivo (PUE) del comparto, secondo quanto sancito dalla Legge Regionale n.44/12 («Disciplina regionale in materia di valutazione ambientale strategica») per la Valutazione Ambientale Strategica (VAS). Per di più, la verifica di assoggettabilità a VAS era stata già promossa dal Comune nell'agosto 2013, pur mancante dell'atto amministrativo di formalizzazione della proposta di piano, in cui includere anche il rapporto preliminare di verifica. Il Consorzio, inoltre, dopo le varie sollecitazione agli uffici comunali aveva diffidato il Comune di Molfetta affinché si provvedesse, entro un mese, non solo all'adozione dei relativi atti di formalizzazione della variante del piano, ma, soprattutto, alla conclusione del procedimento di VAS.
L'8 luglio 2014, la Regione Puglia ha stabilito che la procedura adottata dal Comune di Molfetta non è regolare e che il piano deve necessariamente attendere la procedura di VAS (valutazione ambientale strategica). Quindi almeno per il momento il Comparto 18 rimane bloccato. Prima serve la procedura di VAS, affinchè il comparto edilizio 18 riparta, scongiurando il rischio che si ingolfi l'area interessata, soprattutto per la maglia B retrostante la stazione. I tempi non sono prevedibili e pronosticabili.