Comitato Feste Patronali di Molfetta, parla il nuovo presidente Germinario

Il presidente neoeletto: «Iniziative semplici che possano rappresentare una festa per tutti»

giovedì 19 gennaio 2023 23.23
A cura di Sara Fiumefreddo
Vincenzo Germinario è il nuovo presidente del Comitato Feste Patronali di Molfetta. La nomina, ricevuta direttamente dal vescovo della diocesi di Molfetta, Ruvo, Giovinazzo e Terlizzi, monsignor Domenico Cornacchia, è arrivata lo scorso 5 gennaio, per poi ufficializzarsi l'11 gennaio.
Germinario è già all'opera insieme al vicepresidente, Francesco Sancilio, e a tutta l'èquipe che rende il comitato una realtà dove s'incontrano professionalità e idee. Il suo operato si pone in continuità con il lavoro svolto dal Comitato nei precendenti anni, seppur con le necessarie novità.

Abbiamo intervistato il presidente neoeletto per scoprire come Molfetta si appresta a vivere le sue tradizioni.
Come ha reagito al momento della nomina per l'incarico?

«Nel momento in cui mi hanno chiesto se accettare questo incarico ho pensato subito a Pasquale de Nichilo. Un caro amico che oggi non c'è più e che due anni fa stava decidendo di impegnarsi per il comitato. Per intenderci, Pasquale è l'uomo che, con passione, ha realizzato il monumento dedicato a don Tonino Bello che si trova nella zona industriale. Accettando di diventare presidente, ho sentito di fargli un regalo. Sono contento che i suoi figli, Davide e Salvatore, facciano parte del comitato. In ogni caso, ci tengo a dire che da soli non si può fare molto, ma con le persone che hanno varie deleghe in questa realtà, possiamo unire competenze e settori per svolgere un ottimo lavoro».

Quali sono le prossime attività del comitato?
«Ci prepariamo alla festa di San Corrado, vogliamo riportare a Molfetta la tradizione del falò. Vogliamo organizzare i falò l'8 febbraio, nei sagrati delle parrocchie e il 9 febbraio, in cui ricorre la festa di San Corrado, davanti alla Cattedrale».

Secondo lei, come è percepito in città il Comitato Feste Patronali?

«In generale ci sono molte lamentele sul comitato, forse un po' perché al Sud abbiamo la brutta abitudine di criticare e di coltivare pregiudizi. Ma bisogna vivere le realtà in prima persona per esprimersi. Questo vale anche per il comitato e per l'operato che porta avanti. Noi vogliamo cambiare la mentalità attuale, organizzando iniziative semplici, che possano rappresentare un momento di festa per tutti. Sarebbe bello accontentare tutta la città, senza delocalizzare le festività. Coinvolgeremo tutti i quartieri per vivere le nostre tradizioni in serenità».
Qual è la festa più sentita dai molfettesi?

«Senza dubbio la festa della Madonna dei Martiri. Negli ultimi anni, però, anche la festa di San Corrado sta tornando a essere centrale nella nostra città. Il segreto sta in un solo concetto: la partecipazione».